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Duemila
scuole a rischio di dimensionamento
di Reginaldo Palermo
Tecnica
della Scuola – 4 settembre 2002
Reso
noto dal Miur un elenco di 2mila scuola
sottodimensionate; Cgilscuola accusa: qui si vuole
limitare il diritto allo studio di migliaia di studenti.
Niente affatto, ribadiscono dal Miur, si tratta solo di
ridiscutere i criteri per la definizione degli organici.
In effetti i casi-limite non mancano: in un comprensivo
della provincia di Potenza si contano 3 alunni per ogni
docente.
"Qui si mette in discussione il diritto allo studio
di un gran numero di studenti": è questo il grido
d'allarme che la Cgilscuola lancia a proposito di un
elenco di 2000 scuole che, secondo il Ministero,
sarebbero in qualche misura sottodimensionate.
L'elenco risale ormai al mese di luglio, ma le polemiche
continuano ancora.
Ma con quale criterio è stata redatta la lista ? La
regola è puramente matematica, dal momento che si
tratta di tutte le scuole in cui il rapporto
alunni/insegnanti è inferiore a 9,50: più di 700 sono
istituti comprensivi, 110 i circoli didattici e 133 le
scuole medie inferiori; numerosi anche gli istituti
tecnici industriali (231) e gli istituti superiori
(326); e non mancano gli istituti professionali, i licei
classici e gli istituti d'arte.
Come s'è detto l'iniziativa del Ministero ha scatenato
le reazioni della Cgilscuola secondo la quale le vere
intenzioni del ministro Moratti e dell'intero Governo
sono più che chiare. "Insistere, creando consensi
esterni alla scuola, sul fatto che per la scuola
(ovviamente quella pubblica!!!) si spende troppo e che
bisogna tagliare".Ma – secondo il sindacato di
Enrico Panini - ci sarebbero anche intenzioni recondite,
come quella legata ad un vero e proprio blocco
dell'applicazione del Decreto 112 del 1998, quello che
trasferiva agli Enti Locali le competenze relative al
dimensionamento scolastico.
"Niente di tutto questo – ribadiscono dal
Ministero – le 2000 scuole dell'elenco sono
semplicemente quelle che hanno un rapporto
alunni/insegnanti al di sotto della media nazionale. E
poi, in ogni caso, devono essere i direttori regionali
ad esaminare le singole situazioni per rendersi conto
dei bisogni reali delle scuole".
"In realtà – fanno sapere ancora dal Ministero -
non si è mai parlato di dimensionamento quanto
piuttosto di riparametrazione di organico per i prossimi
anni. Il monitoraggio dovrà servire soprattutto anche
per approntare strumenti più efficaci per la
definizione degli organici".
E che qualche correttivo vada individuato in fretta è
fuori discussione: nell'elenco delle 2000 scuole non
mancano casi davvero paradossali, come quello di un
istituto comprensivo della provincia di Potenza in cui
si conta un insegnante ogni 3 alunni o come quello di
due istituti tecnici di due città di provincia del nord
Italia in cui il rapporto alunni/insegnanti è uguale a
6.
04/09/2002
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