21mila
assunzioni-Moratti ci riprova
Il
Sole 24 ore – 30 gennaio 2003
ROMA - Assunzioni per 21mila docenti e non docenti
dal prossimo anno scolastico. Letizia Moratti ci
riprova e ripropone ai suoi colleghi
dell'Economia, Giulio Tremonti, e della Funzione
Pubblica, Luigi Mazzella, il tema delle immissioni
in ruolo negli organici delle scuole. È un
passaggio delicato e difficile. Sul tavolo del
confronto con gli altri ministri - l'Economia in
particolare - non ci sono soltanto le assunzioni
degli insegnanti e del personale Ata
(amministrativo, tecnico e ausiliario), ma anche i
fondi per il contratto dei docenti (si veda
l'articolo in basso) e, sullo sfondo, le risorse
finanziarie per la riforma della scuola. Proprio
ieri, alla Camera, sono cominciate le votazioni in
commissione Cultura, e il disegno di legge
potrebbe diventare molto presto legge dello Stato.
I numeri sugli organici definiti dal ministero
dell'Istruzione non sono trascurabili. Secondo i
calcoli fatti dai tecnici di Letizia Moratti, i
posti effettivamente vacanti per i professori e
gli Ata ammontano rispettivamente a 37mila e
51mila persone. È previsto, inoltre, che dal 1°
settembre 2003 vadano in pensione 18mila
dipendenti, di cui 14mila professori. In pratica,
si tratta di 120mila posti che mancano. Il
ministro dell'Istruzione, dunque, non molla: vuole
che vengano assunti subito 21mila tra docenti - la
maggior parte - e non docenti, e ritorna alla
carica. Di sicuro Tremonti non ced erà
facilmente, anzi. A Viale Trastevere, peraltro,
stanno tentando di tutto per dimostrare che i
conti si stanno mettendo a posto. È in corso una
trattativa con i sindacati, ormai alle ultime
battute, che porterà alla riduzione di 12.500
cattedre per il prossimo anno scolastico.
Un'operazione difficilissima per la quale gli
interessati stanno riflettendo su diverse
possibilità con l'obiettivo di riuscire a fare
tagli in modo quanto più possibile indolore, ma
è un progetto che l'Istruzione può
"vantare" con l'Economia per chiedere
risorse. Non si sa, tuttavia, se il progetto
basterà a convincere Tremonti. La battaglia dello
Snals. Il tema delle immissioni in ruolo è un
obiettivo di tutti i sindacati e, in particolare,
degli autonomi dello Snals, che proprio ieri hanno
concluso i lavori del Consiglio nazionale. Dice il
segretario generale Fedele Ricciato: «Chiediamo
con forza e ancora una volta al Governo di
garantire le risorse per l'immediata chiusura del
contratto scuola e l'emanazione degli atti che
autorizzino le immissioni in ruolo di docenti e
personale Ata, nonché l'emanazione del bando di
concorso ordinario per dirigenti scolastici».
Secondo il dirigente sindacale «non è vero, come
alcuni sostengono, che i docenti da immettere in
ruolo creano problemi alla finanza pubblica. Gli
interessati, infatti, andrebbero a occupare posti
sui quali - sottolinea il numero uno dello Snals -
da molto tempo si effettuano nomine di durata
annuale, che già gravano sulle casse dello stato
in termini di retribuzione fondamentale e
accessoria». Cambiano le graduatorie. Saranno
riaggiornate le graduatorie permanenti per
l'assegnazione delle supplenze annuali nella
scuola. Lo hanno reso noto i sindacati,
sottolineando che la decisione è seguita a un
incontro con il ministero dell'Istruzione. Le
graduatorie saranno dunque riviste, dopo la
sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito
che i docenti che hanno conseguito l'abilitazione
presso le scuole di specializzazione
all'insegnamento secondario non possono cumulare i
30 punti (che spettano loro per la frequenza di
questo corso di due anni) con il punteggio dato
alle supplenze svolte nello stesso biennio. Gli
insegnanti direttamente interessati, secondo
quanto riferito dal ministero ai sindacati,
dovrebbero essere circa 300, ma il riordino delle
graduatorie, precisano i sindacati, coinvolgerà
naturalmente migliaia di precari.
MARCO LUDOVICO
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