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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 


In vista nella scuola 12.500 tagli

Il Sole 24 Ore - 14 febbraio  2003

Proteste sindacali - Montecitorio, la riforma Moratti slitta a martedì

MARCO LUDOVICO

ROMA - Scattano i tagli agli organici della scuola: 12.500 posti in meno dal prossimo settembre. Il ministero dell'Istruzione ha ormai definito il piano, che tuttavia non piace ai sindacati, in fermento anche per lo stallo nella trattativa sul contratto. Va avanti, intanto, il Ddl di riforma dei cicli, che riprenderà martedì la votazione in aula alla Camera. Dove colpisce la scure di Viale Trastevere. L'intervento sulle cattedre è previsto dalla Finanziaria per il 2002. Nel progetto si ipotizza, su scala nazionale, un aumento di 411 posti nelle materne e, invece, una diminuzione di 2mila posti nelle elementari, 305 alle medie, 6.150 alle superiori e 1.000 tra i docenti di sostegno. Altri tagli sono previsti su voci particolari, per arrivare a un totale di 12.500 insegnanti in meno. A queste riduzioni va poi aggiunta una diminuzione di circa 3.200 posti tra i bidelli. Ma i sindacati dicono di no. In prima linea lo Snals, che, seguendo le procedure previste, annuncia di aver «bloccato il decreto»: secondo il segretario Fedele Ricciato «il testo è inaccettabile e non tiene in nessun conto le esigenze della scuola e la sua articolazione sul territorio». Ricciato annuncia una battaglia durissima contro il piano del ministero. Critiche molto aspre anche da Massimo Di Menna (Uil) ed Enrico Panini (Cgil). Riforma, avanti piano. L'esame del disegno di legge sul riordino dei cicli è proseguito, ma occorre ancora terminare la votazione sull'articolo 2 (il testo ha sette articoli in tutto). A Montecitorio ieri erano vistose le assenze sia tra i banchi della maggioranza, sia tra quelli dell'opposizione. Quest'ultima, però, ha avuto gioco facile nel chiedere la verifica del numero legale e, di conseguenza, ottenere la sospensione dei lavori. Si riprende martedì prossimo e la discussione dovrebbe subire un'accelerata che potrebbe anche portare al sì finale dei deputati. Poi, il testo dovrà tornare al Senato per la ratifica definitiva del provvedimento. Intanto protesta Daniela Colturani (Cisl) per un ordine del giorno che sollecita il Governo a intervenire sullo stato giuridico dei docenti. Le polemiche sul contratto. La vertenza è ferma all'Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) in attesa dell'ok del Tesoro ai tagli - e ai conseguenti risparmi, che dovrebbero finire nelle risorse per il contratto - dichiarati dal ministro Letizia Moratti. Il nervosismo dei sindacati comincia a farsi sentire. Ieri hanno protestato Giampaolo Patta (Cgil) e Antonio Foccillo (Uil). Pronta a scendere in piazza la Gilda. «A 14 mesi dalla scadenza - ha affermato il coordinatore nazionale Alessandro Ameli - sono ancora irrisolti i nodi che stanno tenendo in stallo il contratto della scuola. Un milione di dipendenti si vedono negati riconoscimenti economici e normativi. Mancano, da parte del ministero dell'Economia, gli atti politici necessari ad assicurare le risorse economiche con cui far partire seriamente la trattativa». La situazione, ha aggiunto, appare oggi «ancora troppo piena di incognite».

Venerdí 14 Febbraio 2003

 

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