ARISTARCO…DIRIGENTE FIERO?

 

Nuga n. 46 del 2 dicembre 2001

 

di Paolo Quintavalla

 

Aristarco, detto affettuosamente “Ammazzacaffè”, è un bizzarro personaggio che ha fatto capolino da qualche tempo in qualche sito per dirigenti. Dietro il singolare pseudonimo si cela (nel senso letterale che, assai poco onorabilmente, si nasconde) – ma il segreto è di Pulcinella - uno dei massimi dirigenti di quel sindacato dei docenti che massimamente si è distinto nel rubare il mestiere al Governo e nell’ergersi a controparte della nostra categoria. Uno dei suoi sponsor, con enfasi degna di miglior causa, incurante del ridicolo, lo presenta così “Aristarco Anno domini 2001: nasce un nuovo soggetto - Aristarco Ammazzacaffé, un esempio di Militanza per tutti noi.”. Oppure, “Aristarco, la fierezza del dirigente”.

Ma di cosa potrebbe andare fiero il nostro “Aristarco”? Fiero, forse di essere uno dei massimi responsabili della teoria-prassi della “mezza dirigenza”? Fiero, forse, di essere uno tra i massimi dirigenti di quel sindacato che, nel giugno scorso,  voleva far “battere il passo” – e mai metafora fu più chiara e distinta – alla nostra categoria? Fiero, questo “signore” che ha partecipato alle trattative contrattuali, di attaccare, coperto dall’anonimato, le persone con cui ha lavorato gomito a gomito invece di discutere le idee,  che sono diverse e controvertibili? Fiero, forse, di attaccare il “PIENNE” dell’odiata ANP, senza il quale avremmo fatto la figura degli straccioni e alla cui determinazione dobbiamo certamente una buona parte di ciò che ci verrà in tasca?

Più che “ dirigente fiero”, dovrebbe essere definito in altro modo.

Comincia sempre con la lettera “f”… ma … l’aggettivo, in verità un po’ desueto - rende bene l’idea -  si compone di 7 lettere. Per facilitare il compito aggiungo che basta inserire due vocali mancanti al posto dei punti: “ dirigente f.ll.ne”!