Rivoluzione
all´università arrivano "i docenti a
tempo"
La
Repubblica - 24 gennaio 2003
IL
FUTURO DEGLI ATENEI
La proposta Moratti: contratti di 3 anni
rinnovabili
"L´intenzione è cambiare il metodo di
reclutamento dei prof, troppo locale"
Il ministro ha presentato la modifica dello status
alla Conferenza dei rettori
MARIO REGGIO
ROMA - Terremoto in vista negli atenei italiani.
Incarichi triennali per i docenti universitari ed
eventuale conferma a tempo indeterminato dopo la
valutazione da parte dell´università dove si
insegna. La proposta di modifica dello status
giuridico degli accademici è stata presentata
ieri mattina dal ministro Letizia Moratti alla
Conferenza dei Rettori. La Crui ha preso tempo e
risponderà dopo un´accurata riflessione ed un
ampio dibattito tra i 54 mila docenti
universitari. Che speranze ha il ministro Moratti
che la sua proposta passi? La riflessione del
mondo accademico non sarà breve e le resistenze
da superare non poche. D´altro canto anche La
Crui aveva avanzato la proposta di una modifica
dell´attuale status, introducendo la valutazione
dei docenti. E il governo di centro-sinistra aveva
presentato un disegno di legge che prevedeva il
passaggio da 250 a 500 ore l´anno di attività
accademica, congrui aumenti di stipendio per i
prof che sceglievano il rapporto esclusivo con la
facoltà e forme di controllo da parte dei presidi
sul rispetto delle regole da parte dei docenti. Ma
il disegno di legge si è poi impantanato al
Senato.
La logica della revisione dello stato giuridico è
stata illustrata ai rettori dal ministro Moratti:
«Abbiamo analizzato quelle che sono le criticità
del sistema. Le metodologie di reclutamento dei
professori non premiano la mobilità e sono troppo
locali. Stiamo cercando di avviare un sistema che
porti ad un´idoneità scientifica nazionale, ad
un concorso a cattedra ogni due anni, uno per gli
ordinari e l´altro per gli associati. Poi saranno
le singole università - spiega il ministro - a
chiamare i professori che verranno giudicati
idonei dalla selezione nazionale». L´ipotesi,
secondo la Moratti, è quella di «un incarico per
tre anni, rinnovabile dopo altri tre».
Non
c´è il rischio che le assunzioni, in nome dell´autonomia
universitaria, vengano decise dalle lobby
accademiche? «La valutazione dovrà essere
comparativa - afferma il ministro Moratti - e
naturalmente con procedure che garantiscano
trasparenza e pubblicità. Anche per quanto
riguarda la valutazione dei docenti saranno gli
atenei che, sulla base del percorso e della
verifica degli anni di lavoro del docente,
decideranno se confermarlo oppure no». Restano
ancora poco chiare le procedure che dovrebbero
assicurare trasparenza e pubblicità delle scelte.
Comunque, l´intera materia, dovrà passare prima
al vaglio della Crui e dopo l´eventuale via
libera il ministro dovrà presentare un disegno di
legge in Parlamento. Immediate le critiche da
parte dell´opposizione. Enzo Carra, responsabile
cultura della Margherita, parla di «tecnica
extraparlamentare adottata dal ministro Moratti,
mi auguro che alle parole seguano i disegni di
legge, per poterli giudicare nel merito».
Polemica Flaminia Saccà, responsabile università
dei Ds: «Anche negli Usa si sono resi conto che
la flessibilità non è proficua per la
produttività scientifica, non possiamo importare
i modelli senza conoscerne gli effetti».
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