Il decollo
Eccoci
finalmente sul campo. La prima cosa da fare è senz'altro
montare l'aquilone nel modo giusto: se vi sentite un po'disorientati
provate a dare un'occhiata alla pagina sull'assemblaggio.
Tutto bene? Allora scegliete un buon punto per lanciarlo,
voltatevi con le spalle al vento e... si va!
Il
decollo assistito
Questo
sistema non richiede particolari
abilità, per cui si dimostra ottimo per gli aquilonisti
principianti (quasi tutti abbiamo avuto in
questo modo il nostro Battesimo dell'Aria). Anche
gli aquilonisti più esperti
se ne servono, soprattutto quando si tratta di lanciare
modelli particolarmente complessi o ingombranti o di far ripartire
aquiloni accidentalmente precipitati (a volte capita)
senza dover riavvolgere tutto il filo.
Agganciate
il filo di ritenuta alla briglia e svolgetene dalla bobina 10-15
metri. A questo punto vi occorrerà la collaborazione di una
persona, meglio se si tratta di un amico con una -anche minima-
esperienza di volo.
Costui dovrà prendere l'aquilone tra
le mani, orientarlo con la punta verso l'alto e la briglia verso di
voi e camminare all'indietro nella direzione in cui soffia il vento,
fino a tendere filo (senza tirare troppo!).
I
principianti sono in genere convinti di dover letteralmente
lanciare a forza di braccia l'aquilone verso l'alto:
questo va invece evitato perchè così il decollo avviene
in modo imprevedibile per il pilota, seguendo una serpentina che a
volte può anche portare il modello a precipitare.
Questa
invece la procedura corretta: l'assistente continua a tenere
l'aquilone tra le mani, con la vela esposta al vento ed il filo di
ritenuta leggermente teso (vedi foto); il pilota aggiusta la tensione
del filo, riavvolgendolo per qualche centimetro o semplicemente
facendo un piccolo passo indietro e dà l'ordine di lancio
all'assistente (non c'è bisogno di sgolarsi: basta un cenno o
un leggero strattone al filo): quest'ultimo dovrà solo
allentare la presa, mantenendo il modello con la punta verso l'alto,
fino a lasciarlo completamente libero di scivolare tra le sue mani:
il vento e l'assetto di volo faranno magicamente il resto.
Se
tutte le operazioni sono state compiute nel modo corretto, l'aquilone
salirà in verticale ed in pochi secondi sarà fermo in
cielo alla quota massima consentita dal filo.
Attenzione:
una volta lanciato il modello, è bene che l'assistente faccia
ancora un passo indietro, specialmente se il vento è forte.
Per la sua sicurezza, egli
rientrerà verso il compagno facendo attenzione al
traffico aereo: i primi secondi di volo sono infatti i
più imprevedibili e non sarebbe certo piacevole venire
falciati da un missile impazzito per un errore di assetto o di
pilotaggio.
Questo è particolarmente importante se avete
appena lanciato un acrobatico. Vi ricordiamo che alcuni modelli
possono volare molto veloci (anche ad 80-100 Km/h). In tal caso anche
i fili di comando, tesi, costituiscono un pericolo: con la velocità
sono in grado di provocare tagli e fastidiose abrasioni!
Bresso
(Parco Nord di Milano), maggio 2001: Una mamma, sulla sinistra,
insegna al suo bimbo (sulla destra) l'arte di far
volare gli aquiloni. |
Fare
tutto da soli Vi ricordiamo che anche il corpo del pilota genera una turbolenza quando viene investito dal vento, per cui abbiate cura di tenere il modello sopra la testa o di lato al momento del lancio. Iniziate
a srotolare il filo non appena avete liberato l'aquilone: ne
servono almeno 5-6 metri per adattarsi alle raffiche ed ai
cambiamenti di direzione del vento (più forti sono le
raffiche e maggiore è la lunghezza richiesta).
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Nella foto: abbiamo appena esposto al vento una Losanga, che già dimostra il suo desiderio di prendere il volo: non resta che lasciarla libera e svolgere il filo. |
Il
decollo con rincorsa
Una
credenza che pare essere molto diffusa tra i profani
dell'aquilonismo è che per far volare l'aquilone sia
necessario correre incessantemente. Come abbiamo già
dimostrato in questa pagina, in generale non ce n'è affatto
bisogno.
A volte però... una corsetta potrebbe essere
d'aiuto, in particolare quando a terra non c'è un filo di
vento ma si vedono muovere le foglie sulle cime degli alberi.
Riuscendo a portare l'aquilone un po'in alto, c'è
effettivamente la possibilità che trovi venti favorevoli ed
inizi così a prendere quota.
Stabilita
la direzione in cui soffia il vento, mettete il vostro volatile
in posizione di decollo e partite in verso contrario, svolgendo il
filo in modo continuo e graduale. Se tutto va bene, l'aquilone
dovrebbe entrare nel flusso del vento ed iniziare a sostenersi da
solo... tutto questo a patto che abbiate corso per una distanza e ad
una velocità sufficienti.
Alla luce di questa
considerazione, non stupitevi se arrivate in fondo al campo sudati e
col fiatone solo per vederlo cadere a foglia morta verso
il suolo: capita in circa il 90% dei decolli con rincorsa!
Avete
voluto provarci lo stesso, il che non è affatto male, ora però
è meglio non insistere ed aspettare condizioni più
propizie. Un vero Pirata dell'Aria sa anche capire quando è il
caso di ritirarsi in buon ordine!