Milites gloriosi

 

Nuga n. 33 del 28 agosto 2001

 

di Paolo Quintavalla

 

 

Ogni tanto accadono eventi incredibili, come il guerresco comunicato degli intrepidi colleghi dell’Andis Campania che sembra uscito dalla penna di Tito Maccio Plauto, a rinverdire i fasti del “Miles gloriosus”. Minacciano sfracelli questi impavidi, eroici cavalieri ma qualcuno dica loro, per carità, che la battaglia, purtroppo (per la loro gloria), è da lungo tempo finita.

Mettetevi l’animo in pace, cari e ardimentosi colleghi, è terminata la pugna.  Adesso – direbbe S. Agostino - si può solo “adversum aere certare” e  si sa che è inutile combattere contro un nemico inesistente come l’aria! A volerla continuare … si scade nella commedia dell’arte, in compagnia di Fracassa, di Capitan Spaventa, di Rodomonte e Matamoros.

Eh sì, perché non possiamo dimenticare che quando davvero infuriava la furiosa tenzone questi eredi di Brancaleone, più realisti del re , agli ordini del prode ed intemerato Gregorio Granduca di Avellino, menavano fendenti a tradimento alle spalle dei loro stessi compagni!

Mettete la sordina alle fanfare e ai fieri proclami, per favore. Gli “irresponsabili”, gli “scippatori” del vostro agognato contratto dimezzato hanno vinto la battaglia anche per voi. 

Vorremmo soltanto un premio modesto: non assistere tra poco anche al pietoso e/o vergognoso spettacolo dei “soldati gloriosi” che millantano una vittoria a cui non hanno per nulla contribuito!