La
"pruderie" dell'Andis
Nuga n. 74 del 10
gennaio 2003
di Paolo
Quintavalla
Leggiamo al termine
di una recensione comparsa sul sito web Andis:
"Riteniamo
che l’identità professionale e lo spessore
culturale, contenuti specifici della leadership
educativa, a prescindere dall’Area di
collocazione, devono comportare –
necessariamente, inevitabilmente e
conseguentemente – delle forti rivendicazioni
salariali.
Il problema, tuttavia, è quello di far capire
agli altri, Governo e Sindacati (a qualcuno in
particolare) questo elementare principio.
" Si badi bene che l'eroica
rivendicazione - e il particolare non è
ininfluente - è contenuta in una "nota a
margine". Comunque sia la noterella potrebbe
essere l'indizio di una strisciante conversione dell'Andis
che per tutto il tempo del primo contratto ha
predicato nella categoria rassegnazione, rinuncia
e volontà di astinenza. Adesso si dice, senza
mezzi termini, che i soldi sono necessari e, ancor
più, inevitabili e conseguenti allo status da
dirigenti.
Meglio tardi che mai... Sembra
di assistere al risveglio delle pulsioni di una
timida e virginale fanciulla, costretta a
reprimere gli istinti e tutta confusa nel suo
"vorrei ma non posso"... Eh, si, si vede
proprio che non le manca né l'ardore né la
voglia ma c'è un problema di non poco conto,
quello "di far capire agli altri"...
Ma chi sarà quel Sindacato Qualcuno (in
particolare) che sembra non abbia ancora capito
l'antifona, pardon "l'elementare principio"?
Tipico anche questo delle educande
represse - per carità - il "dico e non
dico"! Una
volta tanto destinatario della critica
dell'anonimo recensore andisino non può essere l'ANP,
visto che questo sindacato ha sempre rivendicato
con fermezza il doppio di quanto il passato
Governo fosse disposto ad elargire e l'Andis e gli
altri sindacati fossero disposti ad accettare. Se
si va per esclusione sembra, tuttavia, che la
critica questa volta sia rivolta - deo gratias -
proprio alla Cgil scuola che per tutto il 2001 è
stata in prima linea nel volerci fare "battere
il passo". Probabilmente questo sindacato
non aveva proprio capito
"l'elementare principio". Che se
ne siano accorti, sia pure in ritardo, anche all'Andis? Comunque
sia ci sentiamo di consigliare alla smarrita
fanciulla di abbandonare la noiosa e penalizzante
"pruderie", l'ostentata castigatezza e di allentare nella giusta
misura i freni inibitori. Anche le giovani e
ritrose educande alla fine sperimentano che, magari, alzando un po'
le gonne, la vita diventa più allegra...
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