2003
sarà l'anno dell'innovazione tecnologica?
Tecnica
della scuola – 7 gennaio 2003
di
Reginaldo Palermo
Al Miur ne
sono certi, ma finora l'esperienza non è stata
del tutto priva di ombre....
Al Ministero sono sicuri: il 2003 sarà un anno
decisivo per l'innovazione tecnologica nella
scuola; ma qualche dubbio è più che legittimo.
Finora infatti le cose non sono andate proprio per
il meglio; per esempio, ci sono le iniziative di
formazione per mettere in grado il personale delle
scuole di sfruttare appieno le potenzialità delle
tecnologie dell'informazione e della
comunicazione: le azioni erano già ampiamente
previste dalla circolare ministeriale n. 55/2001
vecchia ormai di quasi un anno, ma solo adesso - e
fra non poche difficoltà - stanno per essere
avviate.
E' pur vero che nei mesi scorsi l'attività
dell'intero apparato ministeriale ha subito un
rallentamento consistente a causa dei numerosi
cambi ai vertici delle diverse direzioni generali
e regionali, ma francamente l'impressione che si
ha in questo momento è quella del topolino
partorito dalla montagna: i corsi del tipo A, che
avrebbero dovuto fornire competenze anche in campo
didattico, si ridurranno probabilmente a corsi per
il conseguimento della patente europea per il
computer; dei corsi del tipo C finalizzati alla
formazione degli esperti in gestione di reti
informatiche non si parla quasi, mentre i corsi B
per "referenti esperti nell'uso delle risorse
tecnologiche e multimediali" inizieranno dopo
i percorsi A contrariamente a quanto previsto
dalla C.M. 55. Per tutti i corsi resta poi da
capire a che punto sia la produzione dei materiali
didattici per i partecipanti. La sensazione
insomma è che manchi una "regia" forte
dell'intera operazione che sembra procedere più
per inerzia che secondo un programma chiaro.
Sempre a proposito di tecnologie il 2002 si è
concluso per molte scuole con una notizia solo in
apparenza positiva: in chiusura dell'esercizio
finanziario sono stati accreditati i fondi per le
infrastrutture tecnologiche; fin qui la notizia
sembra buona, ma poi si scopre che si tratta di
fondi stanziati per il 2001 (non è un errore di
stampa: si tratta proprio di risorse finanziarie
erogate con un anno di ritardo!).
Mediamente
le scuole hanno ricevuto 10mila euro ciascuna,
pochi per un serio intervento di ammodernamento
delle infrastrutture tecnologiche ma sufficienti
in molti casi per dotare tutte le sedi scolastiche
di una connessione Internet ormai indispensabile
per permettere agli operatori scolastici di
comunicare fra di loro e di connettersi ai siti
istituzionali che erogano servizi on-line per i
docenti (Miur, Invalsi e Indire innanzitutto).
Sulle operazioni di ammodernamento delle
tecnologie c'è anche l'incognita del
funzionamento futuro delle postazioni Intranet ora
esistenti nelle segreterie delle scuole;
l'intenzione del Miur è certamente apprezzabile
(le postazioni attuali ormai vecchie e lente
verranno dismesse e cedute gratuitamente alle
scuole che però dovranno farsi carico
dell'allestimento e della manutenzione della rete
di istituto che potrà essere connessa interamente
al sistema centrale) ma probabilmente richiederà
tempi lunghi: il Miur parla di connessioni ad alta
velocità che però non sono ancora disponibili
sull'intero territorio nazionale e fa riferimento
ai fondi della circolare 114 dell'ottobre scorso
che - stando all'esperienza di quest'anno -
potrebbero arrivare alle scuole addirittura fra
9-10 mesi.
Insomma, sulla fattibilità dei processi di
innovazione tecnologica pesano in modo decisivo
non solo la quantità delle risorse finanziarie
messe in campo ma soprattutto la capacità
organizzativa della "macchina"
ministeriale di rendere disponibili in tempi
ragionevoli le risorse stanziate e di attivare
rapidamente soluzioni adeguate per la gestione
complessiva del sistema informativo.
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