La stupidità
e il DNA
Nuga n. 83 del 5 marzo 2003
di Paolo
Quintavalla
"Amico,
noterai che al mondo ci sono molti più coglioni
che uomini"
Rabelais - "Gargantua
e Pantagruel"
Lo scienziato James
Watson, scopritore della doppia elica del DNA,
intervistato in questi giorni ha affermato che la
stupidità è una malattia come le altre e,
quindi, può essere curata con l'ingegneria
genetica. Se fosse davvero così facile - pensate
che bello - per sradicare la stupidità basterebbe
rimuovere il gene responsabile... e il gioco è
fatto.
Purtroppo non si
riflette a sufficienza sul fatto che la stupidità
umana è forse l'unico elemento che trasmette
veramente sia il senso del progresso sia il senso dell'infinito. E si dimentica, come
ripetevano i nostri nonni, che la madre degli
stupidi è sempre incinta. Sarebbero, quindi,
indispensabili screening di massa in misura
colossale solo per le diagnosi. Non parliamo poi
delle terapie, applicate tra l'altro senza precise
e sicure garanzie di successo.
Comunque sia,
nell'ipotesi che la cura genetica davvero
funzioni, mi permetto umilmente di mettere a
disposizione oltre
un'ottantina di nugae tra le quali i lettori
potranno agevolmente reperire un'illuminante e
parziale casistica di questa perniciosa e diffusa
affezione dell'animo umano.
Ma, francamente,
non mi faccio soverchie illusioni. Non dimentico
con Schiller, purtroppo, che "contro la
stupidità anche gli dei lottano invano".
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