TEMI
DI STUDIO
Dottrina
Sociale
Pace
e Guerra
Politica
Criminalità
Dignità
della persona
Vita
umana
Ambiente
Economia
Lavoro
Cultura
Famiglia
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Una
domanda inquietante: perché l’Occidente non riesce ad usare
razionalità, tecnologia, esperienza commerciale e strumenti di
democrazia per contrastare un terrorismo che in nessun modo può essere
tollerato o giustificato e deve invece affidare all’uso delle armi la
speranza di una coabitazione pacifica tra i popoli? Probabilmente perché
ha dimenticato che la guerra non ha mai costruito fraternità e nemmeno
giustizia. Perché la pace ci raggiunga come dono del Risorto, sono
necessarie due premesse: preparare percorsi di giustizia (“Beati
quelli che hanno fame e sete di giustizia” – Mt 5,6) e
scegliere di non cedere alla logica della vendetta, ma vincere “il
male con il bene” (Rm
12,21).
Giustizia e pace non
possono restare sepolte sotto immagini che bloccano il procedere della
nonviolenza. È necessario che l’emozione non soffochi la ragione e,
soprattutto, che il dolore non zittisca la Politica; se non vogliamo che
il sacrificio di tante vittime diventi inutile, dobbiamo ricostruire, in
loro memoria e tutti insieme, nuove Torri: di sviluppo internazionale,
di giustizia globale e di pace duratura perché fondata su criteri di
sviluppo sostenibile ed equamente ripartito.
Tutto
questo, però, non si realizza con eserciti paladini della giustizia, ma
con operatori di pace disposti a pagare di persona perché si possano
aggredire e trasformare le reali cause che determinano quelle economie
diseguali e quelle assenze di politica che conosciamo come fonti di
povertà, di schiavitù e di emarginazione.
don
Luigi Ciotti
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