NEWS
Nebbia
d'inizio
La Stampa – 7 settembre 2002
L´anno scolastico parte in ritardo per i bambini della
sperimentazione
Sperimentazione? Sì, grazie. Ma dove? E´ questa la
domanda che ancora, a distanza di soli 3 giorni dall´inizio
delle scuole, tanti genitori si stanno facendo.
Difficile quantificare i bambini ancora in «stand-by»,
ma una cosa è certa: molti piccoli milanesi (e
lombardi) di 5 anni e mezzo ancora non sanno se
settimana prossima siederanno sui banchi di scuola di
prima elementare o li attende invece un altro anno di
asilo. La sperimentazione portata avanti dal ministro
Letizia Moratti prevede che ai bambini che compiranno i
6 anni entro il 28 febbraio 2003 sia offerta la
possibilità di andare a scuola un anno prima. Gli
istituti giudicati idonei dal ministero devono però
seguire delle procedure precise: devono registrare e
inoltrare a Roma il via libera del collegio docenti e
quello dei genitori. A tutt´oggi, però, secondo quanto
sostengono Cgil, Cisl e Uil, non si hanno ancora notizie
di collegi docenti che, in Milano e provincia, hanno
detto sì alla sperimentazione. Alla fine dovrebbero
essere in tutto una dozzina - 50 in tutta la Lombardia-,
ma a questo punto il condizionale è d´obbligo.
Ciononostante il ministro ha assicurato che entro martedì
10 settembre fornirà la lista di tutte le scuole che
parteciperanno già da quest´anno alla sperimentazione.
Il risultato? Caos - la Moratti ha parlato in questi
giorni anche di una «riformulazione del decreto»,
presumibilmente perché, su segnalazione dell´Associazione
nazionale Comuni d´Italia, ci si è resi conto di un
effettivo problema sulle risorse - e ritardi.
Inevitabilmente si dovranno infatti riaprire le liste di
iscrizione e alcuni bambini cominceranno l´anno
scolastico in ritardo. Altra certezza in un mare di
incertezze è che l´anno comincerà con una prima ora
di sciopero.
La due giorni dal
prefetto di settimana scorsa e i due ultimi incontri con
il direttore scolastico Mario Dutto non sono riusciti a
sbloccare la situazione. Esaminate le proposte della
Direzione regionale e della Regione Lombardia, i
sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil hanno preso
atto non solo di una positiva inversione di tendenza nei
confronti delle questioni rimaste insolute, ma hanno
anche in particolar modo apprezzato la volontà di far
partire un tavolo regionale sui problemi della scuola in
Lombardia. Al tempo stesso, però, sono rimasti fermi
sulle proprie posizioni - solo lo Snals si è defilato -
poiché ritengono che le proposte dell´amministrazione
non siano risolutive rispetto al problema della qualità
del servizio scolastico statale. La questione dei tagli
all´organico rimane aperto: le offerte sono ben lontane
dal recupero dei pesanti tagli operati in Lombardia e i
progetti approvati nella sola Milano registrano un
clamoroso -80% rispetto allo scorso anno. L´assessore
regionale all´Istruzione ha espresso il proprio
dispiacere per la conferma dello sciopero pur «comprendendo
bene le preoccupazioni degli insegnanti in merito ai
livelli occupazionali». «Mi auguro - ha aggiunto
Guglielmo - che presto il Governo possa dare piena
attuazione alle ipotesi federaliste in materia
scolastica. Solo in questo modo le Regioni potrebbero
risolvere molti dei problemi che si ripropongono all´inizio
di ogni anno scolastico».
TIZIANA PREZZO
|