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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

 

Scuola: l'UE darà la pagella a quella italiana

Il Nuovo - 6 febbraio 2003

Bruxelles annuncia il varo di un programma di certificazione qualitativa delle scuole nazionali. L'Italia, stando ai dati raccolti, è già il fanalino di coda.

BRUXELLES - Non solo gli studenti, ma perfino la scuola, nel suo complesso, dovrà sostenere una sorta di "esame di maturità", e ottenere una pagella con buoni voti.

Gli esaminatori, ovviamente, siedono a Bruxelles, e hanno i connotati arcigni dell'Unione Europea, che proprio oggi ha deciso di varare un programma di standard qualitativi per gli istituti di formazione europei, e di assegnare una vera e propria pagella alle diverse scuole nazionali.

Cinque gli obbiettivi che verranno valutati, con lo scopo di ridurre gli squilibri tra uomini e donne nell'accesso alle discipline scientifiche, diminuire gli abbandoni scolastici, aumentare la percentuale di persone in possesso di un diploma, il ricorso alla formazione permanente e il rendimento nelle aree scientifiche.

Di fatto, stando ai dati pubblicati da Eurosat, l'Italia accuserebbe già pesanti ritardi rispetto ai partners europei: preoccupa, ad esempio, la percentuale di giovani al di sopra dei 22 anni che hanno un diploma, che raggiunge il 70 per cento, contro una media Ue del 75,5 . Un dato che fa classificare il nostro paese al terzo peggior posto dopo Portogallo e Spagna.

Il Belpaese resta nelle ultime posizioni della classifica anche per quanto riguarda la graduatoria del numero di diplomati che continuano gli studi. Sulle università poi, la situazione è ancora peggiore, solo l'11,6 per cento dei giovani tra i 30 e i 34 anni ottiene la laurea.

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