La
riforma «prova» l'anticipo
Il
Sole 24 Ore - 4 aprile 2003
Scuola - In «Gazzetta» la legge 53 e al
ministero si prepara la circolare per riaprire le
iscrizioni
Il
Sole 24 Ore – 4 aprile 2003
ROMA - Pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» 77
del 2 aprile la legge Moratti di riforma della
scuola, ora scatta l'attuazione. «Tra una
quindicina di giorni - ha assicurato il
sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea -
dovrebbe arrivare la circolare che consente le
iscrizioni anticipate alle scuole dell'infanzia e
primaria». Questa, al momento, «è l'unica norma
che dà attuazione alla riforma Moratti (legge n.
53 del 28 marzo 2003), mentre per tutto il resto -
ha sottolineato l'Aprea - occorrerà attendere i
decreti legislativi, che il Governo dovrà mettere
a punto entro 24 mesi dall'entrata in vigore della
legge». Le prossime tappe. Le iscrizioni
anticipate alla scuola dell'infanzia e a quella
primaria partiranno già dal prossimo settembre.
Alle prime classi delle "vecchie"
materne ed elementari potranno iscriversi i
bambini che compiono, rispettivamente, tre e sei
anni entro il 28 febbraio 2004 e che potranno,
dunque, cominciare la scuola con sei mesi di
anticipo. Resta, però, il problema dei docenti di
inglese, che dovrebbero essere presenti fin dal
primo anno e per i quali occorre trovare la
copertura economica. Per rendere operative le
altre novità contenute dalla riforma, al
ministero del l'Istruzione si sta concretizzando
l'ipotesi di un maxi decreto attuativo, dalla
scuola materna alla media. In ogni caso «il
Governo farà i salti mortali per consentire
l'applicazione della riforma Moratti già
dall'anno prossimo - ha assicurato il
sottosegretario - ma solo per le prime e le
seconde classi della scuola primaria». Per quanto
riguarda il secondo ciclo, invece, «il processo
dovrà essere studiato d'intesa con le Regioni e
ciò comporterà una dilatazione dei tempi. Sono
però sicura che anche le Regioni hanno fretta».
Tra le novità in arrivo, intanto, le valutazioni
biennali degli studenti - previste dalla riforma -
potrebbero tornare ad avere cadenza annuale. Va
evitato il rischio di «deresponsabilizzare gli
studenti» ha detto Giuseppe Valditara,
responsabile scuola di An, il quale ha presentato
un ordine del giorno per rivedere il meccanismo
delle "bocciature" biennali. La
questione parità. Il traguardo finale della
riforma della scuola «deve riguardare anche gli
aspetti economico-finanziari della legge sulla
parità scolastica». Lo ha detto ieri Antonio
Perrone, presidente della Fidae (Federazione
istituti di attività educative, cioè le scuole
paritarie cattoliche), nel corso dell'assemblea
nazionale della federazione. «Questo consentirà
a tutti i genitori l'esercizio del diritto
primario della libertà di educazione - ha
spiegato Perrone - cioè della libera scelta della
scuola per il percorso formativo dei propri figli,
come è già possibile nella quasi totalità dei
paesi dell'Unione europea». «Il Governo si
impegna a inserire la scuola paritaria a pieno
titolo nelle politiche ministeriali», ha risposto
il sottosegretario Aprea, che ha ammesso «il
fallimento normativo» delle vecchie disposizioni.
Il contratto. Resta ancora aperta la questione del
contratto. «Entro 10 giorni il Governo dovrà
darci risposte certe sul rinnovo del contratto
della scuola» ha detto ieri Luca Volontè,
presidente del gruppo Udc di Montecitorio. Con
un'interpellanza urgente al Governo, Volontè ha
ricordato che «il contratto è scaduto da oltre
un anno e non si sa ancora nulla sulla ripresa
delle trattative che riguarda un comparto che
conta circa un milione di dipendenti, il più
numeroso del pubblico impiego». ALESSIA TRIPODI
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