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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

UN LEGITTIMO SOSPETTO

Nuga n. 59 del 5 agosto 2002

di Paolo Quintavalla

Se volessimo tentare una cronaca di questa incredibile quanto immorale estate politico-parlamentare avremmo l’imbarazzo della scelta. Come dimenticare i banchi desolatamente vuoti del parlamento in occasione dell’alto messaggio solenne del presidente Ciampi alle Camere sul pluralismo dell’informazione? E come dimenticare, per contrasto, l’invereconda bagarre al Senato, stracolmo e convocato, stravolgendo ogni regola, in seduta -fiume notturna per approvare il ddl Cirami? E come si sarebbe potuta giustificare la minacciata riapertura della Camera dei Deputati nel mese di agosto, plausibile solo nell’evento straordinario di una dichiarazione di guerra o di una grave calamità nazionale?

Evidentemente l’approvazione urgente e ad oltranza – costi quel che costi fino a fare strame delle istituzioni - dell’ineffabile legge spostaprocessi detta del “legittimo sospetto”, inequivocabilmente disegnata per salvare dal giudizio pochi e noti imputati eccellenti, è stata considerata prioritaria rispetto alla stessa riforma della scuola, ancora una volta rinviata sine die, incuranti del fatto che riguarda milioni di cittadini.

Potremo ancora credere che la riforma della scuola per la nostra classe politica sia considerata importante e strategica per il futuro della società italiana?

E che garanzie avranno i dirigenti scolastici che venga finalmente riconosciuto il loro buon diritto all’allineamento retributivo con le dirigenze pubbliche, tante volte promesso e non ancora mantenuto?

Ci assale francamente un legittimo sospetto: che a una buona parte della classe politica della sorte della scuola e del ruolo dei suoi dirigenti non gliene freghi – mi si conceda l’espressione forse un po’ volgare – proprio un bel niente!

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