L’ANDIS E’ VARIEGATA

ED ESISTONO VOCI CRITICHE AL SUO INTERNO

 

 

Caro collega e amico,

desidero innanzitutto, anch' io,ringraziarti per l'opera di informazione e per i commenti, (quasi) mai banali e a volte decisamente acuti ed arguti,che hanno accompagnato  (rendendola,se mai possibile,un po' più avvincente e un po' meno triste ) la nostra vicenda contrattuale in questi due anni.

E' quindi con rammarico che apprendo la tua intenzione di lasciare  questa tua postazione, anche se, ti confesso, le tue riflessioni degli ultimi tempi mi sembrano sempre più omologate e prevedibili e (quindi)  meno interessanti. Abbiamo appreso, nella tua ultima nota, della "forza leonina"  (!) dell'ANP, mentre in un'altrettanto recente risposta ad un collega fai riferimento all'Associazione dei D.S. (l'ANDIS par di capire) definendola come espressione di una forza di aggregazione addirittura "controproducente rispetto agli interessi di base della categoria".Non credo che giovino all'analisi le eccessive semplificazioni e può servire,a questo proposito, raccontare un semplice episodio accaduto in una realtà forse periferica ma certamente non insignificante, quale quella di Torino (provincia che presenta uno dei tassi di sindacalizzazione e di associazionismo attivo dei D.S. più elevati d'Italia, la sola ANDIS conta più di 100 iscritti).

In questa città esisteva, nella primavera-estate del 2000, all'inizio della  vicenda contrattuale, un buon clima di confronto e perfino di collaborazione, fra le organizzazioni rappresentative dei D.S.  (ANP, Coordinamento CGIL-CISL-UIL,ANDIS di cui ero e sono,fino alla prossima assemblea post-congressuale, presidente provinciale).

Fu il nostro direttivo a proporre una comune presa di posizione per chiedere l'uscita dal comparto scuola, ben consapevoli (pur senza alcuna volontà di contrapposizione nei confronti dei docenti, con i quali riteniamo di condividere gran parte degli interessi) che senza questo passaggio non avremmo avuto accesso ad una dirigenza piena, sia sul piano normativo che retributivo (come è stato, poi, ampiamente dimostrato). Non furono solo i confederali, come era prevedibile, ma anche la locale sezione dell'ANP a rispondere di no. Tant'è che, soli, caldeggiammo la partecipazione al sondaggio organizzato, sulla proposta, con il sito di pavonerisorse.

Esiti e commenti sono ancora lì, nella rubrica "tuttodirigenti", prima testimonianza della lunga vicenda contrattuale seguita dal collega Reginaldo Palermo, altro punto di riferimento, informazione e confronto, per tutti noi.

Esattamente un anno dopo un folto gruppo dello stesso direttivo, non ovviamente in quanto ANDIS ma in quanto iscritti alla CGIL scuola e con altri colleghi dello stesso sindacato, inviò una lettera aperta al segretario Panini (anch'essa pubblicata su pavonerisorse) contestando le sue note affermazioni circa la necessità di "segnare il passo,ecc." (detto per inciso usammo in quella lettera l'espressione "mezza dirigenza" da te spesso ripresa in seguito ed evidentemente condivisa) e che introdusse qualche elemento di riflessione critica nella stessa CGILscuola.

Come vedi l'ANDIS non è quella realtà monolitica che ami rappresentare (le posizioni di Torino non furono allora adottate, ma nemmeno condannate, a livello nazionale) e il ventaglio di posizioni espresse nell'ultimo congresso  sui temi del contratto e della rappresentanza della categoria non è stato certamente nè uniforme nè banale. Sappiamo bene, inoltre, che le persone, le idee e anche le organizzazioni, cambiano in seguito agli avvenimenti e alle riflessioni che ne conseguono : nell'ultimo anno è nato un nuovo sindacato (lo SNADIS, perché non ne hai mai parlato?, che si propone di rappresentare i D.S. in modo indipendente,partendo da scenari ideali e culturali diversi da quelli dell'ANP); il recente congresso nazionale dell'ANDIS ha sancito all'unanimità la fine del "patto"con i sindacati confederali, confermando la propria vocazione di associazione culturale e professionale e auspicando una rappresentanza sindacale forte e diretta dei D.S.; gli stessi sindacati confederali hanno se non altro posto concretamente lo stesso problema, pur se in forme ancora inadeguate e non risolutive, negli ultimi congressi.

Nel frattempo l'ANP,a cui peraltro non pochi meriti vanno riconosciuti, si ostinava a credere fino all'incredibile alle promesse da campagna elettorale permanente del governo attualmente in carica, spostando all'inverosimile la soluzione della penosa vicenda contrattuale (non so a Parma, ma noi siamo ancora qui che aspettiamo i primi aumenti)e faticava non poco a mettere a fuoco alcuni, chiamiamoli così, incidenti di percorso ministeriali che cominciavano a ripetersi con preoccupante regolarità : dalla questione delle supplenze annuali a settembre, alle iscrizioni a dicembre, fino a quella attuale del rinvio del concorso a dirigente scolastico che ha giustamente (e finalmente!) fatto vibrare di indignazione l'ANP. Senza dimenticare la delega attraverso la quale il governo in carica si appresta a far passare una riforma della scuola che alterna aspetti irrealistici (vedi anticipazioni nella scuola dell'infanzia) ad aspetti inquietanti (vedi il sistema duale professionali-licei nella secondaria) senza mai aver sentito nemmeno il parere delle organizzazioni dei D.S.(che cosa ne pensa l'ANP?).

Come ben sai, la nostra è una realtà complessa e in movimento e poco si presta alle generalizzazioni e alle semplificazioni. Se persevererai nelle intenzioni da te annunciate sentiremo la mancanza di una tribuna di dibattito, confronto e informazione quale il tuo sito è certamente stato in questi due anni. Se,come personalmente mi auguro,tornerai sulle tue intenzioni , ti confesso che non mi dispiacerebbe un ritorno (anche) ad approcci meno di parte e più laicamente aperti alle proposte e ai contributi di tutti i soggetti, sindacali e no, che rappresentano la nostra categoria.

 

Cordialmente ti saluto  

TORINO 11 aprile 2002                                           Nicola Puttilli  

 

 

Alla lettera risponde Paolo Quintavalla: LE GRAVI RESPONSABILITA’ DELL’ANDIS DURANTE LE TRATTATIVE CONTRATTUALI– 22 aprile 2002.