Riforma
Moratti: i punti salienti
Web Scuola - 20 febbraio 2003
Il Disegno di Legge AC
3387 conferma in toto dell’attuale
durata dei cicli scolastici. Il sistema
educativo di istruzione e formazione infatti
prevede una scuola dell'infanzia,
un primo ciclo che contempla la scuola
primaria di durata quinquennale e
la scuola secondaria di primo
grado che dura tre anni. Dopo la terza media si
apre un secondo ciclo che si suddivide in due
branche: il sistema dei licei e
quello dell'istruzione e della
formazione professionale.
Novità per la scuola primaria
Il progetto di riforma offre la possibilità di anticipare a
5 anni e mezzo l’iscrizione alla scuola
primaria e a due e
mezzo quella alla scuola dell’infanzia.
Lo studio della lingua straniera e dell’informatica
è previsto a partire dalla prima
elementare: già dal primo ciclo,
infatti, è previsto l'insegnamento di almeno una
lingua dell'Unione europea e
l’introduzione di programmi di alfabetizzazione
tecnologica. Nelle medie si
aggiunge lo studio di una seconda lingua comunitaria.
La delega dà al governo 24 mesi di tempo per
disegnare la riforma della scuola.
Secondo ciclo
Comprende il sistema dei licei e da quello dell'istruzione
e formazione professionale. I
primi durano cinque anni,
i secondi possono avere durata
quadriennale; in questo caso è
necessario frequentare un anno integrativo
per iscriversi all’università.
Per i licei sono previsti otto indirizzi:
artistico, classico, economico, linguistico,
musicale e coreutico, scientifico, tecnologico e
delle scienze umane.
Obbligo scolastico
Scompare il riferimento all’obbligo scolastico fino ai 15
anni, almeno nei termini in cui veniva indicato nella
legge 9/99, che prevedeva l’elevamento
dell’obbligo da otto a dieci anni, e che verrà
abrogata con l'approvazione definitiva del Disegno
di Legge AC 3387. Come è noto, in
prospettiva tale obbligo doveva essere esteso
progressivamente fino al 18° anno di età.
Tra le novità vi è l’alternanza
scuola-lavoro, cioè la possibilità di
effettuare periodi di stage in collaborazione con
aziende, camere di commercio e varie
associazioni di categoria, allo scopo di acquisire
competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Dopo i 15 anni, diplomi e qualifiche si
possono conseguire attraverso una
pluralità di canali: lo studio,
l’alternanza di scuola e
lavoro, l'apprendistato.
Cambio di percorso
Il passaggio da un sistema all’altro (licei e
istruzione professionale) è possibile attraverso
il ricorso ad iniziative
didattiche ad hoc destinate
al raggiungimento di una preparazione
adeguata al nuovo percorso scelto dallo
studente. Il secondo ciclo, sia che si frequenti
un liceo o un istituto professionale, consente di
acquisire crediti che, in
caso di ripresa di studi dopo un’interruzione,
sono spendibili anche successivamente all’interno
del sistema dell’istruzione.
Sperimentazione
Dopo una serie di ritardi nella comunicazione delle scuole
coinvolte nella sperimentazione e disguidi di
vario tipo, finalmente la cosiddetta mini
sperimentazione ha preso il via. Si parte
con le novità previste dalle scuole elementari: anticipo
a 5 anni e mezzo e introduzione
della lingua straniera e dell’informatica.
Formazione degli insegnanti
Il disegno di legge individua alcuni principi e criteri che
regolamenteranno la formazione degli insegnanti.
La formazione iniziale di tutti i
docenti avverrà all’Università, all’interno
di corsi di laurea specialistica con
accesso a numero chiuso e dopo il
conseguimento della laurea specialistica
i futuri docenti verranno inseriti in specifiche attività
di tirocinio, regolamentate attraverso
contratti di formazione lavoro. Scompaiono
i concorsi ordinari con funzione abilitante,
i corsi universitari saranno a
numero programmato sulla base delle
necessità d’organico individuate dalle Regioni.
Programmi regionali
Se il nucleo centrale dei programmi scolastici sarà comune alle
scuole di tutto il Paese, una parte di essi sarà
definito ed adottato a livello regionale. In
questi modo sarà possibile integrare i
programmi con materie di specifico interesse delle
comunità locali.
Voto di condotta
La riforma ripristina la
valutazione del comportamento,
scomparsa ormai da anni dalle pagelle degli
alunni.
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