. .

Cerca  

CLICCA PER INIZIARE

 

HOME PAGE

NEWS

EDITORIALI

DOCUMENTI

NUGAE

TARSU

POSTA

VALUTAZIONE D.S.

D.S. IN EUROPA

ARCHIVIO

FINALITA' SITO

COMMENTI EVENTI

LINKS

 

 

SCRIVICI

 

Aggiornamento n. 134 dell'8.7.2002

 

Sito costituito da 944 documenti

 

24 nuovi (NEWS)

 

 

ottimizzato per I.E 6.0 e Netscape 6 a tutte le risoluzioni

 

.

Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Scuola, farà carriera il docente che ha gli alunni più bravi

Il Sole 24 Ore - 23 aprile 2003


ROMA - I docenti faranno carriera se gli studenti saranno più preparati. È un principio introdotto nella bozza del contratto della scuola, in discussione in questi giorni tra i sindacati e l'Aran (l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego). La parte normativa del nuovo rapporto di lavoro degli insegnanti e del personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) è il terreno di battaglia sul quale si stanno per affrontare le parti. Il ministro Letizia Moratti intende chiudere l'intesa all'insegna della professionalità degli insegnanti, all'interno della riforma dell'istruzione appena varata dal Parlamento. E le novità in vista non mancano. Per chi sta in cattedra arriva dunque la carriera, più volte annunciata. La parola d'ordine è «valutazione». Nel testo, infatti, si parla di «strumenti che valutino il raggiungimento dei livelli di apprendimento da parte degli allievi in varie classi di età. Tale livello di apprendimento - si legge all'articolo 9 della bozza di contratto - deve anche costituire uno degli indicatori principali per valutare nel merito la qualità dell'insegnamento erogato dalle singole scuole così come - e qui c'è la novità più grossa - la costruzione di un percorso di carriera docente non dovrà prescindere dall'incidenza di questi stessi elementi qualitativi». Insomma, l'ipotesi è: se gli studenti saranno particolarmente bravi, gli insegnanti avranno maggiori possibilità di fare carriera. Resta da vedere come i sindacati giudicheranno questa proposta, ma sembra che informalmente più di qualcuno abbia già manifestato nervosismo e contrarietà all'idea. Agli stessi sindacati, peraltro, sembra rivolgersi il passaggio successivo dell'articolo 9, quando si dice che «in tale linea programmatica le retribuzioni complessive del personale della scuola dovranno progressivamente convergere verso la media europea». Quella degli stipendi europei è una vecchia battaglia delle confederazioni dei docenti. Il testo, però, precisa che questa progressione dovrà andare di pari passo «con la media delle prestazioni rilevabili nell'ambito della stessa Unione Europea». In altre parole: ok a stipendi più alti, ma a patto che aumenti la produttività. Perchè - sostengono alcuni esperti - se è vero che i professori d'oltralpe guadagnano di più, è anche vero che lavorano molto di più, come riportato da diverse statistiche ufficiali. Nel testo, inoltre, si prevede la costituzione di una commissione mista ministero-Aran-sindacati, «che elabori le soluzioni possibili per istituire meccanismi di carriera professionale e di valutazione per i docenti già nel quadriennio 2002-2005». Va precisato che commissioni di questo genere sono state previste fin dal contratto del 1988 e non sono certamente la soluzione alla questione. Anche perchè occorrerà conciliare questa iniziativa con l'idea - mai venuta meno, anche se discussa nelle forme di realizzazione - di rifare il nuovo stato giuridico degli insegnanti. MARCO LUDOVICO

CHIUDI