Scale di 6 note - pag. 5

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1. Scala minore melodica e scala alterata di 6 note


Per poter improvvisare agevolmente su qualunque progressione, dobbiamo occupaci ancora di altri accordi molto usati, in particolare quelli di dominante alterati.
In relazione a questi accordi le scale cui normalmente si fa riferimento, ovvero la minore melodica e la scala diminuita, effettivamente non presentano note ‘critiche’ o da ‘trattare con cautela’. Pertanto, togliere una o più note da queste scale, potrebbe considerarsi superfluo.
Cio’ nonostante, val la pena di provare, per due ragioni:
1) nella mia esperienza, scale con un minor numero di note, sono piu’ facili da usare perché hanno una sonorità leggermente piu’ specifica, piu’ facile da collegare a un determinato tipo di accordo che si vuol delineare.
2) una volta che si abbia familiarità con le scale di 6 note, e’ facile cambiare una nota per adattarle a questi altri accordi che dobbiamo trattare.
Per comprendere quest'ultimo punto, prendiamo una scala maggiore di 6 note, ad esempio LAb:

LAb SIb DO MIb FA SOL;

abbassando la terza di un semitono otteniamo,

LAb SIb DOb MIb FA SOL,

che possiamo definire una scala minore melodica di 6 note (la settima nota sarebbe un REb, ovvero la quarta).

Questa scala e’ cosi’ composta: fondamentale, seconda, terza minore, quinta, sesta, settima maggiore. Essa consente di improvvisare agevolmente su un Ab min/maj7.

La stessa scala possiamo scriverla cosi’:

SOL LAb SIb SI (DOb) Mib FA

ovvero fondamentale, nona minore, nona eccedente, terza maggiore, quinta aumentata o tredicesima minore, settima minore.
Per comodita’ diamo un nome a questa scala; anche se ha le stesse note della minore melodica di 6 note di Ab. La chiamiamo scala alterata di 6 note.

Questa scala, va bene per tutti gli accordi di settima che hanno una o piu’ delle seguenti alterazioni: 9b, 9#, 5#, 13b. L’eventuale presenza, accanto a queste alterazioni, di una 5b, non preclude l’utilizzo di questa scala. (Su questo pero’,vedi oltre).
Questa serie di note corrisponde ad uno dei modi della scala minore melodica, il modo super locrio o scala alterata, che comprende tutte le alterazioni possibili sugli accordi di settima. Nella scala di 6 note, viceversa, manca la 5b o 11# (Reb nel caso della superlocria di SOL).


2. Scala di dominante 7/b9/#9


Possiamo modificare ulteriormente la scala di dominante alterata proposta nel paragrafo precedente, abbassando di un semitono la tredicesima bemolle (il Mib in una scala di SOL), ed ottenendo:

SOL LAb SIb SI RE FA

ovvero fondamentale, nona minore, nona eccedente, terza, quinta, settima.

Abbiamo costruio una nuova serie di intervalli, che chiameremo scala di dominante 7b9 di 6 note.

Questa ultima serie di note funziona sostanzialmente come un arpeggio di settima con la nona bemolle e la nona #. Ha un evidente parentela con una scala tono-semitono, o diminuita, costruita un semitono sopra la fondamentale dell'accordo, rispetto alla quale mancano 2 note: MI, la tredicesima, e DO#, la quinta bemolle o undicesima #. La scala proposta, sovrapposta ad un accordo di G7, ha una sonorita’ piu’ ‘dentro', confrontata alla diminuita, proprio perché ha una alterazione in meno.
Questa scala è molto versatile e puo’ essere utilizzata pressoché in tutti i casi in cui si trova un accordo di settima dominante, a patto che l'accordo non abbia la nona maggiore (non alterata).
Inoltre, come tutte le strutture derivate dalla scala diminuita, puo’ essere trasportata per terze minori, ottenendo altre tre strutture (Bb7b9#9, Db7b9#9, E7b9#9), che sono in pratica intercambiabili.
Questo fenomeno si spiega considerando che nella serie di note in questione e’ incluso l’accordo di Abdim7: Lab SI (Dob) RE FA, che equivale ad altri tre accordi diminuiti (Bdim7, Redim7, Fadim7), che hanno nomi diversi ma contengono tutti le stesse note. Per eventuali chiarimenti su questo punto, vi rimando a qualunque buon testo di armonia, nella parte relativa alla scala diminuita.

3. La quinta diminuita: altre scale alterate. Sempre più difficile!

Avrete notato che sia nella scala alterata di 6 note, sia in quella di dominante7b9 , manca la 5b. Per porre in evidenza, insieme alla nona alterata, anche questo interessante colore (la quinta diminuita), possiamo procedere in due modi.
1) Possiamo modificare la scala dom7/b9 di 6 note, abbassando la quinta di un semitono, ed ottenendo ancora un'altra scala di 6 note:

SOL LAb SIb SI REb FA

Ovvero fondamentale, nona minore, nona eccedente, quinta diminuita o undicesima aumentata, settima minore, che chiamiamo Scala dominante 7/b9/b5 di 6 note.

Questa uleriore scala si può applicare a tutti gli accordi che hanno la nona alterata, in alternativa alla scala alterata di 6 note, o alla scala dominante 7/b9, ogni qualvolta si voglia far sentire il particolare colore creato dalla quinta diminuita.

2) Possiamo sfruttare la possibilità di trasportare la scala di dom 7/b9 per terze minori, in questo modo introducendo anche la tredicesima maggiore, e quindi pervenendo ad introdurre tutti i colori della scala diminuita.
Ad esempio, sopra il nostro G7 sovrapponiamo la scala di dom7/b9 di Bb ed otteniamo quanto segue:
SIb, SI naturale, REb, RE naturale, FA, LAb, ovvero, rispetto all'accordo di G7,
nona eccedente, terza maggiore, quinta diminuita, quinta giusta, settima minore, nona minore.
Sovrapponendo invece Db dom7/b9, otteniamo:
REb RE naturale, MI, FA, LAb, SI naturale, ovvero
quinta bemolle, quinta giusta, tredicesima, settima minore, nona bemolle, terza maggiore.
Infine sovrapponendo al G7 la scala di MI 7/b9:
MI FA SOL LAb SI RE otteniamo: tredicesima maggiore, settima minore, nona minore, terza maggiore, quinta giusta.

Potreste pensare che pensare in questo modo complichi troppo le cose. In effetti, districarsi fra i vari tipi di accordi non è, oggettivamente, semplice.
Ciò che dobbiamo acquisire, in fin dei conti, è la capacità di distinguere il suono che ciascuna delle alterazioni (9b, 9#, 5b, 5#) crea quando viene sovrapposta ad un determinato accordo (l'accordo di dominante si presta particolarmente ad ogni tipo di alterazione). Lo studio di queste diversescale può aiutarci molto in questo senso, perchè ci costringe ad individuare ciascuna alterazione (anziché spingerci a suonare semplicemente una infinita sequenza tono-semitono, ovvero l'intera scala diminuita su e giù per la tastiera). Una volta che conosceremo il suono di ciascuna delle alterazioni possibili, riusciremo ad usarle liberamente, secondo il nostro gusto.


3. La scala a toni interi (la scala di 6 note per antonomasia!)

Infine non possiamo non menzionare la scala di 6 note per antonomasia, ovvero la scala esatonale o a toni interi:

SOL LA SI DO# MIb FA

Questa scala è indicata per improvvisare su accordi che abbiano la quinta alterata e la nona maggiore (non alterata).
E’ una scala simmetrica, composta esclusivamente da intervalli di tono. Pertanto ci sono in pratica due sole scale esatonali. Ognuna di queste due ha sei nomi diversi, a seconda della nota che si sceglie come tonica. Anche su questa scala non mi soffermo paricolarmemte perchè trattata in modo esauriente da molti testi facilmente reperibili.

4. Un riepilogo

Per chi fosse a questo punto confuso sull’uso delle scale di dominante alterate possiamo riepilogare, come segue.

1) Se la sigla dell’accordo indica una alterazione della nona (b o #), dobbiamo scegliere una delle scale alterate, accomunate dalla presenza di queste alterazioni.
In dipendenza degli altri colori che vogliamo ascoltare o che sono eventualmente indicati dalla sigla dell’accordo dobbiamo scegliere quale.
In particolare, dobbiamo porre attenzione alla tredicesima.
a) Se la tredicesima è alterata (13b o 5#) e vogliamo porla in evidenza, dobbiamo usare la scala dominante7 alterata. Possiamo pero’ usare anche la dominate7/b9 che non contiene alcuna nota realmente in conflitto con la tredicesima minore. Infatti anche la dominante 7/b9, pur contenendo la quinta giusta, funzionerà.
b) Se invece e’ presente la tredicesima maggiore, non possiamo usare la scala dominante 7 alterata, perché contiene la tredicesima bemolle. Potremo quindi usare la scala di dom7/b9 o la scala di dominante 7b9/b5, a seconda che si intenda porre o meno in rilievo la 5b. In pratica saranno indicate tutte le combinazioni di note che derivano dalla scala diminuita (scala tono-semitono), a partire da un semitono sopra la tonica dell' accordo.

2) Nel caso siano presenti contemporaneamente la nona non alterata ed una 5b, si danno due possibilità:
a)non sono presenti altre alterazioni oltre alla quinta bemolle, si tratta di un semplice 'abbellimento' dell' accordo di dominante, e si può usare la scala dominante 7/b5 (vedi pag.3).
b) Accanto alla nona non alterata sia presente una tredicesima bemolle o quinta aumentata, indicata nella sigla dell’accordo, o sottintesa dalla sonorità che si ha in mente. In questo caso bisogna usare una scala esatonale, o a toni interi.

da continuare

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