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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

DIRIGENZA SCOLASTICA VERSO IL RINNOVO CONTRATTUALE:

LA LINEA DELLO SNADIS

PREMESSA

Il contratto vigente per la Dirigenza Scolastica (V area) ha rappresentato  la modalità di accesso dei capi di Istituto nel panorama della Dirigenza Scolastica. Sia nella fase delle trattative che nella successiva stipula e applicazione del contratto, lo Snadis ha puntualmente rilevato e pubblicizzato gli aspetti "deboli" ed "oscuri".

Appare, pertanto, coerente che lo Snadis prosegua nel delineare le modalità normative ed economiche che ritiene più adeguate, nell' interesse della categoria.

Si auspica infine che, al di là delle sigle, o di eventuali "interessi di bottega", prevalga un comune buon senso tra organizzazioni sindacali diverse ed Associazioni Professionali, a tutela della scuola statale e dei capi di Istituto.

 LA PARTE ECONOMICA

Lo stipendio tabellare della dirigenza scolastica deve essere analogo a quello della dirigenza delle altre aree, seguendo una logica già consolidata nel tempo e perseguita con coerenza dall'ARAN .

E' prevedibile, pertanto, il pieno recupero dell'inflazione, non solo programmata, ma reale: lo stipendio tabellare da rivendicare in sede di trattativa potrebbe essere determinato in £. 80.000.000 annui (€ 41.316,55).

Per quanto concerne l'indennità di posizione occorre prevedere una individuazione nella fascia mediana della Dirigenza pubblica. Pertanto, partendo dal dato medio di £ 50.000.000 annui (€ 25.822,24) si potrebbe prevedere la distribuzione dei Dirigenti Scolastici secondo l'articolazione di 4 fasce, corrispondenti ad una retribuzione  pari a :

· £ 44.000.000        pari a  € 22.724,10

· £ 48.000.000        pari a  € 24.789,93

· £ 52.000.000        pari a  € 26.855,76

· £ 56.000.000        pari a  € 28.921,59

 L' indennità di risultato va calcolata, per tutti i Dirigenti Scolastici, in misura pari al 15% del dato  medio di retribuzione di posizione £ 50.000.000 (€ 25.822,84). Va pertanto rivendicata la  attribuzione di una indennità di risultato pari a  £ 7.500.000 (€ 38.734,27) per tutti i Dirigenti Scolastici, attraverso l'automatico riconoscimento del raggiungimento degli obiettivi, in assenza di specifiche procedure di accertamento negativo. 

IL   QUADRO NORMATIVO

RELAZIONI SINDACALI

Lo Snadis ritiene che i Dirigenti Scolastici abbiano desiderio di essere protagonisti nelle trattative che riguardano la SCUOLA e i Capi di Istituto.

E' necessario, pertanto, non affidare ad un "ceto" di sindacalisti,  o distaccati di professione, la materia e le opportunità di confronto e di accordo.

Lo Snadis, ponendo al primo punto l'esigenza di promuovere la "partecipazione dal basso" dei Dirigenti  Scolastici richiede l'istituzione del R.S.U. su base regionale.

In pratica, si tratta di richiedere pari trattamento e pari dignità in analogia a quanto già avviene,  nel mondo della scuola, per il personale docente ed ATA.

MOBILITA' ED AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI

Per quanto concerne Mobilità ed affidamento degli incarichi, occorre  prevedere meccanismi semplificati, governati da criteri oggettivi, sulla scorta della collaudata e pluridecennale esperienza delle OO.MM. di mobilità; tuttavia, tenuto conto dello status dirigenziale, si potrà prevedere un intervento della direzione regionale scolastica per la trattazione di casi specifici, e con documentate motivazioni.

L'attuale sistema, infatti, ha fatto registrare notevoli dissonanze di comportamento da Regione a Regione;  non ha minimamente consentito l'accertamento della professionalità dei D.S. interessati a questi istituti contrattuali; ha, talvolta, lasciato il dubbio su eventuali interferenze di tipo meramente clientelare.

Va senz'altro superato, nella mobilità dei D.S., lo step del limite del 15% nel passaggio da un settore formativo all'altro, nonché il principio dell'"equivalenza" del nuovo incarico, che comporta il rischio di una inamovibilità quasi completa. Qualora, poi, l'incarico assegnato dalle Direzioni Generali preveda un allontanamento dalla sede di residenza che superi i 15 km vanno concordate  idonee forme di rimborso spese o indennità di  trasferta.

COLLOCAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE IN  FASCE

Circa  l'inserimento delle istituzioni scolastiche nelle fasce di "complessità", si sottolinea l'assoluta necessità che ci si attenga a criteri unici sul piano nazionale (e non differenziati su quello regionale); tali criteri devono essere matematici e non discrezionali; di essi deve essere data una adeguata pubblicità, sia prima della loro applicazione che dopo (tramite la pubblicazione dell'elenco di tutte le istituzioni scolastiche con i relativi punteggi, totali e parziali  per ciascun indicatore previsto dal Contratto ad esse attribuiti). Ciò al fine di evitare clientelismi e potenziale mancanza di trasparenza.

Proprio perché l'inserimento nelle fasce deve essere di tipo  meramente matematico e non "qualitativo" (la complessità così calcolata rientra nel piano della "quantità", non della" qualità"): in quanto tutte le istituzioni hanno pari dignità, la ricaduta sul piano retributivo del capo d'istituto dovrà essere minima (rif. Proposta relativa alla Retribuzione di posizione).

LA VALUTAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Per la valutazione dei capi di istituto vanno applicate, così come già emerso nel dibattito su questo tema tra sindacati ed associazioni professionali, delle modalità che si fondino su indicatori predefiniti.

Il riferimento ad indicatori semplici, cui attribuire un punteggio standard, porterebbe a semplificare le procedure, in analogia con quanto avviene all’interno di altri comparti dello Stato.

 Va infine introdotta una clausola di salvaguardia che garantisca e tuteli la Dirigenza Scolastica.

RECLUTAMENTO

Il reclutamento dei Dirigenti Scolastici va operato attraverso un concorso unico (in cui siano adeguatamente valorizzati gli incarichi di presidenza svolti o di collaboratore vicario), ma che punti ad una selezione qualificata, e non provochi il rischio dell’istituzione di un precariato perenne.


 

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