Lettere dai pendolari 2006

Nota: Altre lettere relative al cambio di orario dicembre 2005 sono contenute in: Raccolta di articoli sull'orario FS 2005/2006 (2005-2006)
e in:Raccolta di articoli e lettere sui disservizi ferroviari 2006 (2006)

Lettere dai pendolari: Nuovo orario, peggioramenti anche su Parma  (12/12/2006)

Scrivo per mettere al corrente della situazione che si è venuta a creare con il nuovo orario.
Premetto che sono pendolare su Parma e come tutti gli altri ci sentiamo spesso trascurati rispetto ai ben più numerosi pendolari milanesi (e ne ho avuto prova il mercoledì del deragliamento vicino a Lodi dove i pendolari di Milano hanno ricevuto bus sostitutivi, i pendolari di Parma hanno ricevuto solo tanti “arrangiatevi” ma nessuno ha protestato) e per questo voglio portare il mio contributo alla vostra associazione.
Con il nuovo orario non ci sono stati particolari stravolgimenti, eccezion fatta per il R 20403 che con il vecchio orario partiva da PC alle 7.11, ora dovrebbe partire alle 7.07. Dopo tante chiacchiere sul miglioramento del cadenzamento dei treni, ci ritroviamo un treno che 2 anni fa partiva alle 7.14, è passato alle 7.11 e ora alle 7.07.Perché trovo assurdo questo cambiamento? Perché da PC partono già 2 treni (6.53 e 6.57) già abbastanza vicini tra di loro, mi piacerebbe che il R 20403 transitasse a PC almeno dopo le 7.20 in modo da coprire al meglio un orario tipicamente pendolare; aggiungiamo poi il fatto che l’arrivo a Parma non viene per niente anticipato ma è previsto alle 7.50 come sempre, quindi l’unico motivo è allungare i tempi di percorrenza per   mascherare le misteriose frenate che ogni giorno si effettuano tra Pontenure e Cadeo e attorno ad Alseno.
Altra assurdità è che dalle 7.07 alle 7.53 non ci sia nessun treno per Parma e per le persone che devono usare i mezzi pubblici non è sempre facile arrivare in stazione per le 7 di mattino. Vorrei poi che giraste a qualche amministratore delle ferrovie questa domanda: ”Se in molti paesi europei,come ad es. la vicina Austria, l’orario dei treni oltre ad essere rispettato alla lettera ha validità biennale, perché noi dobbiamo tenerci un orario colabrodo che cambia ogni 2 mesi?”
Non per andare contro al vostro lavoro ma, attualmente, ritengo che il più grande problema per i Pendolari non siano tanto i 5/10 minuti di ritardo che spesso subiamo, quanto la totale mancanza di infrastrutture intorno alla stazione (parcheggi per auto e due ruote) perché non è possibile che per trovare parcheggio bisogna arrivare alle 7.30 anche quando si potrebbe arrivare più tardi.
Vi inviterei a stimolare maggiormente l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, magari in tempi di campagna elettorale possono succedere miracoli, anche se dopo tutti i posti a pagamento e i lavori in ritardo non riesco ad essere ottimista.

Nostro commento
Per quanto riguarda il disservizio su Parma causato dal deragliamento va detto che chi andava da PC a PR, pur con molti disagi, poteva comunque contare su qualche treno che veniva da Torino-Voghera o che partiva da Piacenza, mentre chi era diretto a Milano non aveva altra alternativa che il BUS o passare via Pavia, dato che la linea PC-MI è stata interrotta nei due sensi.

Per quanto riguarda l'orario invece, a dispetto di quei sedicenti paladini dei pendolari che hanno condiviso per tanto tempo le scelte di Trenitalia e della Regione Emilia Romagna, è risaputo che ogni ulteriore cambio di orario non solo non porta miglioramenti, ma ulteriori rallentamenti dei convogli. Come dice l'amico pendolare è vero che 5/10 minuti di ritardo potrebbero essere tollerati, ma non se i treni sono stati sistematicamente rallentati nel corso degli ultimi anni, con il risultato che per alcuni convogli il tempo medio di percorrenza è quello di un ciclomotore. Facciamo anche notare che sulla tratta per Milano i ritardi reali sono di norma superiori a 5/10minuti.

Lettere dai pendolari: In diminuzione i posti auto per i pendolari e in aumento le rimozioni forzate (29/10/2006)

Come sicuramente già a Vostra conoscenza, sussiste un grave problema a seguito del fatto che i lavori per la realizzazione della pista ciclabile in via Sant'Ambrogio non sono ancora terminati.
I pendolari non trovano posto dove parcheggiare già alle 07.30: mi chiedo perché i lavori non abbiano subito un’accelerata al fine di terminare il tutto entro l'inizio di ottobre, quando, come tutti sappiamo, iniziano le lezioni all'università e pertanto raddoppiano le persone che prendono il treno.
Ritengo il disservizio inaccettabile e ingiustificabile da ogni punto di vista, anche perché i vigili urbani non si fanno alcuno scrupolo a rimuovere le auto che non sono all'interno degli spazi segnati (pur in assenza di cartelli che indicano "parcheggio consentito solo negli spazi delimitati", in assenza di ogni tipo di segnaletica verticale e orizzontale e nonostante ci sia una coda di auto parcheggiate al margine del parcheggio, anch'esse ostruiscono il passaggio).
Oltretutto, alla fine dei lavori il numero di posti risulterà inferiore rispetto a quelli precedenti alla realizzazione della pista ciclabile.... dove dovremmo mettere le auto? Dovremmo cercare tutti posti di lavoro a Piacenza? Come se ci fossero....Dovremmo tutti usare i mezzi pubblici?
Forse chi lavora comodo negli uffici comunali o provinciali del centro non sa che venire coi mezzi pubblici da fuori è scomodissimo e dovremmo alzarci ancora prima allungando ancora di più la giornata lavorativa che dura non otto ore ma 12 o 13.
Vorrei sapere se i responsabili di questi servizi hanno figlie femmine, non credo che si fiderebbero a costringerle a parcheggiare fuori dai parcheggi illuminati nella zona della stazione... andare a riprendere la macchina al buio la sera quando si ritorna dal lavoro in quelle zone.... non credo ci sia bisogno di andare oltre.
Credo che tutti i pendolari, e siamo, come sapete, tantissimi, vorrebbero una risposta concreta.

Nostro commento
Ci stupisce che in una fase di transizione, dove per colpa di lavori, da noi non richiesti, i pendolari debbano subire altri disagi e umiliazioni. Ciò è ancora più grave se si considera che la nostra Associazione dovrebbe essere consultata periodicamente da Comune e Provincia in merito a tutti questi problemi. Purtroppo la "consulta dei pendolari" sembra essere una bella parola con cui sciacquarsi la bocca sotto elezioni. Sono ormai mesi che chiediamo di incontrare il Comune su tantissimi problemi aperti ma sembra che nessuno voglia ascoltarci. Questo è il risultato.

Lettere dai pendolari: Uno scambio di treni che fa solo danni!  (21/9/2006)

Sono una pendolare da 2 anni sulla tratta Piacenza-Milano.
Scrivo perché ho visitato il sito www.pendolari.too.it alla ricerca di notizie su qualche eventuale iniziativa per protestare contro il nuovo orario di Trenitalia in vigore da lunedì:
non so perché abbiano invertito il Parma con il Livorno, ma la cosa che mi sembra incongruente e che mi causa fastidio (e ritardo e il fatto che devo pagare la baby-sitter mezz’ora in più!) è che mi sembra che paesi come Codogno o Casalpusterlengo hanno più treni di Piacenza, che è una città… ma forse hanno una diversa amministrazione comunale!

Prendiamo il caso di 3 treni che partono tutti da Centrale/Lambrate nel giro di 15 minuti dopo le 17.15
il Livorno (IR 2039) ferma sia a Lodi, sia a Casale, sia a Codogno
il Mantova (D 2661) ferma a Codogno
il Parma (R 2283) ferma a Lodi e a Casalpusterlengo
e in più ci sono i regionali che fanno tutte le fermate…

Ora, essendo il Livorno il primo treno dei 3 che parte e facendo tutte le fermate, si riempie all’inverosimile e accumula ritardo ad ogni stazione: che senso ha?

Non si potrebbe proporre di abolire Casale e/o Codogno dalle fermate del Livorno? Così i pendolari sarebbero meglio distribuiti e il treno accumulerebbe meno ritardo. Tanto a cosa serve prendere un treno 5 minuti prima se tanto arriva 15 minuti dopo e magari rallenta anche gli altri che sono dietro?

Ho sentito dello scontento tra i pendolari piacentini che tornano a quell’ora, ma a me piacerebbe anche che lo scontento arrivasse a chi di dovere.

Si può fare qualcosa?

Lettere dai pendolari: Treno carnivoro fagocita i pendolari!  (13/11/2006)

Riferisco di un episodio di malaferrovia da film comico.
Una mattina a Lodi i pendolari si accingono a salire su di un regionale. Alcuni di loro per avere più probabilità di sedersi si incamminano sino all'ultima carrozza; si chiudono le due porte a soffietto e magicamente compare un cartello giallo "fuori servizio", cartello che per l'appunto era accartocciato nella porta a soffietto per cui non visibile a porte aperte. Sarà stato dimenticato tra le porte? L'esperienza suggerisce questa ipotesi. Sfortunatamente il marciapiede di Rogoredo è dalla parte opposta e le porte da quella parte non si aprono: sono fuori servizio, lo dice anche il cartello...
Fortunatamente un pendolare chiama l'assistente di linea che per prima cosa chiede il numero del treno... a Lambrate finalmente riescono a scendere e tutto si risolve, per il protagonista con tre quarti d'ora di ritardo al lavoro!

Lettere dai pendolari: I treni Regionali convengono molto alle FS  (29/10/2006)

Per lavoro viaggio nella tratta Modena-Fiorenzuola, per cui posso utilizzare solo treni Regionali.
Mi sembra però offensivo nei confronti dei viaggiatori chiamare Regionale un treno che da Ravenna va a Genova (R33902) o che da Piacenza va ad Ancona (R11545), solo per non pagare eventuali penali per i continui ritardi che si verificano.
Se ci fosse un’Autority degna di questo nome queste prese in giro non sarebbero possibili.

Nostro commento
La scelta di chiamarli Regionali anziché Interregionali è dovuta a diversi motivi, uno è certamente quello delle penali inferiori, gli altri sono: la possibilità di utilizzare materiale più scadente, più sporco e meno veloce, la possibilità di utilizzare un solo macchinista anziché due, quindi meno sicurezza, e la possibilità di allungare a dismisura i tempi di percorrenza per compensare i ritardi, consentendo anche più facili sorpassi a treni come gli Eurostar (utilizzati dalla classe dirigente FS e usati, peraltro con scarsissimi risultati, come immagine di efficienza e velocità delle ferrovie).

Purtroppo le autority sono spesso composte da ex dirigenti o politici che quindi non hanno alcuna intenzione di far valere i diritti di noi utenti e cittadini.

Lettere dai pendolari: Nuova Carta dei servizi, in arrivo nuove fregature da Trenitalia? (12/9/2006)

Cari "colleghi" pendolari, al ritorno dalle vacanze ho notato una nuova versione della carta servizi TI (Trenitalia), e ammaestrata dall'esperienza ho subito cercato di capire dove fosse la fregatura.
Può darsi che l'argomento sia di marginale interesse per i pendolari (che evitano come la peste le coincidenze), ma è indicativo di come TI ritenga che per certe categorie di "clienti" la puntualità non sia un diritto.
La vecchia carta dei servizi 2005 (pag. 28) prevedeva il diritto a proseguire il viaggio col primo treno utile, anche di classe superiore e senza ulteriori spese, per TUTTI i passeggeri che a causa di un ritardo superiore ai 10 (o 15) minuti avessero perso la coincidenza.

Con la nuova carta dei servizi 2006 questo diritto viene limitato ai soli passeggeri dei treni classificati almeno come espressi (pag. 22), mentre la "plebe" che viaggia su regionali, Diretti o IR dovrà pagare una multa per il ritardo, a meno che TI in un insolito impeto di generosità lo autorizzi esplicitamente (pagina 23): http://www.trenitalia.it/Allegati/carta%20servizi%20passeggeri%20x%20web.pdf

La carta dei servizi regionale, ovviamente, non menziona neppure velatamente il caso di ritardi.
NON C'E' LIMITE ALLA VERGOGNA!
Mi rifiuto di PAGARE IO LA MULTA SE TRENO E' IN RITARDO per colpa di TI o di chiunque altro, anche se ad arrivare in ritardo è uno di quei lerci carri bestiame che TI chiama Diretti, o Regionali
Preannuncio fin d'ora che alla prima occasione mi rifiuterò di pagare l'iniquo balzello, esigerò che la motivazione del rifiuto venga messa a verbale, mi rivolgerò al giudice di pace o altra autorità competente, ma soprattutto manderò copia alle associazioni consumatori, ai giornali e a "Mi manda Rai 3"
FACCIAMOCI SENTIRE!

Lettere dai pendolari: Sempre meno posti auto per i pendolari (12/9/2006)

In merito alla dichiarazione dell'Ass. Brambati per cui i 50 posti perduti ora nel parcheggio di Viale S.Ambrogio, 20-30 posti alla fine dei lavori sono "risibili", in confronto ai 700 posti che l'Amministrazione "realizzerà" sullo Stradone Farnese.
L'Assessore forse ignora la situazione attuale dei parcheggi per i pendolari in zona Stazione. Alla normale carenza si sono sommati lungo gli anni tutta una serie di aggravamenti che sembrano posti ad arte per complicare ancora di più la vita a chi ha la sventura di lavorare o studiare fuori città: è di pochi mesi fa lo spostamento di alcuni ambulatori dell'ASL a Piazzale Milano, ugualmente sono stati convertiti 'a strisce blu' i parcheggi tra Viale S.Ambrogio e Via X Giugno, quelli sotto il ponte di Po ed è stato chiuso il parcheggio di Vicolo del Guazzo. Si faccia un giro l'Assessore Brambati in un prossimo giorno di pioggia nella zona, i 20-30-50 posti persi non appariranno più così "risibili". Vogliamo fare cambio con i posti dietro Palazzo Gotico riservati agli Amministratori Comunali?

Lettere dai pendolari: Trenitalia o Frenitalia? (27/8/2006)

Soltanto per mia curiosità (e forse anche per farmi del male) ho voluto tenere un rendiconto giornaliero dei ritardi sopportati come pendolare per recarmi al lavoro a Milano da gennaio a giugno di quest’anno.
I tempi non sono stati presi “al secondo”, ma arrotondati per difetto o per eccesso ai 5 minuti senza barare!
Abitualmente utilizzo per recarmi al posto di lavoro (stazione di partenza e di arrivo Casalpusterlengo) il treno 20416 da Piacenza per Milano Greco Pirelli all’andata (partenza ore 7:02 ed arrivo ore 7:52) ed il treno 20431 da Milano Greco Pirelli per Piacenza al ritorno (partenza ore 18:07 ed arrivo ore 18:48): praticamente lo stesso convoglio.
Propongo di seguito la tabella riassuntiva delle mie sventure di utilizzatore dei mezzi ferroviari nei primi 6 mesi di quest’anno, da cui risulta che, su 104 giorni da pendolare (per fortuna ho saltato diversi giorni di viaggio), ho accumulato ritardi per 2015 minuti, pari a 33,5 ore, di poco inferiori ad una settimana lavorativa!

 

MESE

Numero Giorni di Viaggio

Minuti Ritardo Andata

Minuti Ritardo Ritorno

Minuti Ritardo Totale

Media Ritardo Giornaliero

Gennaio

14

225

310

535

38

Febbraio

19

190

170

360

19

Marzo

21

195

170

365

17

Aprile

13

55

180

235

18

Maggio

19

105

120

225

12

Giugno

18

140

155

295

16

TOTALE

104

910

1105

2015

19

Se a questo aggiungiamo carrozze sporche, talvolta alcune chiuse con moltissime persone in piedi, fredde d’inverno e bollenti d’estate (anche se a questo proposito la media annuale si aggira sui 22 gradi, avendo un’escursione dai 4 gradi medi invernali agli oltre 40 estivi) potete farvi un’idea sulle piacevolezze della vita del pendolare.
Non voglio dimenticare gli annunci di ritardi e soppressioni del treno dati con colpevole ritardo (soprattutto alla stazione di Milano Greco Pirelli) quando ormai le alternative meno penalizzanti sono già svanite.
Grazie, Frenitalia, e grazie a chi, dovendo controllare e potendo rimediare, finge che vada tutto per il meglio!
Il mio nome? No, non sono Fantozzi Ugo, ragioniere, anche se, come tutti gli altri sventurati pendolari, potrei chiedere una sorta di gemellaggio!

Nostro commento
Questi sono i ritardi nella tratta Casalpusterlengo - Milano, i disagi per i pendolari di Piacenza, Fiorenzuola e Parma sono proporzionalmente più alti in relazione alla maggior lunghezza delle tratte. Se si considera inoltre che il mese di luglio, non riportato in queste statistiche, ha rappresentato un tracollo del servizio in termini di soppressioni e puntualità, si capisce come la situazione rimanga intollerabile.
Continuiamo quindi a chiedere il ripristino del vecchio orario 2005 come punto di partenza per le migliorie del servizio. Proseguiremo la nostra battaglia contro il vergognoso comportamento dell'amministrazione regionale dell'Emilia Romagna che invece difende e sostiene i voraci interessi della classe dirigente FS.

Lettere dai pendolari: 2006 Odissea nello strazio (29/7/2006)

Venerdì 21 luglio 2006, ore 17.55 arrivo a Lambrate per prendere l’IC per Piacenza/Terni delle 17.58. E’ annunciato con soli 5 minuti: ottimo, ieri erano 40 e due giorni fa 30. Poco dopo i minuti salgono a 15 In alternativa ci sono due regionali: il 18.07 (lungo come la fame) e il 18.13 più veloce, ma solo in teoria. Decido di aspettare quest’ultimo. Si chiudono le porte del 18.07 e l’altoparlante con perfetta sincronia annuncia che il 18.13 viaggia con 15 minuti di ritardo. Sembra lo avranno facciano apposta. Dovrebbe arrivare il Terni delle 17.58 se non fosse che nel frattempo il suo ritardo è diventato di 30 minuti. Mi tocca aspettare l’interregionale delle 18.28 che arriva con 5 minuti di ritardo.

Dopo 40 minuti di attesa in un’atmosfera rovente finalmente salgo. La carrozza ha i finestrini bloccati e condizionamento guasto, ma acceso che soffia solo aria calda! Intanto l’Interciy per Terni è arrivato a 50 minuti di ritardo per “guasto al materiale”. A Rogoredo molti restano in piedi. A Lodi il treno si ferma con una carrozza completamente avvolta dal fumo dei freni. Decine di persone in fuga scendono sul marciapiede o cambiano carrozza. Nel frattempo, sempre da Lodi, partono i due treni precedenti che avevamo superato, tutto senza informare noi viaggiatori dell’Interregionale. Stiamo 20 minuti fermi a cuocere. Finalmente si riparte ma poco dopo restiamo accodati ai treni locali che ci hanno superato a Lodi. Arriviamo a Piacenza alle 19.40 seguiti poco dopo dall’Intercity per Terni.
Cinque treni nel pallone e un’ora e 45 minuti per fare 68Km che potrebbero essere percorsi in meno di tre quarti d’ora. Oggi è venerdì, ma lunedì questo strazio ricomincerà da capo.

Nostro commento
Questo non è che un minimo esempio della reale situazione. Mentre l'amministratore delegato FS lascia con una buonuscita di svariati miliardi di vecchie lire il servizio ferroviario sta andando a rotoli. Ritardi anche di diverse ore campeggiano sistematicamente sui tabelloni, motrici e carrozze in fiamme, treni soppressi, viaggi tra fumi soffocanti in carrozze roventi con i finestrini bloccati. Tutto questo scempio avviene sulla nostra pelle con il totale silenzio/assenso dei nostri amministratori. Ricordiamocelo!

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