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ANNUNCIO
DEL MINISTRO CONTRO IL DISAGIO GIOVANILE
Moratti:
una riforma anche per il doposcuola
La
Stampa - 12 ottobre 2002
Si
vogliono valorizzare gli interessi degli adolescenti e
prevenire il richiamo delle droghe. I primi dieci centri
entro il 2003, altri dieci nell´anno successivo. Costo:
oltre 13 milioni di euro in tre anni
inviato a SAN PATRIGNANO (Rimini)
Dall'anno prossimo ci saranno dei «centri di
aggregazione» post scolastici, orientati a valorizzare
le attitudini e gli interessi degli adolescenti e a
prevenirne il disagio, le devianze e il richiamo delle
droghe. Saranno dieci per il 2003 e altrettanti per il
2004, avranno un carattere sperimentale e - se il
risultato sarà positivo - potranno essere estesi
ulteriormente, fino a costituire una rete su tutto il
territorio. L'iniziativa - denominata «progetto Enjoy»
(European network for a joint organization of the youth)
- è stata illustrata ieri a San Patrignano, dal
ministro dell'Istruzione Letizia Moratti.
IL PROGETTO. Enjoy muove dall'intenzione della scuola
(cara al ministro Moratti) di riappropriarsi della
funzione educante. Una scuola dunque che non sia più
mera agenzia di trasmissione del sapere, ma soggetto
che, in collaborazione con le famiglie, promuova la
persona nella sua integrità. Nello specifico il
progetto Enjoy vuole che la scuola si faccia parte
attiva nell'affrontare il disagio giovanile e promuova
l'aggregazione dei ragazzi intorno a degli interessi,
l'ascolto e l'assistenza psicologica dei medesimi,
l'orientamento scolastico e professionale, il supporto
ai genitori.
UN SERVIZIO PER CHI. I 20 centri Enjoy si rivolgono ad
un pubblico tra i 13 e i 18 anni. Nei tre anni di durata
del progetto si conta di coinvolgere 50 mila giovani e
20 mila famiglie.
A CHE SERVE. Ciascuno dei venti centri Enjoy realizzerà
servizi relativi a cinque aree: scolastica, formativa,
di consulenza e sostegno alle famiglie, di orientamento
e formazione professionale, culturale ludica e sportiva.
Esempi concreti: si potranno fare corsi di attività
artigianali, musicali, sportive, teatrali e simili; ma
si potrà anche avere uno sportello di consulenza
psicologica, uno di aiuto alle famiglie, uno di
orientamento scolastico e professionale. Ciascun centro
attiverà servizi secondo questo schema, ma con autonome
iniziative che rispondano alle esigenze della zona in
cui agisce. I vari progetti saranno vagliati da una
commisisone presieduta dal prof. Ferdinando Aiuti.
COME
FUNZIONA. «Le risorse umane - dice una nota
ministeriale - saranno costituite da 60 insegnanti, 320
operatori volontari, 120 operatori del privato sociale
tra i quali il responsabile e gli educatori di ogni
singolo centro di aggregazione». Letizia Moratti
intende dunque fare tesoro della grande esperienza del
privato sociale nel campo della prevenzione del disagio
giovanile. Lei conosce bene la realtà di San Patrignano
e di questa si servirà nella prevenzione e lotta alle
droghe, ma ha chiamato a far parte di Enjoy anche l'Enaip
per la formazione professionale, il Csi per le attività
ludico sportive, la Compagnia delle Opere per
l'esperienza maturata nelle imprese sociali, e le
associazioni dei genitori Anglad e Agaras.
QUANTO COSTA. Il progetto è stato allestito dal
ministero dell'Istruzione insieme a quello del Lavoro e
delle politiche sociali (per la parte dell'orientamento
e della formazione) e dei Beni Culturali (per le attività
ludico-sportive). Verrà finanziato per tre anni con la
somma complessiva di 13 milioni e 370 mila euro (circa
27 miliardi delle vecchie lire).
TEMPI. I primi dieci centri dovrebbero essere aperti
entro il 2003, e gli altri dieci nell'anno successivo.
DOVE. Il ministero non ha ancora individuato i posti. Si
inizierà però, ha spiegato la Moratti, dalle aree
urbane a maggiore emergenza sociale e quindi,
probabilmente, dalle periferie delle grandi città. Le
strutture da utilizzare potrebbero essere le scuole
stesse solo quando avessero le condizioni di spazio e di
disponibilità ma, nella norma, saranno sedi apposite
individuate inseme agli enti locali.
VALUTAZIONE. Dopo tre anni, una commissione esterna agli
enti coinvolti, valuterà l'efficacia del progetto, e
allora si deciderà se chiuderli oppure se replicare ed
estendere l'iniziativa.
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