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Granata
avverte i presidi Chi inizia prima rischia
La Repubblica – edizione di Palermo –
11 settembre 2002
L´assessore alla Cultura premia gli studenti cervelloni
e conferma la data di fine mese per l´apertura delle
aule. Buono-scuola sotto i 14 milioni di euro
ALBERTO BONANNO
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Un premio per undici studenti–cervelloni per sancire
la pax tra l´assessore Granata e il mondo scolastico.
Una cerimonia informale e ricca di autoironia, svolta
nei saloni di Palazzo d´Orléans, che per l´assessore
regionale alla Pubblica istruzione è stata spunto di
discussione sulla fine della «telenovela» sull´apertura
ritardata delle scuole. Dopo la consegna di medaglie e
libri agli undici studenti siciliani selezionati dalla
scuola Sant´Anna di Volterra (Manuela Angelo, Annalisa
Catania, Alessia Costa, Francesco Ferro, Giuseppe Fera,
Daria Liberto, Mauro Licalzi, Fabrizio Renna, Salvatore
Rinaldi, Giuseppe Salemi, Valeria Vecchio, tutti
iscritti all´ultimo anno delle superiori), e quello che
lo stesso Granata ha definito un «pistolotto» dedicato
alla circostanza, ecco il punto della situazione. Che in
sostanza è «cari presidi, indietro non si torna».
«La scuola siciliana non è solo degrado e
fatti negativi - esordisce Granata - e questi ragazzi ne
sono la prova vivente. E soprattutto non è solo
polemiche, visto che in troppi casi la telenovela dell´apertura
ritardata ha assunto toni inutilmente acri e
ipercritici. Al mio provvedimento riconosco un limite,
quello di non averlo concertato preventivamente con le
organizzazioni sindacali, di non averlo ragionato con i
rappresentanti della categoria. Ma ne ribadisco la
validità, sia perché ci credo sia perché ci compete.
Da quest´anno la scuola in Sicilia inizia il 30
settembre, e la realtà scolastica deve adeguarsi. La
decisione della data di inizio delle lezioni compete al
governo. Non si tratta di scelta autoritaria o
"puerile" come ha detto il presidente dell´associazione
regionale presidi. Così come rispetto l´autonomia, è
giusto che i presidi rispettino le competenze».
E per le scuole - la maggioranza - che hanno deciso un´apertura
anticipata? «È una scelta pienamente condivisibile -
dice Granata - purché sia dettata da esigenze reali del
piano di offerta formativa. Ho il sospetto che molti
istituti abbiano deciso l´apertura anticipata solo
perché in polemica con il governo. I tempi di
emanazione del decreto non hanno consentito, nella
maggior parte dei casi, la revisione del calendario
secondo la procedura che permette la deroga dalle
disposizioni della Regione. E cioè modificando il piano
e sottoponendolo all´approvazione del collegio dei
docenti e del consiglio d´istituto. Voglio vedere
quante scuole chiuderanno a ottobre per la
disinfestazione e quante inizieranno con gli organici
completi. È bene che si sappia che chi ha scelto di
aprire scavalcando la procedura, rischia di trovarsi
senza copertura assicurativa degli studenti e di perdere
un qualunque ricorso sul computo di assenze che possono
non essere riconosciute come tali. E possono
configurarsi anche ipotesi di danno erariale. Adesso
nessuno ha intenzione di avviare azioni disciplinari,
per carità, ma iniziare le lezioni in una data difforme
da quella stabilita dalla legge, se non seguendo le
procedure di legge, è una decisione totalmente
illegittima».
Alla fine si parla del buono scuola, «che
sarà destinato alle famiglie meno abbienti (con un
reddito inferiore ai 28 milioni di vecchie lire) e
amplierà la garanzia del diritto allo studio», e la
cui discussione è iniziata in aula ieri. L´assemblea
ha richiesto 48 ore per studiare il provvedimento. Non
resterà l´unica iniziativa del genere, «perché -
annuncia Granata - nei prossimi mesi faremo la stessa
cosa con l´università e soprattutto con le scuole di
specializzazione per insegnanti di sostegno. È
impensabile che per superare il problema del numero
chiuso, i laureati debbano conseguire il titolo a
Trento. La Regione istituirà dei corsi
post–universitari che permetteranno ai siciliani di
specializzarsi in Sicilia».
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