Alla
ricerca di insegnanti in carriera.
Il
Sole 24 Ore - 18 gennaio 2003
Il
nuovo stato giuridico dovrebbe essere inserito nel
disegno di legge di riforma, in discussione da
martedì alla Camera.
In vista per il progetto Moratti una decisa
accelerazione: ma dall’opposizione si
preannuncia il ricorso all’ostruzionismo.
ROMA • Nella riforma Moratti entra in scena la
‘carriera dei docenti’. E il disegno di legge
di riforma della scuola, che la prossima settimana
avrà una forte accelerata alla Carnera, potrebbe
arricchirsi di una novità clamorosa. Il relatore
al Ddl, Angela Napoli (An), proporrà infatti un
emendamento per affidare al Governo
l’elaborazione del nuovo stato giuridico dei
docenti. «Significa riscrivere la disciplina dei
diritti e dei doveri degli insegnanti. Ma vuol
dire, soprattutto, dare al lavoro in classe una
vera dimensione professionale — spiega la Napoli
— con un nuovo stato giuridico si può stabilire
una reale progressione di carriera, un
riconoscimento dei meriti professionali, magari
diversi livelli di inquadramento come nel caso dei
docenti universitari».
Secondo la parlamentare di An «oggi i docenti
sono appiattiti in una condizione che risente
della disciplina definita tutta in sede di
contrattazione con i sindacati». Proprio in
questi giorni si sta tentando di chiudere il
contratto dei professori dove invece — escluse
sorprese dell’ultimo minuto di carriere e
riconoscimenti professionali non c’è traccia
significativa.
La proposta Napoli metterà tutti in fibrillazione
e non potrà non essere discussa a fondo. Non
manca, infatti, chi sostiene che il Parlamento
debba fare il nuovo stato giuridico dei docenti, a
cominciare dal ministro Letizia Moratti che ne ha
fatto uno dei punti del suo programma. Arriverà
però anche la levata dell’opposizione e,
soprattutto, quella durissima dei sindacati.
Il
ministro, dunque, sarà costretto a fare una
scelta molto difficile. Accogliere, cioè, la
proposta di An, che in fondo viene incontro a un
importante punto programmatico, ribadito peraltro
tre giorni fa dalla conclusione dei lavori della
commissione sul codice deontologico degli
insegnanti; oppure Letizia Moratti dovrà cedere
alle pressioni dei sindacati, tenuto conto che
c’è in vista la firma di un contratto che
sarebbe anche il ‘suo’ contratto.
Certo è che il Governo vuole accelerare sul
progetto Moratti, che potrebbe diventare
un’altra riforma realizzata dall’Esecutivo
Berlusconi.
Martedì prossimo l’intervento del ministro
dell’Istruzione chiude la prima parte dei lavori
della commissione Cultura. Poi sarà fissato il
termine degli emendamenti e il testo dovrebbe
andare alla discussione in aula forse già a metà
febbraio.
Lo scenario politico che si presenta a
Montecitorio ricalca quello visto al Senato, dove
il Ddl ha già avuto il primo sì. La Moratti
cerca di evitare lo scontro con l’opposizione e
intende sottolineare il fatto che la riforma, a
suo avviso, non ha un’impronta ideologica, ma
vuole portare gli studenti a essere buoni
cittadini e a entrare più facilmente nel mondo
del lavoro.
Per l’opposizione non se ne parla neanche, e
l’Ulivo sparerà a raffica con tutte le armi a
disposizione, compreso l’ostruzionismo. «Alla
Camera non si può discutere contemporaneamente di
riforma della scuola e di devolution, che si
basano su architetture ordinamentali diverse dice
Giovanna Grignaffini (Ds) — inoltre la riforma
Moratti è senza copertura finanziaria e ha una
delega incostituzionale». Aggiunge Enzo Carra
(Margherita): «Spingeremo al massimo per fare
emendamenti di tutto l’Ulivo e contrapporre una
piattaforma unitaria alla politica scolastica di
Berlusconi, che si può riassumere in “più
tagli, meno idee».
Sul
fronte della maggioranza, invece, c’è perfino
chi scommette sulla possibilità di un ok senza
modifiche al testo del Senato, che trasformerebbe
in legge il provvedimento in discussione. «Se non
ci sono novità significative, si può approvare
il Ddl così com’è» dice il presidente della
commissione Cultura, Ferdinando Adornato (Fi). Non
mancano i primi segnali di ostilità sindacali.
Unicobas ha proclamato lo sciopero della prima ora
di lezione il 23 e il 24 gennaio prossimo. La
prossima settimana i giochi saranno ufficialmente
aperti.
MARCO LUDOVICO
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