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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Scuola, scompare il maestro in cattedra sempre più donne

La proposta al governo della Bianchi Clerici. Ma i dirigenti uomini sono la maggioranza

La Repubblica - 18 febbraio 2003

La Lega: troppe prof sono un handicap, largo ai maschi

Nel 2000 la "valanga rosa" toccava quota 75,5% del corpo docente. Alle materne 5 uomini su mille, alle elementari sono 48

di Mario Reggio

ROMA - Riparte oggi alla Camera la discussione per il voto sulla legge delega di riforma della scuola. Ad agitare le acque, oltre ai 250 emendamenti dell´opposizione, anche un ordine del giorno presentato dalla Lega che chiede di spezzare il monopolio femminile nel corpo docente. «Troppe donne insegnanti possono costituire un handicap nei processi educativi e di maturazione degli adolescenti - ha dichiarato in aula la leghista Giovanna Bianchi Clerici - soprattutto maschi a cui vengono a mancare modelli di riferimento e di imitazione necessari alla loro crescita». E chiede al governo di «studiare forme d´incentivi costituzionalmente compatibili», per incoraggiare il reclutamento di insegnanti uomini.
È poco probabile che il governo faccia proprio l´ordine del giorno, rendendolo così vincolante. Ma è altrettanto inverosimile, nel caso in cui il sogno leghista dovesse avverarsi, che i maschi padani affollino in futuro i concorsi post-universitari per contrastare la valanga rosa nella scuola. Eppure il fenomeno della progressiva preponderanza delle donne in cattedra è una realtà. Ecco i numeri, elaborati dagli esperti del settimanale Tuttoscuola. Nell´anno scolastico 84-85 le insegnanti erano già il 69 per cento del corpo docente. E nel 2000 toccavano la quota del 75.5 per cento. Se si analizza nel dettaglio la presenza maschile nei rispettivi cicli scolastici si scopre che nella materna gli uomini sono solo 5 su mille insegnanti. La sparuta pattuglia cresce, ma di poco, alle elementari, raggiungendo quota 48 su mille. La situazione migliora alle medie inferiori, dove i docenti di sesso maschile raggiungono il 25.2 per cento. Ci pensano gli istituti superiori ad innalzare la media con un 41.5 sull´intero corpo docente. Nella classifica regionale la valanga rosa stravince nelle materne abruzzesi con il 99 per cento, in Umbria alle elementari con una presenza femminile del 96.6 su cento. E trionfa nel Lazio sia alle medie che alle superiori, rispettivamente con 88 e 63.7 donne su cento insegnanti. La situazione si ribalta tra i dirigenti scolastici: il potere del maschio è confermato dai 54 presidi su 100 alle medie e dai 76 negli istituti superiori.
Da cosa deriva il fenomeno della prevalenza femminile nelle professioni educative? «È legata ad una minore appetibilità sociale - afferma il professor Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale all´università Roma Tre - in altri Paesi, dove le retribuzioni sono più elevate e il ruolo sociale dell´insegnante più marcato il fenomeno è meno evidente. Ma è un processo che interessa tutti i Paesi capitalistici: le donne approdano alle professioni in sostituzione dei maschi che scelgono quelle più innovative».

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