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LA STORIA DEL MANEKI-NEKO

  Il Maneki Neko divenne popolare nell'ultimo periodo Edo, attorno al 1800. Il Giappone era ancora governato dalla classe dei Samurai (che era una classe di guerrieri). Non esistono però testimonianze documentali che possano provare l'esistenza del Maneki in quel periodo.
Quando il periodo dei Samurai terminò ed il Giappone divenne un paese moderno (era Meiji, attorno al 1870), il Maneki Neko cominciò ad apparire sui documenti e nell'arte
1774 dopo Cristo
Questa è l' immagine di un ceramista a Fushimi, a sud di Kyoto.
Come potete vedere dall'ingrandimento del particolare, sono riprodotte figure di gatto, ma non fanno il gesto "di invito" con la zampa (tipico del Maneki Neko).
ingrandimento   il ceramista
1842 dopo Cristo
Questo è un disegno che rappresenta dei giocattoli ed è del 1842 d.C.
Tra loro, possiamo riconoscere dei gatti, ma non possiamo definirli come dei Maneki Neko.
giocattoli
 
particolare
1845 dopo Cristo
donna che dipinge
Questa è una stampa ukiyoe (stampa tradizionale giapponese sul legno).
Kuniyoshi Utagawa ha ritratto una donna che sta colorando una figurina di un gatto e porta un bambino sulle spalle.
Come potete vedere, questa figurina non è un Maneki Neko. E' un'antica figura di gatto chiamata Marujimeneko.
Sebbene il Marujimeneko, fosse popolare come portafortuna in passato (prima del Maneki Neko), lo vediamo tuttora nel Giappone d'oggi.
1851 dopo Cristo
stampa ukiyoe
Kuniyoshi Kitagawa era l'artista di stampe ukiyoe più famoso ed attivo nell'ultimo periodo Edo. Era anche conosciuto come estimatore ed appassionato "del gatto" ed ha creato molte opere che riproducevano questo animale.
1864 dopo Cristo
un gatto Marujimeneko

Questo è il disegno di un gatto Marujimeneko, su un libro del 1864.
Molti pensano che il Marujimeneko, sia l'antenato del Maneki Neko.
Il Marujimeneko, non facendo il gesto "di invito" che fa il Maneki, sembra in realtà una cosa diversa rispetto ad esso.

1870 circa (nascono i Maneki Neko)
il Maneki

Questo è uno schizzo di un Naneki Neko chiamato Hattatsuneko.
Questa figura antropomorfa indossa un kimono (la veste tradizionale del Giappone): è una caratteristica frequente in questo tipo di Maneki Neko.
L' Hattatsuneko è distribuito una volta al mese al Sumiyoshi-taisha, un famoso tempio di Osaka. Una credenza locale vuole che i tuoi desideri si avvereranno, quando avrai collezionato 48 Hattatsuneko impiegandoci 4 anni.
Ci sono testimonianze che provano che l'Hattatsuneko esistesse dal 1870.
Il nome Maneki Neko apparve in un articolo di giornale pubblicato nel settembre del 1876.
Gli Hattatsuneko sono i Maneki più antichi e confermano che la loro invenzione risale agli anni attorno al 1870 d.C.

1890 circa
disegno i un Maneki salvadanaio

In questo periodo c'erano molti tipi di Maneki Neko, usati spesso come salvadanai.

Come si spiega la nascita del Maneki Neko?

Come dimostrato sopra, il Maneki Neko apparve subito dopo la fine del periodo Edo (l'epoca dei Samurai).
Si suppone che questo fenomeno storico sia profondamente connesso agli influssi della cultura occidentale, basata sul Cristianesimo.

Nel periodo Edo, in Giappone, crebbe una cultura a senso unico che chiuse il paese ad altri influssi per circa 250 anni. Questa cultura produsse anche una citta "del divertimento" chiamata Yuukaku, che era composta di case in stile giapponese, abitate da accompagnatrici e prostitute.
A Yuukaku, ogni casa di divertimento aveva una mensolina o un palchetto "votivo" su cui erano disposte rappresentazioni dell'organo sessuale maschile, fatte in vari materiali (carta, ceramica, bambù, osso, legno, pietra) ed esposte li sopra con altri articoli portafortuna.
In Giappone questi articoli (rappresentanti membri maschili) erano prodotti e lavorati da secoli ed erano considerati portatori di prosperità e fortuna. Tuttora sono presenti queste rappresentazioni nel Giappone attuale, anche se più rare. Nella città di Yuukaku, ogni giorno i padroni di casa ancora pregano davanti queste mensoline, come augurio per i loro affari.

Sotto la pressione dei paesi occidentali, attorno al 1850, il Giappone si aprì ai traffici commerciali stranieri ed alle relazioni diplomatiche con l'estero. Questa rapida e travolgente rivoluzione industriale però causò il collasso delle regole e della società dei Samurai, basate su un' economia agricola.
Nacque una nuova classe politica, basata su una struttura imperiale (e non più sulle lotte, sul latifondismo e sulle divisioni territoriali dei guerrieri Samurai) ed il Giappone iniziò l'era della sua modernizzazione, conosciuta come periodo Meiji (attorno al 1868).
Sotto il governo Meiji la spinta all' occidentalizzazione fu fortissima, proprio per creare solide basi all' economia industriale.
La cultura giapponese tradizionale, del periodo Edo, venne considerata così in modo negativo e vista come "incivile" e la cultura occidentale, basata sulla religione cristiana crebbe il suo influsso.
Questo cambiamento modificò la visione che i giapponesi avevano del sesso. L'apertura e la coscienza sessuale del periodo Edo, venne così bloccata dall' influenza della morale occidentale.
Di conseguenza, l 'artigianato artistico basato sulla creazione di organi sessuali maschili fatti con diversi materiali, venne proibito. Addirittura, nel 1872, venne approvata una legge per sancire la proibizione di creare, vendere ed esporre questo tipo di artigianato.

Fu così che al posto di questi "vecchi portaforuna", nelle case cominciò ad apparire, sulle mensole, il Maneki Neko.
A
causa di queste nuove idee moralistiche ed occidentali, la prostituzione giapponese assunse come nuovo simbolo il gatto.
Al posto dell'artigianato che rappresentava l'organo sessuale maschile, le prostitute esposero davanti le loro case o all' interno un Maneki Neko, cioè un gatto con la zampina alzata in gesto di invito.
Era la metafora dell'invito che le prostitute rivolgevano ai loro clienti.

un maneki neko dell'epoca
 
un disegno di una prostituta
 

La proibizione del 1872, rese popolarissimo il Maneki Neko nella città di Yuukaku e di conseguenza in tutto il resto del Giappone.
Seguendo l'esempio delle prostitute, molti ristoranti cominciarono ad esporre fuori la loro porta un Maneki Neko come invito ai clienti e nei negozi e nelle case giapponesi piano piano nacque l'abitudine di avere un Maneki come portafortuna per gli affari e in seguito, a seconda del colore del Maneki, come augurio di prosperità per l'amore, la salute ed altre cose.

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