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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

I presidi contro la Regione "Rinviamo i nuovi corsi" La sperimentazione non funziona


La Repubblica . ed. di Torino – 7 settembre 2002


Un duro documento dopo la riunione di ieri

Si dovrebbe testare la possibilità di terminare l´obbligo scolastico anche nella formazione

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«Bisogna rinviare la sperimentazione dei nuovi corsi che consentirebbero di adempiere all´ultimo anno di obbligo scolastico anche nella formazione professionale». Lo chiedono, a ministero dell´Istruzione e Regione, molti dirigenti scolastici del Piemonte che ieri si sono riuniti in un´assemblea organizzata dall´Asapi (l´associazione che riunisce le scuole autonome della nostra regione). Nata due mesi fa, l´associazione è già diventata una piccola potenza al punto che all´incontro di ieri, che si è tenuto all´istituto Luxemburg e cui partecipavano anche tutte le principali associazioni sindacali, il ministero ha inviato uno dei suoi più importanti funzionari (era invece assente la Regione). La cui presenza non è però stata sufficiente a far sì che i toni del documento finale fossero moderati: sotto accusa è finita soprattutto la Regione per aver «inopinatamente escluso da ogni rapporto e conoscenza sulla sperimentazione le scuole autonome».

Il Piemonte è tra le regioni scelte dal ministero per testare i primi corsi (una decina) che prevedono la possibilità di compiere l´ultimo anno di obbligo scolastico (tra i 14 e i 15 anni) anche in corsi di formazione professionale (gestiti dalle Regioni) oltre che nelle scuole superiori. L´accordo sottoscritto tra ministero e Regione prevedeva però il coinvolgimento degli istituti tecnici e professionali nell´operazione. Coinvolgimento che, secondo l´Asapi, in Piemonte non c´è stato. In più, tutto sarebbe stato fatto troppo in fretta, senza definire standard formativi e senza adeguata informazione alle famiglie. Per questo i dirigenti chiedono che la sperimentazione venga rinviata e che si crei un comitato tecnico, con la loro partecipazione.
E contro la politica scolastica di governo e Regione sono scesi in campo ieri anche Cgil, Cisl e Uil Scuola. Oltre a concordare sulla necessità di un rinvio della sperimentazione, non solo nella formazione professionale, ma anche per ciò che riguarda la possibilità di anticipare di sei mesi (a due anni e mezzo e a cinque anni e mezzo) l´iscrizione alle materne e elementari, i sindacati chiedono più risorse per l´istruzione, il rinnovo del contratto di lavoro di categoria, scaduto il 31 dicembre scorso e soprattutto una maggiore attenzione ai problemi degli insegnanti precari cui era stato garantito, anche con appositi concorsi, l´immissione in ruolo e che rischiano invece di essere la categoria che pagherà sulla sua pelle la ristrutturazione strisciante e i tagli degli organici.

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