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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

Rivoluzione all´università arrivano "i docenti a tempo"

La Repubblica - 24 gennaio 2003

IL FUTURO DEGLI ATENEI

La proposta Moratti: contratti di 3 anni rinnovabili

"L´intenzione è cambiare il metodo di reclutamento dei prof, troppo locale"
Il ministro ha presentato la modifica dello status alla Conferenza dei rettori
MARIO REGGIO


ROMA - Terremoto in vista negli atenei italiani. Incarichi triennali per i docenti universitari ed eventuale conferma a tempo indeterminato dopo la valutazione da parte dell´università dove si insegna. La proposta di modifica dello status giuridico degli accademici è stata presentata ieri mattina dal ministro Letizia Moratti alla Conferenza dei Rettori. La Crui ha preso tempo e risponderà dopo un´accurata riflessione ed un ampio dibattito tra i 54 mila docenti universitari. Che speranze ha il ministro Moratti che la sua proposta passi? La riflessione del mondo accademico non sarà breve e le resistenze da superare non poche. D´altro canto anche La Crui aveva avanzato la proposta di una modifica dell´attuale status, introducendo la valutazione dei docenti. E il governo di centro-sinistra aveva presentato un disegno di legge che prevedeva il passaggio da 250 a 500 ore l´anno di attività accademica, congrui aumenti di stipendio per i prof che sceglievano il rapporto esclusivo con la facoltà e forme di controllo da parte dei presidi sul rispetto delle regole da parte dei docenti. Ma il disegno di legge si è poi impantanato al Senato.
La logica della revisione dello stato giuridico è stata illustrata ai rettori dal ministro Moratti: «Abbiamo analizzato quelle che sono le criticità del sistema. Le metodologie di reclutamento dei professori non premiano la mobilità e sono troppo locali. Stiamo cercando di avviare un sistema che porti ad un´idoneità scientifica nazionale, ad un concorso a cattedra ogni due anni, uno per gli ordinari e l´altro per gli associati. Poi saranno le singole università - spiega il ministro - a chiamare i professori che verranno giudicati idonei dalla selezione nazionale». L´ipotesi, secondo la Moratti, è quella di «un incarico per tre anni, rinnovabile dopo altri tre».

Non c´è il rischio che le assunzioni, in nome dell´autonomia universitaria, vengano decise dalle lobby accademiche? «La valutazione dovrà essere comparativa - afferma il ministro Moratti - e naturalmente con procedure che garantiscano trasparenza e pubblicità. Anche per quanto riguarda la valutazione dei docenti saranno gli atenei che, sulla base del percorso e della verifica degli anni di lavoro del docente, decideranno se confermarlo oppure no». Restano ancora poco chiare le procedure che dovrebbero assicurare trasparenza e pubblicità delle scelte. Comunque, l´intera materia, dovrà passare prima al vaglio della Crui e dopo l´eventuale via libera il ministro dovrà presentare un disegno di legge in Parlamento. Immediate le critiche da parte dell´opposizione. Enzo Carra, responsabile cultura della Margherita, parla di «tecnica extraparlamentare adottata dal ministro Moratti, mi auguro che alle parole seguano i disegni di legge, per poterli giudicare nel merito». Polemica Flaminia Saccà, responsabile università dei Ds: «Anche negli Usa si sono resi conto che la flessibilità non è proficua per la produttività scientifica, non possiamo importare i modelli senza conoscerne gli effetti».

 

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