LA GOGNA TELEMATICA

Nuga n. 45 del 9 ottobre 2001

di Paolo Quintavalla

 

Oggi il sito della Cgil Scuola ci ha dato due notizie interessanti: una “calda” (la lodevole raccolta di firme contro il taglio del personale Ata) e una “fredda” (relativa alla condanna di un preside).

Quest’ultima sarebbe una notizia di routine, come sarebbe non straordinaria la notizia relativa alla condanna di un docente, se l’ignoto estensore (presumibilmente un docente) non avesse inserito, nel suo commento, questo piccolo disdicevole particolare: “Nella speranza che questa sentenza, che condanna il comportamento di un Dirigente Scolastico, serva ad educare molti altri!!”

Si rassicuri l’ignoto estensore: i dirigenti scolastici sanno leggere bene, sono dotati di buone capacità ermeneutiche e, in genere, sono ben educati  Non hanno bisogno di interpreti maliziosi e interessati come non hanno bisogno che si alimenti una conflittualità artificiosa. Rispettano, in genere, i docenti ma intendono, in genere, essere rispettati. Visto che questo è il secondo caso in poco tempo (l’altro riguardava un caso di controversia di un dirigente con le RSU) non ci stanno ad essere additati al pubblico ludibrio, messi alla gogna, sia pure telematica, per gli errori di un singolo. E soprattutto non gradiscono, affatto, l’esplicito tono intimidatorio: “vedete cosa succede, se…”

Andare alla ricerca di condanne di docenti sarebbe fin troppo facile: grosso modo - per elementari ragioni statistiche - se ne troverebbero cinquanta rispetto a una per i dirigenti. Ma sarebbe inutile e sciocco e servirebbe a ben poco. Sarebbe solo un errore speculare. Ma che ne direbbe un sindacato di docenti se su un sito di dirigenti non solo comparissero i dispositivi delle sentenze a carico dei docenti ma anche commenti del tipo: “Con la speranza che questa sentenza, che condanna il comportamento di un docente, serva ad educarne molti altri”?

Non era nel medioevo che si usavano le gogne, naturalmente “per educarne molti altri”?

E non era nella Cina di Mao, nei cosiddetti “campi di rieducazione” che se ne “frustava uno per educarne cento altri”?

Nota redazionale: Nello stesso momento in cui veniva scritto questo commento il collega Reginaldo Palermo su Pavone Risorse scriveva, indipendentemente e all’insaputa reciproca, un altro dei suoi magistrali “sassolini” sullo stesso argomento. Ecco il testo di cui sono venuto a conoscenza solo ora. Anche noi prendiamo atto con piacere della rettifica della Cgil Scuola (p.q. – 12-10-01)

Sassolini

micro-editoriale del 09.10.01


nota redazionale: quello che segue è il testo del micro-editoriale messo in rete alle ore 18 circa

La vicenda: un preside di una scuola italiana rifiuta ad un docente un permesso retribuito richiesto ai sensi del'art. 21 del Contratto nazionale del 1995; il docente ricorre al Giudice del Lavoro che, a sua volta, condanna il capo di istituto.
Cgilscuola dà la notizia con questo commento: "Riteniamo utile darne notizia perché sono molte le scuole e i Dirigenti Scolastici che fanno difficoltà alla concessione dei permessi per motivi personali o familiari previsti dal CCNL del comparto scuola. Nella speranza che questa sentenza, che condanna il comportamento di un Dirigente Scolastico, serva ad educare molti altri!!"
E' un vero peccato che un sindacato come la Cgilscuola continui ad usare nei confronti dei capi di istituto toni ed espressioni che ci riportano indietro nel tempo. I giovani forse non lo sanno, ma i meno giovani ricordano che l'espressione "colpirne uno per educarne cento" era tipica - negli anni settanta - di organizzazioni che non erano propriamente equiparabili alle dame della San Vincenzo o agli scouts.

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alle ore 18.30 nel sito Cgilscuola la pagina risultava aggiornata. Questo il testo del nuovo commento:

"Riteniamo utile darne notizia perché sono molte le scuole e i Dirigenti Scolastici che fanno difficoltà alla concessione dei permessi per motivi personali o familiari previsti dal CCNL del comparto scuola. Nella speranza che questa sentenza sia utile a rendere effettivamente fruibili i diritti dei lavoratori previsti dal contratto".
Ci fa piacere che il nostro Sassolino abbia prodotto effetti in tempi rapidi.