La reazione (30/11/2008)
Cari pendolari, in molti ci stanno chiedendo una reazione a questo
ennesimo scempio del servizio ferroviario che dal 14 dicembre prossimo porterà ulteriori
rallentamenti e ritardi al servizio pendolari.
Le ferrovie e non solo ci stanno drogando, abituandoci a tempi di percorrenza sempre
maggiori, allungati ad ogni cambio d'orario. Pensate a quanta vita ci rubano per le loro
inefficienze e incapacità. 10 minuti a viaggio per due viaggi al giorno, per 220 giorni
l'anno sono più di 70 ore l'anno per persona! Tre giorni pieni includendo anche le ore di
sonno, o due settimane di ferie. Vi sembra poco?
Qualcuno si ricorderà delle nostre battaglie per garantire il rispetto
dell'accordo Vaciago-Necci
che prevedeva almeno "4 treni interregionali o diretti in partenza da Piacenza tra le
ore 06.30 e le ore 09.00 e 3 treni interregionali o diretti nella relazione
Milano-Piacenza in partenza da Milano tra le ore 18.00 e le ore 19.00", con 50'
massimi di percorrenza da e per Milano Centrale, con fermate a Lodi, Rogoredo e Lambrate.
Nonostante l'accordo dovesse essere in vigore già da un decennio, per anni ci siamo
sentiti rispondere che si doveva attendere l'arrivo dell'alta velocità per vederlo
realizzato. Dove sono finiti ora questi treni per i pendolari?
Ci fanno credere che sia un servizio efficiente, quello che ci porta in un'ora da Piacenza e Milano Centrale o viceversa con Intercity o Eurostarcity, treni che invece sono più cari e meno capienti dei vecchi Interregionali e che oltretutto saltano molte fermate pendolari.
La classe politica sta a guardare o cerca di truffarci venendoci a dire
che con un modico sovrapprezzo potremo viaggiare su Intercity o Eurostarcity, la brutta
copia degli Interregionali di un tempo.
Non volgiamo i loro treni imbroglio, rivogliamo gli Interregionali senza sovrapprezzi e
chiediamo che siano veloci come previsto dagli accordi.
Possiamo dimostrare di non essere dei fantocci nelle loro mani e manifestare tutto il nostro dissenso. Molti ci chiedono di bloccare a oltranza il transito dei treni. Poiché la legge non lo consente ci restano le vie legali e la legittima protesta.
Ricordiamoci che questi signori e i loro cortigiani si piegano solo davanti ad un'enorme presa di posizione dell'opinione pubblica. Spargete la voce e invitate tutti coloro che non sono d'accordo col nuovo orario a protestare. Un elenco di email a cui potete scrivere lo trovare in questo documento (.RTF 11Kb).