Con il termine Vinificazione si intende il processo di fermentazione del mosto,
che viene effettuata in tini aperti.
Parleremo di vinificazione in rosso se la fermentazione avviene senza separare il mosto dalle
bucce, dai semi e dai graspi (dette VINACCE).
Quando il mosto viene separato dalle VINACCE si ha la vinificazione in bianco;
si ottiene cioè un vino bianco partendo da uve nere.
Il vino è un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica, totale o parziale, dell'uva.
Dal punto di vista chimico, il vino è una soluzione idroalcolica. Più precisamente, la
soluzione è formata da:
sostanze contenute negli acini di uva (quali acqua, glucosio, fruttosio, acido tartarico
citrico e malico, tannini e sostanze coloranti, albumine, vitamine e enzimi)
prodotti provenienti dalla fermentazione del mosto e delle vinacce
(quali alcol etilico, glicerina, esteri, aldeidi, 2-3 butilenglicol, alcoli superiori e
anidride carbonica).
La prima fase della produzione del vino consiste nella pigiatura.
Questa operazione viene effettuata
industrialmente per mezzo di "pigiatrici"; per le uve destinate alla vinificazione in bianco
(ovvero senza la presenza di bucce) si utilizzano i torchi.
Il mosto è il prodotto finale di tale operazione, esso viene raccolto in tini ed
eventualmente corretto in modo da ottenere la quantità di zucchero, l'acidità e il colore
desiderati.
La seconda fase è la vinificazione ovvero la fase in cui il mosto viene fatto
fermentare :
se tale operazione avviene "in rosso", allora si forma un "cappello", costituito dall'insieme
delle bucce e dei graspi
che si raccolgono in superfice a causa del gas sprigionato.
Durante la vinificazione, che può compiersi in un periodo
compreso in genere tra le 24 ore e la settimana a seconda della qualità del vino e della
temperatura ambientale, si ottengono una serie di prodotti intermedi che conferiscono
il caratteristico bouquet, cioè il gusto, la fragranza e l'aroma.
Alla vinificazione segue la svinatura (terza fase), cioè la separazione del mosto
dalle vinacce.
Tale operazione si esegue pompando il vino dai tini nelle botti; le vinacce, dopo torchiatura, vengono
utilizzate come mangime, oppure per la preparazione di alcool, acido tartarico, aceto e grappe.
Il vino ottenuto dalla svinatura viene spesso tagliato per correggerne il valore alcolico,
l'acidità, il colore e il sapore, cioè viene mescolato con vini non adatti al consumo diretto,
ma ricchi di alcool, sali e sostanze coloranti, detti appunto "vini da taglio".
Nel caso della vinificazione in bianco, l'uso di torchi consente di ottenere vino
torchiato: il vino ottenuto dalla prima torchiatura viene aggiunto al vino-fiore mentre quello
derivato dalle torchiature successive viene tagliato con vini poco pregiati ma di alta gradazione
alcolica.
Una volta travasato nelle botti, il vino subisce una fermentazione lenta, al termine
della quale si iniziano
i veri travasi, che hanno lo scopo di eliminare le particelle in sospensione nel vino che
precipitano in fondo alle botti.
Effettuati i travasi e un'accurara operazione di filtraggio si può iniziare
l'imbottigliamento del vino ed un eventuale invecchiamento.
Prima di essere messo in commercio, il vino, filtrato e chiarificato, viene
spesso anche sottoposto a sterilizzazione alla temperatura di 65°C per 15 minuti oppure
per 75°C pre 20-60 secondi.