L'usanza delle strenne ci
viene dalla Roma pagana di Romolo.
Il primo re di Roma aveva fatto costruire le mura attorno
alla città da lui fondata.
In segno di gioia e di prosperità i suoi amici gli offrirono un gran
fascio
di rami verdi, tagliati dal vicino bosco dedicato a Strenia, la dea
della potenza
e della fortuna.
Commosso per l'omaggio, Romolo volle che il gesto augurale venisse
rinnovato
ogni anno nel giorno anniversario della fondazione di Roma.
Col tempo questa usanza perdette il carattere ufficiale e si diffuse
fra i cittadini,
che specialmente alle calende di gennaio, cioé nel primo giorno del
mese, cominciarono
ad offrirsi a vicenda ramoscelli sacri di alloro e ulivo,
aggiungendovi doni di fichi e mele
con l'augurio che l'anno in arrivo potesse essere dolce come quei
frutti.
E poiché il nome della dea Strenia era sinonimo di prosperità, l'uso
assunse lo stesso nome.
Più tardi rami verdi, fichi e mele, vennero sostituiti con doni
d'altro genere;
il nome strenia venne alterato in quello di strenna e i regali
vennero offerti nel giorno della nascita di Gesù. |