Contratto-scuola:
è scontro sullo stato giuridico
Tecnica
della scuola - 6 gennaio 2003
di
Reginaldo Palermo
Riprenderà
dopo la pausa natalizia la trattativa per il
contratto di un milione di dipendenti del comparto
scuola. Forse i soldi ci sono, ma i problemi
potrebbero essere altri: sullo stato giuridico del
personale non c'è accordo fra Governo e
Sindacati.
Con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze
natalizie si riaprirà il dibattito sui problemi
del contratto del personale della scuola.
Difficile fare previsioni sui tempi che
occorreranno perché si possa chiudere la
trattativa, dal momento che la storia recente e
non dei contratti-scuola ha sempre riservato
qualche sorpresa.
Qualche segnale positivo non manca: all'indomani
dell'incontro del 19 dicembre fra Governo e
Sindacati la stessa Cgilscuola aveva commentato la
situazione con toni abbastanza distensivi.
In effetti le risorse per attribuire qualche
aumento non del tutto disprezzabile sembrano
esserci; nessun dubbio sul recupero
dell'inflazione (poco meno del 6 cento, pari ad un
aumento mensile di un centinaio di euro lordi per
ciascun dipendente); inoltre sono disponibili per
il primo biennio economico 2002-2003 circa 1.100
milioni di euro, praticamente poco più di un
migliaio di euro lordi pro-capite.
Le difficoltà potrebbe essere di ben altro
genere.
Intanto c'è la questione dello stato giuridico
dei dipendenti della scuola, terreno sul quale lo
scontro si preannuncia duro e con esiti incerti.
Da un lato il Governo ha in mente di rivedere
integralmente l'attuale impianto normativo che in
sostanza risale ancora al DPR 417 del 1974 (uno
dei famosi "decreti delegati"); i
Sindacati rivendicano invece il carattere
pienamente (ed esclusivamente) contrattuale
dell'intera materia (ma a dire il vero le
organizzazioni sindacali vorrebbero
contrattualizzare anche molti altri aspetti della
funzionamento delle istituzioni scolastiche, come
per esempio l'impiego delle risorse finanziarie).
In
proposito il testo della piattaforma confederale
non lascia spazio ad equivoci: "A tutela dei
diritti dei lavoratori, il contratto deve
diventare l'unico riferimento per la disciplina
del rapporto di lavoro. Tutte le disposizioni
riferite alla parte contrattualizzata del rapporto
di lavoro regolate con provvedimenti legislativi
od amministrativi ancora in vigore vanno
disapplicate".
E poi c'è il fatto che l'ipotesi dell'area
separata per il contratto dei docenti appare ormai
del tutto tramontata: d'altronde i confederali non
sono sembrati mai particolarmente entusiasti di
questa soluzione e durante i recenti incontri con
il Governo l'argomento è rimasto praticamente in
ombra.
Si torna invece a parlare delle figure di sistema
per le quali i sindacati confederali chiedono a
gran voce, come si legge nella piattaforma
contrattuale, "uno specifico intervento
legislativo che dovrà prevedere la loro
istituzione, le modalità di selezione, il
reclutamento e la dotazione organica".
Ma sulle figure di sistema i sindacati confederali
potrebbero trovarsi in disaccordo con i sindacati
di base e forse anche con una parte della stessa
categoria dei docenti. E quindi potrebbero
decidere di tralasciare ben presto questa
richiesta contrattuale.
Non a caso – d'altronde – sulle figure di
sistema sembra puntare molto l'Anp (Associazione
nazionale presidi) che proprio un mese fa, in
occasione del Congresso nazionale ha deciso di
consentire alle "alte professionalità"
presenti nella scuola (vicari e collaboratori del
dirigente scolastico innanzitutto) di iscriversi
all'Associazione e di chiedere rappresentanza
sindacale.
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