Quest'anno
potrà partire soltanto l'iscrizione anticipata
Il
Sole 24 Ore - 13 febbraio
2003
ROMA - L'unica novità della riforma Moratti che
per ora ha un'esplicita copertura finanziaria, è
la possibilità di iscrizione anticipata al primo
anno della scuola materna e della elementare. Una
volta approvata la legge, dunque, questa
innovazione potrà essere attuata già dal
prossimo settembre. In termini finanziari si
tratta - come dice il testo riformulato nel parere
della commissione Bilancio - di 12,731 milioni di
euro per il 2003, 45,829 milioni di euro per il
2004 e 66,198 milioni di euro per il 2005. Fondi
che devono garantire la possibilità di iscrivere
al primo anno della scuola dell'infanzia i bambini
che compiono i tre anni di età entro il 28
febbraio 2003; e al primo anno della scuola
primaria i bambini e le bambine che compiono i sei
anni di età entro il 28 febbraio 2003. La norma
precisa anche che queste iscrizioni possono essere
fatte «compatibilmente con la disponibilità dei
posti e delle risorse finanziarie dei comuni». In
pratica, il ministero dell'Istruzione ritiene che
non tutti coloro che avrebbero diritto a iscrivere
anticipatamente i propri figli, lo faranno. I
conti, dunque, sono stati fatti ipotizzando che
non tutti ma una parte degli interessati - la gran
parte, precisano al Ministero - deciderà di
aderire. Un fatto, però, è certo: secondo la
legge che sarà approvata, le iscrizioni
anticipate possono farsi soltanto nella misura dei
costi ipotizzati, non oltre. Letizia Moratti,
perciò, dovrà trattenere il fiato fino a quando
non saranno note le effettive richieste di
iscrizione. Il problema dei costi della riforma,
tuttavia, va ben oltre il tema delle iscrizioni
anticipate. In teoria, infatti, costa
l'insegnamento dell'inglese fin dalla prima
elementare ma, soprattutto, la seconda lingua fin
dalle medie. Comporta oneri per lo Stato lo
sviluppo delle tecnologie multimediali nelle
scuole e l'uso del computer fin dai primi anni di
lezione. La riforma rilancia inoltre il rimborso
delle spese di autoaggiornamento dei docenti,
l'adeguamento dell'edilizia scolastica, la
valorizzazione del personale docente. Il ministero
dell'Istruzione, tuttavia, non sta con le mani in
mano. Ha già ipotizzato, per esempio, una
riduzione del numero di ore di lezione negli
istituti secondari superiori. Questo disegno,
secondo Viale Trastevere, libererebbe moltissime
risorse umane che potrebbero essere riutilizzate
andando a coprire altre "falle" del
sistema e producendo, alla fine, risparmi. Si
tratterà di convincere della bontà del progetto
il ministero del l'Economia.
M.LUD.
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