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I
presidi contro la Regione "Rinviamo i nuovi
corsi" La sperimentazione non funziona
La Repubblica . ed. di Torino – 7 settembre 2002
Un duro documento dopo la riunione di ieri
Si dovrebbe testare la possibilità di terminare l´obbligo
scolastico anche nella formazione
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«Bisogna rinviare la sperimentazione dei nuovi corsi
che consentirebbero di adempiere all´ultimo anno di
obbligo scolastico anche nella formazione professionale».
Lo chiedono, a ministero dell´Istruzione e Regione,
molti dirigenti scolastici del Piemonte che ieri si sono
riuniti in un´assemblea organizzata dall´Asapi (l´associazione
che riunisce le scuole autonome della nostra regione).
Nata due mesi fa, l´associazione è già diventata una
piccola potenza al punto che all´incontro di ieri, che
si è tenuto all´istituto Luxemburg e cui partecipavano
anche tutte le principali associazioni sindacali, il
ministero ha inviato uno dei suoi più importanti
funzionari (era invece assente la Regione). La cui
presenza non è però stata sufficiente a far sì che i
toni del documento finale fossero moderati: sotto accusa
è finita soprattutto la Regione per aver «inopinatamente
escluso da ogni rapporto e conoscenza sulla
sperimentazione le scuole autonome».
Il
Piemonte è tra le regioni scelte dal ministero per
testare i primi corsi (una decina) che prevedono la
possibilità di compiere l´ultimo anno di obbligo
scolastico (tra i 14 e i 15 anni) anche in corsi di
formazione professionale (gestiti dalle Regioni) oltre
che nelle scuole superiori. L´accordo sottoscritto tra
ministero e Regione prevedeva però il coinvolgimento
degli istituti tecnici e professionali nell´operazione.
Coinvolgimento che, secondo l´Asapi, in Piemonte non c´è
stato. In più, tutto sarebbe stato fatto troppo in
fretta, senza definire standard formativi e senza
adeguata informazione alle famiglie. Per questo i
dirigenti chiedono che la sperimentazione venga rinviata
e che si crei un comitato tecnico, con la loro
partecipazione.
E contro la politica scolastica di governo e Regione
sono scesi in campo ieri anche Cgil, Cisl e Uil Scuola.
Oltre a concordare sulla necessità di un rinvio della
sperimentazione, non solo nella formazione
professionale, ma anche per ciò che riguarda la
possibilità di anticipare di sei mesi (a due anni e
mezzo e a cinque anni e mezzo) l´iscrizione alle
materne e elementari, i sindacati chiedono più risorse
per l´istruzione, il rinnovo del contratto di lavoro di
categoria, scaduto il 31 dicembre scorso e soprattutto
una maggiore attenzione ai problemi degli insegnanti
precari cui era stato garantito, anche con appositi
concorsi, l´immissione in ruolo e che rischiano invece
di essere la categoria che pagherà sulla sua pelle la
ristrutturazione strisciante e i tagli degli organici.
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