La storia a
rovescio
Nuga n. 73 del 24
dicembre 2002
di Paolo
Quintavalla
Quest'idea balzana
di riscrivere la storia è un'altro segno
inequivocabile e sconfortante dei tempi mediocri,
di basso profilo e un po' tragicomici in cui
viviamo. Il genio di Rodari avrebbe sicuramente
tratto alimento per una delle sue deliziose e
impareggiabili favole che mettevano alla berlina
la stupidità umana. Non ho dubbi che avrebbe
inventato un personaggio - che so - dal nome
"il Censore Garagnau " e intitolato le
sue intrepide imprese "la storia a
rovescio". Pensate
un po' che spasso, a leggere la favola moderna
della storia rovesciata. Hitler, come tutti sanno,
era un noto e indefesso benefattore dell'umanità:
aveva infatti creato gratuitamente una miriade di
posti di lavoro e "concentrava" nei
famosi "campi" milioni di disoccupati,
coerente con lo slogan "il lavoro rende
liberi". Amava così tanto gli ebrei che
offriva loro doccia (sia pure fredda) e rasatura
dei capelli, gratis, tutto compreso nel prezzo. E
Mussolini, notorio giocatore con i soldatini di
piombo e famoso trebbiatore davanti alle
cineprese, era così sollecito nei confronti degli
stessi ebrei che aveva emanato un editto che
vietava loro e ai cani di entrare nei negozi. La
questione è stata a lungo dibattuta ma alla fine,
grazie al contributo di Roberto Benigni (cfr.
"La vita è bella"), ora è appurato
definitivamente che lo scopo era chiaramente
profilattico e umanitario: preservarli dalle
pulci. Anche se è ancora controverso, purtroppo,
se a dover essere preservati fossero gli ebrei
oppure i cani. In
questa vicenda non si riflette a sufficienza sul
fatto che alcuni storici monolitici di parte
avversa, anch'essi refrattari alla ragione,
potrebbero degnamente contribuire a nuovi
esaltanti capitoli della "storia
rovesciata". Stalin, così, potrebbe ricevere
gloria imperitura per l'invenzione dei
"gulag", non si sa ancora bene se
trattasi di dolci della tradizione russa - simili
ai nostri panettoni - oppure di viaggi con
permanenza all-inclusive in villaggi-vacanze,
prototipi dei nostri Club Mediterranee,
distribuiti gratuitamente a livello di massa per
festeggiare la rivoluzione. Mao Tze Tung, poi,
potrebbe essere assunto ad emblema dei pedagoghi:
nei suoi campi di ri-educazione è vero che
"ne colpiva uno" ma - vuoi mettere - per
"educarne cento"! Basta,
per carità! Come invidio i tempi in cui Cicerone
poteva scrivere "Historia vero testis
temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra
vitae, nuntia vetustatis" ("la
storia, testimone dei tempi, luce della verità,
vita del ricordo, maestra di vita, messaggera del
passato")! Torniamo
alla nostra cara "storia maestra di vita",
magari un po' ingenua ma saggia, dei nostri vecchi
libri di scuola. E seppelliamo con una esilarante
risata la sciocca parodia, la "storia a
rovescio" di questi giorni! La prima ad
esserne offesa è l'intelligenza in persona, oltre
al diritto degli uomini di gettare uno sguardo
ermeneutico sul proprio passato, libero dai
pregiudizi ma rispettoso delle verità
documentate.
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