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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS

Scuola, sindacati già pronti allo sciopero

La Stampa - 25 settembre 2002

ROMA

La scuola va verso lo sciopero generale. Lo hanno proclamato ormai tutti: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas, Unicobas, Gilda. Non è detta l´ultima parola perché è previsto un incontro «chiarificatore» tra le rappresentanti dei lavoratori e il ministro Moratti, ma gli animi sono inquieti, i segnali poco rassicuranti e la Finanziaria ventura più minacciosa che allettante. Se sciopero sarà, dunque, sarà corredato da una manifestazione «nazionale», «unitaria», «imponente»: tre aggettivi fortemente evocativi, vagamente sessantotteschi. Giovedì scorso, 19 settembre, le organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera al ministro Moratti per sollecitare un chiarimento su tre argomenti per loro pressanti: 1. il rinnovo del contratto, 2. la legge finanziaria in itinere con le relative ricadute sulla scuola, 3. il piano pluriennale di investimenti più volte promesso dal governo. Il ministro ha risposto dicendo che di tutto si parlerà subito dopo la presentazione della Finanziaria al Parlamento e i successivi incontri con le parti sociali, dunque ai primi giorni di ottobre. Per tutta risposta lo Snals, che aveva proclamato lo stato di agitazione, ieri ha avuto un «tentativo di conciliazione» dai risultati «deludenti», e quindi ha proclamato lo sciopero. Lo stesso hanno fatto Cisl, Uil e Gilda alla luce delle anticipazione della Finanziaria che si annunciano di magra soddisfazione per la scuola. Con piattaforme autonome, uno sciopero è stato proclamato anche da Cobas e Unicobas. La Cgil, invece, aveva già in programma un suo sciopero - insieme al resto della confederazione - per il 18 ottobre, giorno in cui scenderanno in piazza anche Cobas e Unicobas. In serata Uil, Gilda e Cgil - con autonome iniziative - hanno invitato tutti i sindacati della scuola a fissare un´unico giorno di sciopero nazionale (la Gilda ha proposto il 14) per dare maggiore forza alla mobilitazione. E´ probabile che questo coordinamento vada in porto. Ma di che cosa si lamentano i sindacati? I temi sono sostanzialmente quelli sollevati nella lettera al ministro. Intanto il contratto, che è scaduto da 9 mesi. A maggio il ministro Moratti ha inviato all´Aran (l´agenzia che si occupa dei contratti pubblici) le indicazioni per il rinnovo contrattuale. A fine maggio il ministro della Funzione pubblica Frattini disse che i primi contratti ad essere rinnovati sarebbero stati quelli degli statali e della scuola. I primi, in effetti, hanno trattative avviate dal 3 settembre, mentre per la scuola tutto tace. I rappresentanti dei docenti sanno che il problema è quello delle risorse, e qui la questione si allarga agli altri due punti della piattaforma (Finanziaria e piano pluriennale). I sindacati hanno chiesto un adeguamento degli stipendi ai parametri europei, il che vorrebbe dire un aumento che oscilla tra il 12 e il 18 per cento. Ci sono poi le questioni dell´edilizia scolastica, della qualità della didattica, insomma del «servizio scuola» nel suo insieme. Che qualcosa ci si debba attendere di grande e di importante per l´Istruzione lo ha lasciato intendere varie volte nell´ultimo anno lo stesso presidente del Consiglio, che si è spinto perfino a fare delle cifre: 8-10 milioni di euro da qui alla fine della legislatura per investimenti sull´Istruzione e i suoi lavoratori. I sindacati, a questo punto, vorrebbero sapere quanto di questa cifra è previsto - per intanto - nella finanziaria 2003, e quali risorse ci siano per i rinnovi contrattuali. E´ vero che a tutt´oggi le cifre in circolazione sono state solo indiscrezioni, ma è curioso che tutte le indiscrezioni parlassero solo di tagli e risparmi e nulla fosse trapelato invece su possibili investimenti. Da qui lo stato di agitazione, prima, e la proclamazione dello sciopero poi. I sindacati sperano di essere rassicurati dalla Moratti sull´infondatezza dei loro timori, altrimenti...

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