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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Scuola nel caos, i presidi bocciano la Moratti

Il Piccolo-23-08-2002

Il ministero annuncia che ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar: «Avanti con le vecchie graduatorie»
Scuola nel caos, i presidi bocciano la Moratti
«Non abbiamo certezza sul personale a nostra disposizione all’inizio dell’anno»


ROMA - Tra graduatorie da rifare e la sperimentazione della riforma, la scuola si avvia ad un inizio quantomeno incerto. Nella confusione generale si levano le perplessità dei presidi, dei genitori e anche degli studenti. Per Giorgio Rembado, presidente dell'associazione nazionale presidi, «è chiaro che la sentenza del Tar del Lazio rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà che si va ad aggiungere ad altri motivi di preoccupazione, come il mancato esaurimento delle nomine al 31 luglio, gli organici incompleti, l'inizio della sperimentazione della riforma».
Quello che più preoccupa l'Anp, a parte le sostituzioni dei supplenti che, secondo Rembado, si potrebbero aggirare sui tre o quattro nomi per ogni istituto, è il mancato conferimento delle competenze sulle assunzioni direttamente alle scuole, il mancato rispetto, insomma, della normativa sull'autonomia: «Le scuole - afferma - dovranno aspettare una circolare ministeriale per sapere cosa fare, poi dovranno attendere anche la rideterminazione delle graduatorie provinciali dagli uffici periferici dell'amministrazione. E tutto questo quando nel regime di autonomia delle scuole le graduatorie provinciali sono ormai prive di qualunque senso». Una preoccupazione condivisa anche dal segretario generale della Cgil-Scuola Enrico Panini. «Ogni ora che passa prima di dare attuazione alla sentenza del Tar - dice - rischia di compromettere il regolare avvio dell’inizio dell’anno». Tra gli impegni assunti dal governo, e in particolare dal ministro Moratti, c’era quello che garantiva la nomina di tutti gli insegnanti entro il primo settembre. Impegno assunto senza fare i conti con la possibilità che i Tar avrebbero accolto i ricorsi presentati in massa dai precari, come puntualmente avvenuto, costringendo adesso Ministero e Regioni a un superlavoro per riscrivere tutte le graduatorie.

Ma cosa accadrà da qui all’inizio di settembre? Prova a spiegarlo Armando Catalano, responsabile Cgil per la dirigenza scolastica: «I docenti nominati - dice - dovranno essere licenziati e poi riassunti in base a graduatorie diverse, che significa che non necessariamente i nomi dei nuovi assunti corrisponderanno ai vecchi. A rifare le graduatorie dovranno essere sia i centri dei servizi amministrativi delle direzioni regionali (gli ex Provveditorati agli studi) sia le scuole polo. Ma in ogni caso, per noi presidi, significa non avere nessuna certezza di personale all’inizio dell’anno». Una bocciatura il ministro Moratti la riceve anche dal Cidi, il Coordinamento genitori democratici: «Se l’anno scolastico inizierà con i docenti già nominati - dice Angela Nava, portavoce del Coordinamento - potremmo essere costretti a un cambio fra qualche mese, a scuola ampiamente avviata e sarebbe un vero dramma».
Come se ciò non bastasse un’altra tegola cade sul capo del Ministero. In Sicilia infatti l’anno scolastico comincerà con due settimane di ritardo: il 30 settembre anziché il 15. In Molise, seppure tra molte polemiche, si cercherà di mantenere l’impegno preso per il 18 settembre e l’ingresso tra i banchi di scuola dovrebbe essere regolare anche in Sardegna e nel Lazio, almeno stando a quanto assicura il direttore scolastico regionale Francesco de Sanctis.
Il giorno dopo la sentenza con cui il Tar del Lazio ha bocciato i criteri adottati dal Ministero dell’Istruzione per preparare le graduatorie dei supplenti, si cominciano a fare i conti delle regioni che non verranno travolte dalla necessità di dover rifare tutte le assegnazioni dei professori. E mentre il verde Paolo Cento chiede al ministro Letizia Moratti di riferire in Parlamento sul caos che rischia di piombare sulle scuole italiane, ieri sera il Ministero ha reso nota l’intenzione di voler far ricorso al Consiglio di stato e di proseguire nel frattempo con le vecchie graduatorie.
Carlo Lania

 

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