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In questa pagina potranno trovare spazio le vostre comunicazioni, commenti, osservazioni, idee, annunci, eccetera che volete far conoscere a tutti. Scriveteci a percorsidsc@libero.it .

Da Alessandra Luberto (15 aprile 2002)

Carissimi,
poiché non è stato possibile fare l'intervento al Convegno "Globalizzazione e stili di vita" del 14 aprile, ho pensato di mandare un contributo sul sito.
Parto da una frase di Padre Scalia (magnificamente comunicativo!!!), che mi ha colpito molto: "Che ne facciamo di Dio e di questa carne umana in cui Egli si è rivelato e cammina accanto a noi?" Io penso che lo dimentichiamo, lo accantoniamo, chiudiamo gli occhi davanti alla sua sofferenza, davanti alla sua povertà, davanti al suo disagio, davanti alla sua follia.
Le due relazioni del Convegno, il Video che abbiamo visto ci hanno aperto gli occhi di fronte agli sconfortanti dati sulla povertà del mondo, ma noi, in realtà non siamo capaci di vedere nemmeno la povertà di vive accanto a noi. Se solamente aprissimo gli occhi nei confronti degli "esuberi" che vivono accanto a noi giornalmente... se solo fossimo convinti che noi per questi "esuberi" possiamo fare molto... cosa? possiamo boicottare la Nestlè e non solo quella... possiamo decidere di non comprare più scarpe Nike o Adidas... possiamo evitare di aprire il nostro conto in banca in una Banca "Armata"... possiamo comprare di meno e possedere meno di quei 10.000 oggetti che un europeo possiede in media nella sua vita... possiamo conoscere, informarci e poi cominciare a convertirci! lo diceva anche Mons. Agostino: i Convegni che noi facciamo hanno un senso se poi ci stimolano a prendere coscienza e a convertirci.
Diceva Alex Zanotelli: "Leggiamo il Vangelo come se non avessimo soldi e spendiamo i soldi come se non conoscessimo nulla del Vangelo". e allora cosa aspettiamo? pensiamo forse che la nostra piccola goccia d'acqua nel mare del mondo non può renderlo più pulito? se così fosse non ci sarebbe speranza e non saremmo cristiani. Ma io come cristiana voglio avere speranza! Per ora, a differenza di qualche anno fa, non compro più Baci Perugina e scarpe Nike... eppure è ancora molto poco... ma è comunque grazie alla mia esperienza in AC (e alle tante riunioni sulle tematiche sociali, ai convegni, alle letture personali, al confronto con gli amici, agli scambi di informazioni via mail...)   che sto prendendo coscienza di molte e cose e sto cercando di cambiare e come me tante altre persone che cercano di rendere la formazione vita vera e concreta.
ciao a tutti.
Alessandra Luberto

P.S. Come nota a margine vorrei esprimere il mio entusiasmo per il Convegno: è stato bellissimo; ha dato notevoli spunti di riflessione e poi le relazioni sono state interessantissime, soprattutto quella di Padre Scalia.
Grazie dell'esperienza.

Da Laura Rago (19 gennaio 2002)

Buòssera a tutti! Sabato 12 i super-mega-galattici giovanissimi di Sant'Aniello e di San Pietro e Paolo hanno fatto una riunione molto speciale, ci siamo confrontati nelle nostre realtà quotidiane (scuola, parrocchia, famiglia....) . Ci siamo accorti di come, pur vivendo realtà spesso diverse, le nostre vite si somigliassero in alcuni punti. E se certe volte un pò tutti ci sentiamo poco "missionari" della parola di Dio, sapere che ci sono tanti altri ragazzi in giro che vivono come noi, o quasi, e che come noi incontrano le stesse difficoltà nel rapportarsi con gli altri e con le piccole o grandi cose quotidiane, sembra quasi darci la forza di andare fuori e gridare al mondo quanto siamo contenti, perchè il Signore ci ha unito e non ha usato nessun tramite, ma solo un inviato molto speciale che è Gesù! Non ci sarebbe modo migliore, di far conoscere al mondo la parola di Dio, che non quello di ringraziarlo per quant'è bella la vita che ci ha dato!!!

La preghiera qui sotto e tratta dalla Vela Grande ed è stata la preghiera conclusiva del nostro incontro. E quelli ancora più in basso alla preghiera siamo noi in una foto scattata quella sera. Siamo bellissimi, non trovate anche voi? Baci baci, giovinastri!

"La ricchezza rappresentata dagli altri è proporzionale al tipo di relazione che c'è tra noi. [...] Quindi il mio sarà uno stile cordiale, fraterno, pieno d'amicizia. [...] Penso che questo provocherà in me il senso della comunità, mi farà sentire con gli altri; saprò quindi collaborare e mi comporterò come corresponsabile verso la Chiesa, a cominciare da quelle realtà di Chiesa che sono la mia famiglia, il mio gruppo e la Parrocchia. Secondo Gesù essere comunità, vivere l'amore gli uni per gli altri, è già un modo, per me, di annunciare il Vangelo. Non voglio però vivere come in due realtà separate: la Chiesa e il mondo, la parrocchia e la scuola. Far parte della comunità cristiana mi allenerà allora a testimoniare il Signore anche al di fuori di essa. C'è una conseguenza per me, me ne rendo conto. Debbo imparare il servizio, mettermi a disposizione, e sarà la misura della mia generosità. "

Da Maurizio Di Giacomo (13 gennaio 2002)

A fine gennaio 2002 entra in circolazione con le Edizioni Borla (via delle Fornaci 50, 00165 Roma) la seconda edizione di "Don Milani tra solitudine e Vangelo ",pag.416, Lire 40.000. Essa rilegge in chiave esistenziale la vicenda di don Milani (1923/67) con l'ausilio anche di 58 documenti dei quali 47 inediti e con un indice analitico di 12 pagine. Nel libro oltre a don Milani si trovano le esistenze di Mario Cartoni (1921/1987) suo collaboratore e cronista giudiziario de "La Nazione " e di Carla Sborgi (1923/93) la 'quasi fidanzata ' di Lorenzo Milani preseminario. Il libro e' stato recensito, in termini positivi, dai mensili " Segno nel mondo ", espressione dell'Azione Cattolica Italiana, novembre 2001 e da "Jesus ", Gruppo Periodici San Paolo, del medesimo mese e da " L'Osservatore Romano " del 20/10/2001 pag. 4.
In questa seconda edizione vi sono tre novita': una rivalorizzazione di un padre Maria David Turoldo (scomparso il 6/2/1992) su don Milani del 7 luglio 1977, un riferimento a Alexander Langer che, nel 1970, ha cotradotto in tedesco "Lettera a una professoressa " della "Scuola di Barbiana " e una mappa aggiornata dei centri studi, dei siti, degli studiosi e delle studiose che,in Italia e all'estero, si occupano della figura di don Lorenzo Milani.

Maurizio Di Giacomo

Da Padre Savino Cannone (9 gennaio 2002)

Sono p. savino cannone sci, dehoniano della provincia italiana meridionale, e sto frequentando il corso di licenza al pontificio istituo biblico. volevo fare i miei migliori auguri per il progetto che mi interessa molto e volevo anche suggerivi un nome di fama mondiale che informalmente a noi studenti del PIB ha già fatto la seguente conferenza: Esiste una guerra giusta nella bibbia? si tratta del professore di esegesi veterotestamentaria J. L. SKA. Ve lo consiglio, ne vale la pena.
auguri di un anno di pace 2002.
in fede
p. savino sci

Da Alessandra Luberto (2 gennaio 2002)

Ai miei amici marciatori e agli altri amici di AC: un augurio di pace con la nostra testimonianza.

Per chi non lo sapesse alla Marcia della Pace di Locri c'eravamo anche noi.

Abbiamo marciato, abbiamo cantato, abbiamo partecipato ad una messa bellissima, abbiamo ascoltato un grande vescovo e alcune belle testimonianze (quella di un sacerdote missionario in Afghanistan è stata toccante), ci siamo scambiati gli auguri di mezzanotte durante la messa (ed è stato stupendo!).

ci siamo anche divertiti molto, anzi diciamolo pure: ci siamo scialati!!! abbiamo concluso degnamente un anno ricco e importante per i giovani di AC della nostra diocesi.

E noi lì vi stavamo rappresentando tutti!

Ma soprattutto io sento di aver concluso nel modo giusto, per me, per il mio stile di vita e per il progetto di vita a cui sto cercando di aderire (e come me credo anche altri), un anno che nonostante le tragedie e le brutture ci ha permesso di riflettere sulla giustizia mondiale, un anno che ha riportato nelle nostre vite la violenza, ma che ci ha spinti ad essere con più forza costruttori di pace.

E noi giovani di CS: IN PIEDI, COSTRUTTORI DI PACE lo siamo stati anche a Locri.

Compagno di viaggio e simbolo della nostra marcia è stato proprio quello striscione che vedete nelle foto.

  

A commento di esse uno stralcio del discorso di don Tonino Bello da cui è tratta questa frase che meglio sintetizza le motivazioni che ci hanno spinto ad andare.

un grosso "evviva" a chi era con me, un "mi dispiace" a chi non è potuto o voluto venire.

alla prossima!

SEMPRE PACE!

Auguri!

Ale

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Un popolo che sta in piedi
...quella "moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua ", che la pace la costruisce nel silenzio della storia o nell'esilio della geografia. Nei bagni di folla o nella solitudine dei deserti. Nelle foreste dell'Amazzonia o nel vortice disumano delle metropoli. Sul letto di un ospedale o nel nascondimento di un chiostro. Nell'operosità di una scuola materna che si apre ai valori della mondialità o nel travaglio provocato da uno stile di accoglienza nei confronti dei fratelli di colore.
E' un popolo sterminato che sta in piedi. Perché il popolo della pace non è un popolo di rassegnati.
E' un popolo pasquale, che sta in piedi, come quello dell'Apocalisse: "tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello".
Davanti al "trono" di Dio. Non davanti alle poltrone dei tiranni, o davanti agli idoli di metallo.
E davanti all'"Agnello". Simbolo di tutti gli oppressi dai poteri mondani. Di tutte le vittime della terra.
Di tutti i discriminati dal razzismo.
Di tutti i violentati nei più elementari diritti umani.
A questo popolo invisibile della pace, giunga la nostra solidarietà.
Ma anche il nostro incoraggiamento: con le parole delle beatitudini, secondo la traduzione che Sostituisce il termine "beati" con l'espressione "in piedi".
"In piedi, costruttori di pace. Sarete chiamati figli di Dio".

Don Tonino Bello

 

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