Cap Malheureux - la chiesetta con il tetto rosso

Partendo dal nostro villaggio in direzione est, si raggiunge prima Grand Baie, che come dice il nome é una grandissima baia con un vivace paesino, dove si trovano tantissimi alberghi e l'unica vita mondana della costa nord dell'isola (almeno così e' secondo il nostro tassista).

Proseguendo oltre si arriva a Cap Malheureux, il punto più a nord dell'isola. Questa spiaggia, e' stata il punto di sbarco degli inglesi nel 1810 durante le manovre per l'attacco a Port Louis e la conquista dell'isola. Il capo deve il suo nome ai forti venti ed alle correnti che si trovano qui, che hanno spinto molte barche ad affondare contro la barriera corallina. Forse questa considerazione aveva portato i francesi a non difendere questa parte dell'isola, pensando che mai gli inglesi sarebbero sbarcati in un punto così rischioso. Un errore che e'costato ai francesi la difesa dell'isola.

Al largo della costa, si staglia il profilo di quattro piccole isole: Coin de Mire, il cui nome deriva dalla rassomiglianza con l'angolo di mira di un cannone, e' senz'altro la più bella e quella che si vede meglio (oltre ad essere quella che accompagna tutte le nostre giornate, visto che si vede benissimo anche dalla spiaggia del nostro hotel). Ci sono poi l'Ile Plate, che e' racchiusa dalla barriera corallina, l'Ile Ronde e l'Ile aux Serpents che, malgrado il nome, non ospita serpenti ma solo uccelli (così almeno dicono, visto che non ci siamo avventurati fino a lì.

Chiesetta

Quello per cui va però più famosa questa punta dell'isola, e' una piccola chiesetta con un tetto rosso sgargiante che troverete raffigurata in tutti o quasi i depliant turistici, e che mi aveva colpito sin dal primo sguardo dei cataloghi.

Infatti, il contrasto fra il verde della natura di Mauritius, l'azzurro limpido delle sue acque e del cielo ed il rosso sgargiante di questo tetto, mi aveva da subito fatto immaginare bellissime fotografie.

Noi arriviamo qui la domenica pomeriggio, di ritorno da Pamplemousses, e troviamo ad aspettarci zero turisti (ma tanti mauriziani che sono venuti qui a godersi un pomeriggio al mare) ed un cielo a tratti nero, che promette pioggia (che per fortuna non arriverà) e che aumenta, se possibile, il contrasto con questo tetto rosso.

La conferma che alla domenica Cap Malheureux sia meta di turismo per i locali (e probabilmente solo per loro) ci arriva quando si presenta il gelataio locale ...

Ehi no, fermi, non aspettatevi il classico pulmino dei gelatai ... questo gelataio arriva su una vecchia e scassatissima moto anni 70, (che farebbe la gioia di molti amanti delle moto storiche) e con un sacco di plastica (!!) con dentro i gelati sfusi che inizia a vendere ai bambini mauriziani ... una bellissima scena d'altri tempi (mi chiedo se funzionava così anche in Italia 50 anni fa). Per fortuna Sandrino non se ne accorge e non mi chiede uno di quei gelati, anche perché altrimenti sarebbe stato difficile negarglielo parlandogli di cose per lui incomprensibili come i batteri, l'igiene, ecc. ecc.

Mi rimane però la curiosità di sapere come era il gusto di quel gelato ... di sicuro un gusto di altri tempi, magari anche più buono di quelli industriali cui siamo abituati oggi.

Coin de Mire        tramonto

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