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Scuola, il monito di Ciampi
"Insostituibile quella pubblica"
Alla festa per il nuovo anno il
presidente difende il diritto di tutti all'istruzione
"Una funzione da rafforzare anche per una maggiore
integrazione degli stranieri"
La
Repubblica - 19 settembre 2002
GIORGIO BATTISTINI
ROMA - «Insostituibile». Quindi fondamentale, e dunque
intoccabile nel suo impianto di fondo. La scuola
pubblica italiana è «insostituibile» spiega Ciampi
agli studenti nel giorno di festa per la riapertura
delle scuole. Parla a un´eccitata platea di scolari di
molte età riunita al Vittoriano sotto il sole di
settembre per il terzo anno di fila. Di fianco a lui il
ministro dell´Istruzione Letizia Moratti, che sul
futuro della scuola ha idee diverse dalle sue, non
risulta pensarla esattamente come lui. Anche se poi dirà
di «condividere» l´incoraggiamento del presidente.
E´ la prima volta che Ciampi difende in modo così
forte ed energico (in un luogo molto speciale,
oltretutto: quell'Altare della patria che sacralizza l´unità
degli italiani insieme ai grandi valori che li
rappresentano) la scuola pubblica. Difesa appassionata e
financo costituzionale, in una stagione politica in cui
sembra esserci invece più attenzione per la privata
(prevalentemente religiosa). Pubblica è meglio. Non usa
mezzi termini, non concede sfumature. Nel luogo dei
grandi riti della nazione, il capo dello Stato celebra
il mito più tenace di tutti, il più radicato nell'immaginario
infantile d´ogni italiano: la scuola. «Il sistema
scolastico nazionale ha contribuito più d´ogni altra
istituzione alla costruzione di una Patria unita. All´educazione
e alla formazione di cittadini consapevoli, al
miglioramento di noi italiani».
Adesso
occorre continuare il lavoro «avviato da anni per
favorire l´aggiornamento della scuola secondo quei
principi di garanzia del diritto all´istruzione e all´equità
sociale che sono propri della funzione pubblica».
Dunque: solo il pubblico tutela davvero il diritto di
tutti all´istruzione. Soltanto la scuola pubblica è
garanzia di riequilibrio sociale e di giustizia. Elogio
che diventa clamoroso quando il presidente indica
proprio nell´istruzione (pubblica) un valido baluardo a
difesa degli immigrati e «contro ogni esclusione
sociale». Avvertimento a certe intolleranze estremiste
della destra, non solo leghista sull´estraneità di
certi eccessi allo spirito nazionale.
Un motivo di disagio in più, forse, per Bossi. Già,
perché la «funzione insostituibile» della scuola
italiana va «rafforzata in un momento storico
caratterizzato dall´arrivo in Europa di tanti
lavoratori stranieri, che portano con sé altre lingue,
culture, religioni. E ai quali è necessaria una scuola
come luogo che li faccia divenire partecipi dei principi
e dei valori della nostra civiltà, basata sul dialogo e
sulla consapevolezza dei diritti e dei doveri». Tocca
alle giovani generazioni, ora impegnate nello studio,
creare le condizioni perché il crogiolo multietnico, il
melting pot che è nel presente e sempre più nel futuro
dell´Italia, si consolidi senza troppi conflitti. La
scuola è il posto giusto per crescere e conoscersi
meglio.
E´ importante che il ministro Moratti abbia voluto
dedicare questa giornata alla solidarietà. «L´impegno
contro l´esclusione sociale dev´essere rafforzato»,
«prendete iniziative concrete per ridurre l´esclusione
sociale, coinvolgendo soprattutto le scuole dei
quartieri disagiati». E «coinvolgere», spiega,
significa «avere un animo e una mente aperti al
dialogo, disponibili a comprendere esigenze,
aspirazioni, condizioni, stati d´animo degli altri.
Disponibili ad aprirsi agli altri». All´allegra
scolaresca multicolore (facile all´applauso, eccitata
dalla diretta tv e spesso presa a specchiarsi sui
monitor) un avvertimento conclusivo: ragazzi, l´«Europa
è la vostra avventura». Imparate le lingue, imparare a
usarle, a pensare europeo per diventare cittadini in
grado di prendersi cura delle istituzioni comuni». E
una raccomandazione: «Leggete bene i primi dodici
articoli della Costituzione: quelli che affermano i
diritti fondamentali e inviolabili dell´uomo. La
Costituzione è un testo bello e moderno».
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