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Moratti: "Quei
fondi spettano a noi Tremonti sordo su scuola e
ricerca"
Il
responsabile dell´Istruzione scrive al premier: tutti
auspicano più risorse ma il Tesoro è insensibile
Scontro
in Consiglio dei ministri. Berlusconi cerca di mediare
Si
litiga sulla destinazione della tassa sul fumo. Chiusura
dal titolare dell´Economia
"Ascolti
il Papa". Il presidente del Consiglio: capisco le
ragioni di entrambi
La
Repubblica – 15 novembre 2002
Mario
Reggio
ROMA
- Dopo mesi di guerra non dichiarata il conflitto è
esploso. Letizia Moratti ha preso carta e penna ed ha
scritto al premier Silvio Berlusconi: «Tutti, dal Capo
dello Stato, al Papa, dal presidente Berlusconi a
numerosi ministri, dichiarano la necessità di destinare
risorse e iniziative per la scuola, l´università e la
ricerca. Una sensibilità finora non mostrata su questi
temi da parte del ministro per l´Economia». Un
conflitto sordo, chiuso nelle sale ovattate di Palazzo
Chigi, che durava ormai da molti mesi. Cosa accadrà
adesso? Il premier ha preso una decisione salomonica: «Comprendo
e condivido la passione con le quali il ministro Moratti
difende la scuola, l´università e la ricerca.
Comprendo però e non posso non condividere le ragioni
del ministro Tremonti. Mi auguro che proprio la
responsabilità istituzionale porti il ministro Moratti
- ha concluso - a riconsiderare un giudizio dettato da
una valutazione giustamente unilaterale, e il ministro
Tremonti a una valutazione delle esigenze dell´università
e della ricerca nel quadro più generale delle
compatibilità economiche».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata
ieri pomeriggio in Consiglio dei ministri. Al centro
della discussione la tassa sul fumo, 0,50 euro a
pacchetto, che, secondo gli accordi, dovrebbe dare un po´
di ossigeno alla sanità, all´università e alla
ricerca. Il decreto è ancora ai primi passi. Berlusconi,
Letta, Maroni si dicono d´accordo. La Moratti illustra
le ragioni del suo dicastero. Si alza Giulio Tremonti:
«Per l´università e la ricerca non ci sono soldi».
Gelo. La discussione prosegue. La seduta si chiude.
Letizia Moratti non batte ciglio, raccoglie le sue carte
ed esce. Si apparta e butta giù una breve lettera. Poi
la consegna al premier Silvio Berlusconi al
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni
Letta.
L´entourage del ministro non nasconde la soddisfazione:
ha creato un fronte anti-Tremonti, lei che non è una
politica ha coagulato lo scontento di una parte di Forza
Italia e dell´Udc. Anche il leghista Maroni si è
schierato con lei in Consiglio. E uno dei fedelissimi
sciorina gli sgarbi del ministro per l´Economia. All´inizio
dell´anno scolastico 80 cattedre vacanti, risposta no.
I 500 milioni per le scuole paritarie bloccati per
quattro mesi e conseguente sconforto dei cattolici. I
450 milioni per l´università, risposta niente. La
reazione della Conferenza dei rettori non si è fatta
attendere: senza soldi ci dimetteremo in massa. Ricerca:
277 milioni di euro, 100 in meno dello scorso anno. E la
comunità scientifica si mobilita contro il ministro.
Poi il dramma di San Giuliano di Bari: per l´edilizia
scolastica un misero stanziamento di 10 milioni di euro.
E sulla tanto pubblicizzata riforma Moratti? Anche lì
la risposta di Tremonti è stata chiara e categorica:
non c´è una lira. Eppure il primo febbraio di quest´anno,
presentando il disegno di legge, Berlusconi aveva
dichiarato: «Daremo 19 mila miliardi dal 2003 alla
scuola. Riempiremo d´oro gli insegnanti». E il
ministro Moratti assentiva sorridendo.
E in serata fioccano i commenti. «Eppure il ministro
Moratti, lo scorso agosto, scrisse a Tremonti
"taglierò le spese su questi otto punti per
arrivare a risparmiare 12 mila miliardi di lire" -
commenta il segretario della Cgil scuola Enrico Panini -
e ribadì le sue idee a settembre con un intervento sul
Sole 24 ore. Tremonti fa male a tagliare, ma la Moratti
era d´accordo. Uno scambio epistolare a fronte di tagli
veri mi sembra surreale. Allora dicano: buttiamo via l´articolo
della Finanziaria sulla scuola e riscriviamolo». Plauso
dal presidente della Conferenza dei Rettori Piero Tosi:
«Esprimo il totale appoggio al ministro Moratti. Non può
essere sottovalutata da alcuno la grave responsabilità
che sarebbe conseguente al mancato accoglimento della
richiesta di incrementare le risorse per la scuola, l´università
e la ricerca». E il ministro Rocco Buttiglione afferma:
«Da tempo noi dell´Udc diciamo che è necessario uno
sforzo straordinario, condividiamo le ragioni del
ministro Moratti, anche se è necessario non toccare i
saldi previsti dalla finanziaria».
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