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Scuola,
sindacati già pronti allo sciopero
La Stampa - 25 settembre 2002
ROMA
La
scuola va verso lo sciopero generale. Lo hanno
proclamato ormai tutti: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas,
Unicobas, Gilda. Non è detta l´ultima parola perché
è previsto un incontro «chiarificatore» tra le
rappresentanti dei lavoratori e il ministro Moratti, ma
gli animi sono inquieti, i segnali poco rassicuranti e
la Finanziaria ventura più minacciosa che allettante.
Se sciopero sarà, dunque, sarà corredato da una
manifestazione «nazionale», «unitaria», «imponente»:
tre aggettivi fortemente evocativi, vagamente
sessantotteschi. Giovedì scorso, 19 settembre, le
organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera al
ministro Moratti per sollecitare un chiarimento su tre
argomenti per loro pressanti: 1. il rinnovo del
contratto, 2. la legge finanziaria in itinere con le
relative ricadute sulla scuola, 3. il piano pluriennale
di investimenti più volte promesso dal governo. Il
ministro ha risposto dicendo che di tutto si parlerà
subito dopo la presentazione della Finanziaria al
Parlamento e i successivi incontri con le parti sociali,
dunque ai primi giorni di ottobre. Per tutta risposta lo
Snals, che aveva proclamato lo stato di agitazione, ieri
ha avuto un «tentativo di conciliazione» dai risultati
«deludenti», e quindi ha proclamato lo sciopero. Lo
stesso hanno fatto Cisl, Uil e Gilda alla luce delle
anticipazione della Finanziaria che si annunciano di
magra soddisfazione per la scuola. Con piattaforme
autonome, uno sciopero è stato proclamato anche da
Cobas e Unicobas. La Cgil, invece, aveva già in
programma un suo sciopero - insieme al resto della
confederazione - per il 18 ottobre, giorno in cui
scenderanno in piazza anche Cobas e Unicobas. In serata
Uil, Gilda e Cgil - con autonome iniziative - hanno
invitato tutti i sindacati della scuola a fissare un´unico
giorno di sciopero nazionale (la Gilda ha proposto il
14) per dare maggiore forza alla mobilitazione. E´
probabile che questo coordinamento vada in porto. Ma di
che cosa si lamentano i sindacati? I temi sono
sostanzialmente quelli sollevati nella lettera al
ministro. Intanto il contratto, che è scaduto da 9
mesi. A maggio il ministro Moratti ha inviato all´Aran
(l´agenzia che si occupa dei contratti pubblici) le
indicazioni per il rinnovo contrattuale. A fine maggio
il ministro della Funzione pubblica Frattini disse che i
primi contratti ad essere rinnovati sarebbero stati
quelli degli statali e della scuola. I primi, in
effetti, hanno trattative avviate dal 3 settembre,
mentre per la scuola tutto tace. I rappresentanti dei
docenti sanno che il problema è quello delle risorse, e
qui la questione si allarga agli altri due punti della
piattaforma (Finanziaria e piano pluriennale). I
sindacati hanno chiesto un adeguamento degli stipendi ai
parametri europei, il che vorrebbe dire un aumento che
oscilla tra il 12 e il 18 per cento. Ci sono poi le
questioni dell´edilizia scolastica, della qualità
della didattica, insomma del «servizio scuola» nel suo
insieme. Che qualcosa ci si debba attendere di grande e
di importante per l´Istruzione lo ha lasciato intendere
varie volte nell´ultimo anno lo stesso presidente del
Consiglio, che si è spinto perfino a fare delle cifre:
8-10 milioni di euro da qui alla fine della legislatura
per investimenti sull´Istruzione e i suoi lavoratori. I
sindacati, a questo punto, vorrebbero sapere quanto di
questa cifra è previsto - per intanto - nella
finanziaria 2003, e quali risorse ci siano per i rinnovi
contrattuali. E´ vero che a tutt´oggi le cifre in
circolazione sono state solo indiscrezioni, ma è
curioso che tutte le indiscrezioni parlassero solo di
tagli e risparmi e nulla fosse trapelato invece su
possibili investimenti. Da qui lo stato di agitazione,
prima, e la proclamazione dello sciopero poi. I
sindacati sperano di essere rassicurati dalla Moratti
sull´infondatezza dei loro timori, altrimenti...
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