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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Potenziare l’offerta formativa: le certificazioni

Web Scuola - 19 giugno 2003

19/06/03 - Viaggio nel sistema delle certificazioni tra molte opportunità e qualche incognita per le scuole dell'autonomia

Le certificazioni sono sempre più importanti in un mercato del lavoro in cui il possesso di un titolo di studio non è più sufficiente a garantire l’accesso ad una professione.
Poter disporre di un portfolio di competenze accertate e spendibili in una prospettiva occupazionale futura  assume quindi una valenza sempre maggiore sia per uno sbocco professionale immediato  che per l’attribuzione di crediti universitari. E’ indubbio anche che l’affermarsi della cultura delle certificazioni aiuti le scuole a ripensare le modalità di erogazione dei servizi, a riflettere sulla qualità dell’offerta formativa e sul rapporto scuola- territorio.

Certificazione: valutare i pro e i contro

Con l’emergere della consapevolezza dell’importanza delle certificazioni, si crea inevitabilmente  un mercato parallelo che offre alle scuole un notevole ventaglio di opzioni e che, di fatto, le sommerge di proposte allettanti, ma tutte da verificare. Il rischio di perdersi in questa selva di offerte è reale ed è quindi utile tornare a riflettere periodicamente sulle questioni di fondo: cosa certificare, come farlo e da chi farsi certificare.

Non mancano infatti le ambiguità dovute anche ad una sovrapposizione tra  esigenze della formazione e strategie di marketing di alcune imprese. Prendiamo il caso dell’ECDL (European Computer Driving License) che viene chiamata patente europea e richiama anche nel logo il simbolo dellUe.
Questo fatto può indurre a pensare che sia rilasciata da un organismo comunitario. In realtà, pur trattandosi di un’iniziativa sostenuta dall’Ue, è una certificazione basata sugli standard dell’azienda statunitense leader del settore che di fatto detiene una posizione dominante sul mercato. Le scuole che offrono questo tipo di corsi e il  Ministero dell’Istruzione dovrebbero spiegarlo chiaramente. Formalmente l’ ECDL non prescrive uno specifico sistema operativo o un particolare insieme di applicativi ma di fatto l’esame verte sull’utilizzo di tali prodotti.
Nel contempo, però, occorre anche ammettere che la  conoscenza dei software proposti da questa azienda e diffusi a livello planetario consente di certificare una competenza spendibile ovunque. Nei fatti, quindi, questa patente non è legata ad un contesto geografico-istituzionale ma ad un marchio presente in tutto il mondo. Allora, perché non dirlo?

Il POF come bussola

Confrontarsi con questo mercato con l’obiettivo di ampliare l’offerta formativa già presente nell’istituto può costituire la strategia vincente. E’ quindi importante che la scuola, in particolare il dirigente, mantenga  un ruolo propulsivo insieme al collegio docenti  e al consiglio di istituto nel  delineare, ribadire  e, se necessario, ridefinire  le linee guida dell’offerta formativa. Pensando al profilo in uscita del diplomato, si potranno così individuare curricoli coerenti che contemplino le certificazioni utili e necessarie  agli allievi, tenendo sempre presente la richiesta proveniente dal territorio. Inoltre sta per verificarsi un cambiamento che contribuirà a diffondere ulteriormente la cultura delle certificazioni. Attualmente sono aziende e centri linguistici a certificare determinate competenze, ma presto questa facoltà verrà estesa a scuole e centri di formazione  pubblici e privati.

Oggi docenti e studenti (e perché no, dirigenti) hanno numerose possibilità di certificare le loro competenze. Solo guardando al versante degli alunni, esistono percorsi di eccellenza già inseriti tra le attività curricolari, corsi post diploma, corsi di riqualificazione per adulti e molte altre opzioni ancora. 
E’ perciò importante che i corsi siano integrati con la progettazione didattica dell’istituto. L’obiettivo finale, infatti, non deve essere quello di offrire sempre più “cose” ma di affiancarle e integrarle in modo coerente con l’offerta formativa complessiva della scuola.

Bisogna tornare a ragionare sui saperi minimi fondamentali e, in certi casi, operare una selezione dei contenuti proposti, pur movendosi all’interno di un’ampia gamma di offerte. Come insegna l’esperienza di molti dirigenti, non serve proporre più attività in modo affannato, ma ordinarle e certificare le competenze acquisite.

Per far questo è importante lavorare molto sul POF e sull’innovazione didattica per sviluppare  una cultura dell’autonomia  scolastica sufficientemente matura per raccordarsi in modo proficuo al territorio, tenendo conto delle esigenze di studenti e famiglie.

ECDL, la patente europea del computer

 Le certificazioni linguistiche europee

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