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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Meglio i bidelli che le coop i presidi si tengono i precari

  

La Repubblica (ed. Palermo) - 19 febbraio 2003  

LA TENDENZA

Nessuno ha voluto affidare a esterni pulizia e vigilanza


La facoltà introdotta con la Finanziaria "Vogliamo garanzie sugli organici"


Meglio i bidelli precari che le imprese di pulizia. Alla scuola palermitana non piace quella che in economichese si chiama esternalizzazione dei servizi. «Sulla base di un primo monitoraggio, non abbiamo notizie di presidi che hanno optato per incarichi a ditte esterne», dice Gaetano Ruvolo, segretario provinciale della Cgil Scuola. La possibilità deriva dall´ultima legge finanziaria, che autorizza gli istituti ad «affidare in appalto i servizi di pulizia, igiene ambientale e vigilanza dei locali scolastici e delle loro pertinenze», aderendo alle convenzioni stipulate dal ministero dell´Istruzione con i consorzi di cooperative che in passato hanno consentito di stabilizzare assistenti amministrativi e pulizieri. Le scuole che scelgono di affidare le pulizie a ditte esterne, però, vengono soggette a un taglio dell´organico dei collaboratori scolastici. In sostanza, meno posti di bidello, coperti fino a oggi da centinaia di precari con la speranza del posto fisso.
I bidelli supplenti possono perciò tirare un sospiro di sollievo: la comunicazione degli organici da parte delle scuole al ministero dell´Istruzione si è conclusa da qualche giorno e non ci sono notizie di esternalizzazione. Ma non è detta l´ultima parola. Tutto potrebbe essere rimesso in discussione dal decreto che il ministro Letizia Moratti, di concerto con quello dell´Economia, emanerà nelle prossime settimane per rendere possibile il taglio del 2 per cento dei posti di collaboratore scolastico sancito dalla Finanziaria. A rischiare di non essere più nominati, spesso dopo anni di precariato, sono quasi 1.100 supplenti incaricati dal provveditorato a settembre.

Ma perché i capi d´istituto non vogliono prendere in considerazione le ditte esterne per le pulizie? «Sarebbe da folli - risponde Giovanni Pusateri, responsabile provinciale dell´Associazione presidi e direttori didattici - scegliere l´esternalizzazione dei servizi senza adeguate assicurazioni sugli organici. Un salto nel buio che le scuole non possono permettersi».
Ma un problema bidelli esiste. L´orario di servizio coincide sostanzialmente con quello delle lezioni, e il tempo per fare le pulizie spesso non c´è. «Da parte del ministero - lamenta Pusateri - manca un progetto organico per risolvere la questione, a garanzia delle scuole e degli alunni».
s. i.

 

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