Il primo assemblaggio

Il contenuto di questa pagina si rivolge particolarmente ai principianti. Alcuni aquiloni sono così semplici da montare che è sufficiente aprirli come se si trattasse di ombrelli ed agganciare il cavo di traino per essere pronti al volo; i più, però, richiedono un assemblaggio e non sempre chi è alle primissime armi sa come “fare il Tetris” nella maniera giusta.
A qualcuno sembreranno cose ovvie: dopo aver partecipato a qualche raduno ed aver visto aquiloni montati nei modi più “originali” da loro fieri proprietari vi assicuro che non è proprio il caso di darle per scontate... Max

Supponiamo che siate venuti in possesso del vostro primo aquilone da meno di un'ora. Con tutta probabilità si tratta di un semplice modello commerciale, magari acquistato all'Autogrill (no comment) o alla bancarella che si trova vicino all'ingresso dell'area destinata al volo.

Se la persona che ve lo ha venduto era a sua volta un aquilonista, vi avrà probabilmente spiegato tutto su come montarlo nel modo corretto.
Voi avete assistito attoniti, cercando di memorizzare tutti i passaggi mentre lui indicava questo e quello su un aquilone già pronto al volo, uguale al vostro: vi siete fatti un'idea generale ma si sa, tra il dire ed il fare... adesso vi trovate in mezzo al prato, ai vostri piedi, i componenti in rigoroso disordine.

In caso di “panico” il sistema migliore consiste nell'individuare un aquilone in volo e seguirne il filo fino al pilota (se lui c'è riuscito col suo...) opppure cercare la bandiera di un club. Non vergognatevi né abbiate timore di chiedere: i Veri Aquilonisti sono sempre disposti a dare una mano a chi è in difficoltà e soprattutto non chiedono niente in cambio se non un vostro “grazie”.

Se però non trovate nessuno disposto ad aiutarvi o preferite fare da soli, continuate a leggere: cercheremo di darvi noi qualche dritta per risolvere con successo questo “puzzle”. Nel caso che qualche termine fosse troppo “tecnico” o di difficile comprensione vi invitiamo a consultare la pagina del Glossario.

Augurandoci che come primo aquilone abbiate scelto un modello non troppo complesso, dovreste trovarvi a disposizione più o meno il seguente armamentario:

Iniziate l'assemblaggio stendendo la vela. Solitamente la parte coi colori più vividi (o dove non ci sono i bordi delle cuciture, per le vele in tela) è quella che dovrà trovarsi sul lato inferiore dell'aquilone; le stecche andranno montate dall'altra parte!
La vela dovrebbe essere inoltre dotata di fori in corrispondenza dei punti in cui dovrà essere attraversata dalle briglie e, alle sue estremità, di supporti rinforzati dove andranno inserite le teste delle stecche..

Ora, quante stecche avete in dotazione?

2 stecche
Negli aquiloni più semplici il longherone e la traversa sono fatti con due stecche di lunghezza uguale; qualora fossero diverse è comunque sufficiente un rapido controllo per stabilire qual è il posto giusto per ognuna.
Iniziate per prima cosa a sistemare la traversa, quindi il longherone, avendo cura di far passare le briglie nei fori e di collegarle agli appositi innesti sul longherone, se ne è provvisto (in caso contrario, la briglia dovrebbe terminare con delle asole in cui infilare il longherone).
In teoria la traversa dovrebbe trovarsi sopra il longherone, ma per garantire la solidità della struttura le due stecche andrebbero legate tra loro: in questo modo sarebbe però più difficile smontare l'aquilone per trasportarlo. Tanto vale allora farla passare tra il longherone e la vela: è una soluzione meno elegante ma di sicura efficacia.



3 o 4 stecche
In questo caso, la traversa si compone di due parti, ognuna di lunghezza inferiore a quella del longherone: in questo caso dovranno innestarsi su di esso con un giunto a croce simile a quello raffigurato nell'immagine. Come si può vedere, due dei “bracci” sono leggermente inclinati: qui andranno inserite le stecche della traversa, mentre i due fori restanti serviranno ad alloggiare il longherone.
La punta della “V” formata dai due supporti per le traverse deve essere rivolta verso la vela: in questo modo si viene a creare il cosiddetto “diedro” (vedi Glossario), molto importante per la stabilità del modello
Se le stecche sono tre, il giunto sul longherone dovrebbe essere già bloccato sul longherone, il che ne facilita molto il riconoscimento. In caso contrario dovrete farlo scorrere fino alla posizione giusta, forzandoo un po'
Con quattro stecche, invece, la più corta dovrà trovarsi verso la punta dell'aquilone: le tre rimanenti dovrebbero essere di uguale lunghezza, ma se non lo sono il ragionamento è questo: le due uguali servono per le ali, l'altra per il longherone di coda.
Per completare l'assemblaggio del vostro aquilone potreste aver bisogno forzare un po'le stecche: è normale e serve per tendere la vela. State solo attenti a non deformarla (se è di plastica) o, peggio, forarla con la testa dell'ultima stecca, di solito la più “dura!”.

Veniamo alle briglie. Alcuni modelli (quelli fatti un po'meglio) hanno dei supporti a cui agganciarle, fissati al longherone: se la vela è montata nel modo corretto dovrebbero trovarsi proprio in corrispondenza dei fori appositi, per cui non ci sarà nessun problema. Se invece le briglie terminano con un'asola (come nel caso delle losanghe da poche migliaia di lire) e non avete pensato di applicarle prima, occorrerà smontare ancora, parzialmente, l'aquilone: un po' di esercizio non guasta!

Tra i pezzi che compongono le briglie c'è il sistema che serve per agganciare il cavo di traino: nella maggior parte dei kit commerciali si tratta di un anello di plastica, che noi vi consigliamo di sostituire, appena possibile, con un bell'anello portachiavi in acciaio dal diametro di 20 millimetri (lo trovate per pochissimi soldi dal ferramenta) , più pesante ma anche più sicuro;
Altri modelli prevedono il montaggio, al posto dell'anello, di una flangia in plastica su cui sono praticati 3 o 4 fori (vedi figura a lato): agganciando il flo di ritenuta in punti diversi si ottengono assetti di volo diversi. Anche in questo caso vi consigliamo di lasciarlo da parte non appena possibile e di rimpiazzarlo con il buon vecchio anello d'acciaio, più resistente e versatile.

Due parole sul filo di ritenuta: dovreste aver trovato una cinquantina di metri di cordino di nylon assieme all'aquilone: per ora accontentatevi di questo: soprattutto controllate che uno dei suoi capi sia legato alla manopola.
Non vorrete di certo svolgerlo tutto per poi essere costretti a rincorrere l'aquilone in caduta libera per tutto il campo ed oltre!...
Se il filo non è fissato alla manopola, abbiate cura di non svolgerlo completamente durante il volo: lasciate avvolti 5/6 “giri” per sicurezza.
Una volta tornati a casa provvederete a svolgerlo completamente (aiutatevi con un altro supporto per evitaree di combinare pasticci) e ad annodarlo come si deve (eventualmente scaricatevi il manualetto “I nodi dell'aquilonista” a cura di Luca Calcinai).

Il filo va custodito ben avvolto alla manopola: cercate di tenderlo un po' o “salterà via” dal supporto, con esiti disastrosi per la vostra pazienza (provare per credere!).
Non stringetelo troppo, però, o correrete il rischio di deformare la manopola (quelle degli aquiloni commerciali a basso prezzo, di solito, non brillano per robustezza): se succede, non è niente di grave (non dovrebbe comunque rompersi) ma poi diventa ancora più scomoda da impugnare...



Vi consigiamo anche di applicare un moschettone con girella all'estremità del filo di ritenuta: potrete così agganciarlo comodamente all'anello della briglia e non correrete il rischio di ritrovarvelo, dopo qualche volo, tutto attorcigliato.





Se un giorno iniziate ad accorgervi di tante piccole migliorie che potreste apportare alla vostra attrezzatura... è fatta: siete stati contagiati anche voi dalla nostra “Malattia”!
Ben presto scoprirete che la parte più costosa di questo hobby non sono gli aquiloni... ma gli “accessori”.
Prima vorrete uno “yo-yo” (manopola a forma d'anello molto comoda e molto capiente), poi un anemometro, poi una tenda per ripararvi dal sole, poi una serie di luci per il volo notturno, poi una videocamera digitale per filmare le vostre evoluzioni più spericolate e pubblicarle su internet, poi un monovolume per trasportare gli aquiloni, i piloti e tutte le provviste per la giornata, poi... ma questa è un'altra storia: si possono benissimo passare momenti meravigliosi anche con un semplice foglio di giornale e due stecche di legno.

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