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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS   

«Rafforzare la scuola, è il motore dello sviluppo»

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ACCENDONO LA POLEMICA TRA I POLI
Appello di Ciampi per l´inizio dell´anno scolastico: una priorità per il governo


ROMA

E´ una fantastica giornata di sole a Roma, e la scuola celebra la sua festa al Vittoriano, altrimenti detto «Altare della Patria», luogo sacro all´unità del Paese. Il ministro Letizia Moratti fa un discorso che va al cuore dell´insegnare e dell´apprendere e si tiene distante da qualunque accenno a diatribe di questi giorni. Migliaia di ragazzi muniti di berretto espongono i loro lavori, le loro iniziative di solidarietà, la varietà dei loro volti e delle loro culture ormai molteplici nelle aule di tutta Italia. C´è il coro della scuola navale militare «Francesco Morosini» di Venezia che canta l´Inno, l´orchestra dei ragazzi dei conservatori, la televisione che fa la diretta (pare con grandissimo ascolto) condotta da Fabrizio Frizzi, le ragazze d´oro del volley che ridono e salutano, Francesco Totti che premia. Per un giorno la scuola dà il meglio di sé e sembrano distanti le polemiche, le dispute sui decreti, sulle leggi e le leggine, le graduatorie, le sentenze e i ricorsi, le sigle impronunciabili (Siss, Anci, Cnpi e via elencando), le riforme passate e quelle venture. C´è - soprattutto - il Capo dello Stato che fa un discorso di alto profilo sulla funzione della scuola. Un discorso super partes (ovviamente), di più: ecumenico. Ma poiché gli animi sono tesi e giusto l´altro ieri è stata annunciata una manifestazione nazionale dell´opposizione quando il ddl di riforma finirà in aula al Senato, sono bastate le parole di Ciampi per riaccendere i sopiti spiriti. «Il sistema scolastico nazionale - ha detto il Presidente della Repubblica - ha contribuito più di ogni altra istituzione alla costruzione di una patria unita, alla educazione e alla formazione di cittadini consapevoli, al miglioramento di noi italiani» e «la sua insostituibile funzione va rafforzata». Ciampi ha anche aggiunto che «l'istruzione è il motore dello sviluppo» e in un passo dedicato agli stranieri nel nostro paese, ha ricordato come la multiculturalità può trovare nella scuola un suo punto di amalgama, impedendo che si creino sacche di autoesclusione confessionale o etnica: «I lavoratori stranieri che vengono da noi -ha detto il Presidente - portano altre lingue, altre culture, altre religioni e hanno la necessità della scuola come luogo che li faccia sentire partecipi attraverso i loro figli dei principi e dei valori della nostra civiltà basata sul dialogo, sulla consapevolezza dei diritti e dei doveri». Il passo che però ha scatenato reazioni è stato quello sull´importanza di «rafforzare» il sistema nazionale dell´istruzione. Una scuola di pensiero - Verdi (Bulgarelli), comunisti italiani (Rizzo) ma anche il gruppo di Studenti.Net - ha posto in luce come le parole del Presidente sottolineassero il valore primario della scuola pubblica (da «rafforzare» quindi») a scapito, ovviamente, di quella non statale. Una seconda corrente di opinione, sostenuta dai Ds (Vannino Chiti), la Margherita (Enzo Carra) e dalle senatrici uliviste Chiara Acciarini e Albertina Soliani ha - con varie argomentazioni - letto l´esortazione di Ciampi come la necessità di porre la scuola tra le priorità del governo, con relativa decisione di approntare adeguate risorse. Per una strana coincidenza di sensibilità, anche il ministro Moratti - a quanto si apprende - ha telefonato al Capo dello Stato nel pomeriggio per ringraziarlo proprio delle parole in cui ha ricordato che la scuola deve tornare ad essere priorità per il governo. Una affermazione che alla Moratti potrà tornare utile in sede di definizione della Finanziaria. Quanto al suo discorso al Vittoriano, il ministro ha rivolto un invito agli studenti e una raccomandazione agli insegnati. Ai primi ha ricordato che «la scuola non è sempre facile: vivetela come un momento di formazione personale - ha suggerito - per essere pronti ad agire nel mondo da protagonisti responsabili. Con la famiglia, la scuola è il luogo dove si formano le coscienze libere e forti che poi, ciascuna con le proprie opinioni e con la propria personalità, siano capaci di gesti nobili». Mentre ai secondi ha chiesto di «stare vicini ai ragazzi. Fate amare la cultura, ma non una cultura astratta, lontana dai loro sogni, dalle loro aspirazioni, dai loro interessi». Il resto è stato spettacolo, condotto da Fabrizio Frizzi.
Raffaello Masci

 

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