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Preside
invia ai genitori un pamphlet anti-Moratti
Il Nuovo – 6 settembre 2002
Imola, una lettera a tutte le famiglie contro la Moratti:
"La riforma peggiora la scuola". La preside si
difende: "E' una delibera d'istituto". Cisl e
Uil critiche. Imbarazzo al ministero.
di Alberico Giostra
ROMA - Cresce la tensione sulla sperimentazione della
riforma Moratti. Mentre è atteso per il 10 settembre il
pronunciamento del Consiglio Superiore della Pubblica
Istruzione, che secondo le ultime indiscrezioni non
dovrebbe necessariamente essere negativo, al Ministero
dell'Istruzione è scoppiato il caso-Imola.
La Preside dell'istituto comprensivo n.7, Lucia Leggeri,
pur essendo la sua una scuola non prescelta per la
sperimentazione, ha deciso di spedire alle famiglie una
lettera che contiene un pesante atto di accusa nei
confronti della riforma Moratti. Non spiegazioni,
chiarimenti, avvertenze, come ci si aspetterebbe da una
istituzione pubblica che non può non adeguarsi alle
direttive, bensì un autentico pamphlet contro la
politica scolastica del governo Berlusconi. La lettera
esordisce così: "Cari genitori, stanno per essere
varati alcuni provvedimenti governativi che potrebbero
trasformare in peggio la scuola pubblica. Come docenti
siamo seriamente preoccupati e vorremmo comunicarvi i
motivi del nostro disagio per poi trovare assieme
eventuali modalità di opposizione". E segue
l'elenco delle decisioni morattiane
"incriminate": l'anticipo dell'ingresso alle
materne ed elementari, la riduzione del tempo pieno e
prolungato, l'aumento del numero degli alunni per
classe, i tagli degli organici della scuola,
l'eliminazione dei supplenti temporanei e la separazione
tra scuola per ricchi, i licei e scuola per poveri, le
professionali.
Insomma il tradizionale atto d'accusa contro la riforma
Moratti. Il punto però non è il contenuto della
lettera ma l'opportunità di spedire ai genitori una
lettera non tecnica o pratica ma politica, in sostanza
un volantino. E' questo che ha irritato molto ministro e
sottosegretari.
Come si difende la preside Leggieri, 50 anni, vincitrice
di due concorsi e dirigente da 14 anni?. Intanto si dice
meravigliata che sia scoppiato solo il caso-Imola dal
momento che, sostiene, la maggioranza delle scuole della
provincia di Bologna ha spedito alle famiglie lettere di
questo tenore. Poi tiene a precisare che ha accettato
anche lei di inviare la missiva per non spaccare il
collegio dei docenti. "Il testo della lettera -
precisa la preside - è stato elaborato dalla Rsu e me
lo sono trovato di fronte all'ultimo momento. Per non
spaccare il Collegio ho preferito accettare di metterlo
in discussione ma personalmente mi sono astenuta. Se
infatti tutti i docenti erano d'accordo nello spedire a
casa la lettera, sui contenuti si è sviluppata una
animatissima discussione e la votazione finale sul testo
ha praticamente spaccato il Collegio risultando
favorevoli al testo solo 35 docenti su 66, insomma una
risicata maggioranza. Io ho forse sbagliato
nell'accettare di discutere di una lettera che mi è
stata presentata all'ultimo momento e se ho accettato,
ripeto l'ho fatto solo per non spaccare gli insegnanti,
tutti molto risentiti non solo contro la Moratti quanto
contro l'abbandono di cui si sentono vittime da anni da
parte del Ministero e dei vari Ministri". Pentita,
dunque? "No, credo di aver preso la decisione
giusta ma effettivamente capisco che come lettera ai
genitori è impropria".La lettera non è piaciuta
nemmeno alla leader della Cisl. "E' una vicenda
nella quale ce n'è per tutti - dice Daniela Colturani -
per la preside che ha accettato di spedire ai genitori
un testo del genere che assomiglia di più ad un
volantino, per il collegio dei docenti che deve
rispettare di più la libertà del singolo docente e per
la Cgil cui va ricondotta l'iniziativa della lettera che
continua a ragionare in termini ideologici e non
pragmatici". La pensa allo stesso modo Massimo Di
Menna della Uil: "E' un'iniziativa sbagliata, il
Collegio dei Docenti che è un organo importantissimo
non deve pronunciarsi su tematiche di sistema ma su
questioni gestionali concrete e così facendo si rischia
di screditare agli occhi delle famiglie il suo
ruolo".
Al Ministero dell'Istruzione tuttavia si escludono
provvedimenti disciplinari a carico della Preside. Per
quanto riguarda la sperimentazione il Ministero comunica
che oltre il 50% dei Collegi dei Docenti delle scuole
candidatesi alla sperimentazione ha accettato i
contenuti della sperimentazione stessa, ovvero, Maestro
Tutor, insegnamento dell'inglese e ingresso anticipato
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