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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS

Alta tensione nella scuola

Il Sole 24 Ore - 25 settembre 2002
Luigi Illiano

(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - Lo sciopero della scuola ricompatta il sindacato. Tutte le confederazioni, ieri, hanno deciso di sferrare l'attacco frontale. Nel mirino il decreto legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri e, soprattutto, le ipotesi contenute nella bozza di Finanziaria 2003. Il provvedimento di venerdì prevede, tra l'altro, la riqualificazione obbligatoria per 6mila docenti in eccedenza: in caso di rifiuto, si finisce in mobilità. Varate, inoltre, norme più severe sulla formazione delle classi, che riducono, di fatto, le cattedre. Innalzamento del rapporto alunni-classe, istituzione nella scuola elementare del maestro prevalente, taglio del 20% dei collaboratori scolastici, riduzione del personale fuori ruolo e degli insegnanti di sostegno, sono invece le misure per la scuola contenute nella bozza della Legge Finanziaria. Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola, che ha deciso di scendere in piazza il prossimo 18 ottobre, chiama a raccolta tutti i sindacati di categoria: «Ci sono le condizioni per definire un'iniziativa di lotta che sarebbe auspicabile si caratterizzasse contemporaneamente, con una imponente manifestazione nazionale a sostegno del contratto. Contro politiche economiche inaccettabili e per le ragioni della scuola pubblica». Lo Snals punta il dito contro «i tagli degli organici e il mancato reclutamento in ruolo. Contestiamo le scelte contrattuali - spiega Fedele Ricciato, segretario generale - perché non assicurano nemmeno il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni e negano, ancora una volta, la definizione del piano pluriennale delle risorse finanziarie». Per Daniela Colturani (Cisl) «la gravità e il peso politico della posta in gioco richiedono una partecipazione massiccia dei lavoratori, come risposta specifica e immediata a scelte di politica scolastica tese a distruggere il sistema formativo pubblico statale». Secondo Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, le ipotesi contenute nella Finanziaria «contrastano con gli impegni più volte assunti dal ministro Moratti. C'è il rischio che si proceda a risparmi che favoriscono il sistema delle scuole private. Il Governo deve invertire la direzione di marcia». La Gilda degli insegnanti ha scelto, invece, di scioperare il 14 ottobre e lancia un segnale alla Cisl e allo Snals per una manifestazione unitaria. «Le misure contenute nella Finanziaria, se confermate, appaiono di inaudita gravità - commenta Alessandro Ameli, coordinatore nazionale - il ritorno al maestro unico, per esempio, produce un taglio di 40mila posti nella scuola elementare. Questi provvedimenti, assieme a quelli già assunti in Consiglio dei ministri, rendono più difficile, soprattutto per le fasce deboli, la fruizione del diritto allo studio». Anche i Cobas puntano sulla data del 18 ottobre come appuntamento unitario: «È essenziale che si raggiunga il massimo di convergenza tra docenti e personale Ata, per bloccare la contro riforma Moratti e annullare immediatamente la sperimentazione».

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