Scuola,
pressing per la firma
Il Sole 24 Ore - 5 marzo
2003
Fini
insiste per chiudere - A fine settimana decisione
sulle risorse
ROMA - Settimana decisiva per il contratto della
scuola. Mentre oggi al Senato dovrebbe essere
approvata definitivamente la riforma Moratti, il
ministero dell'Economia sta lavorando all'intesa
che riguarda oltre un milione di lavoratori tra
docenti e personale Ata (amministrativi, tecnici e
ausiliari). Il Tesoro deve dire se e quante
risorse si possono ancora impiegare - oltre a
quelle stabilite in base all'inflazione
programmata - grazie ai risparmi che l'Istruzione
dichiara di aver fatto nel 2002. Il responso del
ministro Giulio Tremonti, probabilmente, arriverà
alla fine di questa settimana. E non manca il
pressing su via XX Settembre, sede del ministero,
per giungere a una conclusione positiva. Il
vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini, ha
sollecitato più volte il responsabile
dell'Economia. Così come per il contratto degli
statali, infatti, Alleanza nazionale vuole portare
a casa l'accordo per gli insegnanti. È probabile,
pertanto, che anche nei prossimi giorni gli uomini
di An intervengano in questo senso. Anche perché
i timori su una posizione drastica e ostile di
Giulio Tremonti non sono infondati. Se i tagli in
programma sono stati fatti davvero, a questo
corrispondono risorse da destinare al contratto.
È certo che l'atteggiamento del ministro
dell'Economia non è - e non sarà - benevolo. Su
questo terreno, Letizia Moratti combatte la sfida
con il collega del Tesoro. Il ministro
dell'Istruzione ha dichiarato di aver ridotto di
8mila e 500 unità gli organici del personale
docente lo scorso anno. Secondo le disposizioni
della Finanziaria approvata a fine 2001, a queste
cattedre in meno corrispondono fondi risparmiati e
disponibili per 240 milioni di euro. Secondo le
prime verifiche effettuate, tuttavia, i tagli al
personale docente ci sarebbero stati, ma in misura
inferiore a quella dichiarata dall'Istruzione.
Seconda variabile, non da trascurare: le riduzioni
del personale Ata. Su questo fronte sembra che i
problemi siano maggiori e la questione potrebbe
diventare una mina vagante pericolosa per
l'intesa. I sindacati, peraltro, hanno già
annunciato uno sciopero generale per il 24 marzo.
E la prossima settimana si svolge il congresso
nazionale dello Snals. Uno scenario, questo, che
non potrà non condizionare le decisioni finali.
Perchè i fattori politici, a volte, risolvono
anche le questioni finanziarie. MARCO LUDOVICO
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