Misteri
teologici
Nuga
n. 87 del 26 aprile 2003
di
Paolo Quintavalla
Scrive la
sig.ra Francesca Giurlani “Ancora una volta,
anche se hai la laurea da tempo immemore, anche se
sei stata vicaria per tre-quattro-cinque e passa
anni, rimani insegnante elementare e quindi non
puoi accedere ad incarichi dirigenziali mentre, un
insegnante di religione che non possiede i tuoi
titoli e non ha il tuo servizio di quasi trentanni,
può arrivare là dove tu non arrivi. E'
possibile che sia
sempre io nel torto ? E' possibile che il corso
concorso riservato non sia riservato anche ai
vicari delle Direzioni Didattiche? Io ho fatto
ricorso? A chi è servito ? Potrei conoscere
il parere di qualcuno? Grazie!
Non esiste un
solo argomento logico e plausibile per
giustificare una esclusione così palesemente
iniqua e infondata, come quella che ha penalizzato
e penalizza il legittimo interesse dei docenti
elementari laureati ad assumere incarichi di
presidenza e a partecipare al corso concorso
riservato che, dopo un triennio, eventualmente ne
consegua. Si tratta, evidentemente, di un’altra
delle tante misteriose assurdità che costellano
la giungla della normativa scolastica italiana.
Sia pure a
parità di condizioni e di titoli, il docente che
lavora nella scuola elementare sconta – non c’è
dubbio – una sorta di peccato originale. Si vede
che nella mente imperscrutabile di chi regge
(malamente) le sorti della scuola è considerato
“figlio di un dio minore”. Se questo la può
consolare, gentile signora Giurlani, le confesso
che anch’io, per un aspetto certamente minore ma
non meno emblematico, appartengo alla stessa
tipologia. Sono, infatti, un ex direttore
didattico ora dirigente scolastico e, come altri
3.000 colleghi italiani, sono soggetto
all’obbligo delle trattenute forzose Enam a
carico dello stipendio. Anch’io sconto lo stesso
peccato originale di essere stato docente e
direttore nella scuola elementare. Gli ex presidi,
immuni dal peccato originale, ne sono infatti
esentati. Misteri impenetrabili della fede!
Nell’uno e
nell’altro caso non resta altra strada – è
ovvio - che
quella dei ricorsi giurisdizionali. Augurandosi,
naturalmente, che lo Spirito Santo ci assista
permettendoci di penetrare nella fitta nebbia di
questi veri e propri …misteri teologici.
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