Criteri
generali per valutazione della prestazione
dei
dirigenti scolastici
Documento
rielaborato a seguito dell’incontro del 16
aprile 2003
Note
di presentazione per le OO.SS.
Roma, 23 aprile
2003
Il presente
documento è stato redatto sulla base delle
risultanze emerse negli incontri svoltisi in data
5 marzo 2003 e 2 aprile 2003 nonché delle
osservazione formulate dalle OO.SS. in merito al
documento "Il sistema di valutazione della
prestazione dei dirigenti scolastici"
illustrato nell'incontro del 5 marzo 2003.
Premessa
Il
sistema di valutazione dei dirigenti scolastici
che s'intende adottare in prima applicazione, per
l'anno scolastico 2003/2004, si propone di
rappresentare uno strumento di gestione e sviluppo
delle risorse umane, per la valutazione delle
prestazioni, dei comportamenti organizzativi e dei
risultati gestionali, secondo criteri di equità e
trasparenza, in coerenza con il d.P.R. 286/99, il
D.lgs. 165/2001, il C.C.N.L. del 1.3.2002
dell'area V e l'ordinamento delle istituzioni
scolastiche autonome, che presuppongono un
dirigente scolastico con conoscenze e competenze
variegate e con notevoli capacità organizzative e
gestionali.
Il
sistema di valutazione persegue i seguenti
obiettivi:
• stimolare il miglioramento del servizio delle
istituzioni scolastiche attraverso l'innalzamento
delle performance individuali dei capi d'istituto;
• costituire un supporto e una risorsa
per le attività e "per lo sviluppo dei
ruolo";
• favorire una logica di autovalutazione dei
risultati dei dirigente scolastico come premessa
ad una transizione verso una logica di
autovalutazione di istituto;
•
considerare la qualità dei programmi e dei
processi di miglioramento avviati dal dirigente
scolastico rispetto alle sue responsabilità
dirigenziali.
Il
sistema che si intende costruire si ispira ai
seguenti principi:
• trasparenza e semplicità delle regole
e dei rapporto tra valutatori e valutato;
• conoscenze dell'attività del valutato
da parte del valutatore di prima istanza;
• partecipazione al procedimento dei
valutato;
• equità nell'applicazione di modalità
omogenee di valutazione che tengano conto delle
diverse condizioni operative entro le quali i
valutati esercitano il loro ruolo;
• efficacia nell'orientare l'azione dei dirigenti
scolastici verso il conseguimento di obiettivi
prioritari condivisi.
L'ipotesi
che si propone consiste nella definizione di
obiettivi, di norma, secondo una logica
bottom up, che prevede, come punto di inizio della
procedura, una proposta di obiettivi da parte del
valutato nell'ambito
delle aree di attività che sono specificate nel
successivo paragrafo e del più ampio piano
programmato del dirigente scolastico.
Criteri
di valutazione
La
valutazione del dirigente scolastico non è
espressa in punteggi o in giudizi generali. E'
puntuale e riferita ad ogni area di valutazione.
Per ogni area di valutazione è espressa da parte
del valutatore di prima istanza una valutazione
sullo standard raggiunto dal dirigente scolastico.
Si
prevedono tre livelli di standard:
•
standard da migliorare
•
standard di apprezzamento
•
standard di eccellenza.
I
criteri di valutazione per determinare lo standard
per ogni area di valutazione sono essenzialmente
due:
• i risultati conseguiti, tenuto conto delle
risorse umane, finanziarie e strumentali
effettivamente a disposizione e delle motivazioni
esposte in ordine ad eventuali difficoltà
incontrate.
• la significatività e la coerenza dei risultati
rispetto agli obiettivi raggiunti e alle aree
di attività, ai piani di azione a cui si
riferiscono e agli elementi di contesto
(rappresentati dal contesto territoriale e sociale
e dagli obiettivi del POF);
In
concreto, il raggiungimento o meno dell'obiettivo
non va considerato meccanicamente rispetto a un
prevedibile parametro di misura, ma, soprattutto
in caso di non raggiungimento dell'obiettivo,
vanno considerate anche le condizioni di partenza
e la loro evoluzione nel corso dell'anno
scolastico.
L'esito
di valutazione è l'attribuzione di un livello di
standard per ogni area di attività del dirigente
scolastico che deve essere sinteticamente motivata
sulla base dei criteri di valutazione o altri
elementi ritenuti rilevanti nella
specifica situazione oggetto di valutazione.
In
analitico si riportano le definizioni degli
standard.
Standard
da migliorare
• risultati conseguiti che non
appaiono adeguatamente significativi e coerenti
rispetto alle aree di attività, ai piani di
azione e agli elementi di contesto;
•
obiettivi non raggiunti, anche tenendo
conto delle risorse e degli elementi imprevisti
intervenuti nel corso dell'anno scolastico
Standard
di apprezzamento
• risultati conseguiti che sono
significativi e coerenti rispetto alle aree di
attività, ai piani d'azione e agli elementi di
contesto;
•
obiettivi raggiunti o il cui raggiungimento
appare adeguatamente motivato.
Standard
di eccellenza
• risultati conseguiti che sono
significativi ‑ ma anche ambiziosi e di
notevole impatto per le scuole ‑ e coerenti
rispetto alle aree di attività e agli elementi di
contesto;
•
obiettivi pienamente raggiunti o anche solo
in parte raggiunti ove si siano registrate
situazioni impreviste/difficili a cui il dirigente
scolastico ha saputo rispondere con adeguata
efficacia.
La
valutazione va considerata negativa, ai sensi
dell'art. 27, comma 9, del C.C.N.L. del 1.3.2002 e
dell'art. 21 del D.lgs. 165/2001, nel caso in cui,
durante la procedura di valutazione:
• si registrano standard da migliorare in
tutte le aree di attività oppure
• si accertano risultati che, al di là
dell'area di attività cui si riferiscono,
comportino evidenti e documentabili conseguenze
negative per il funzionamento della scuola e per
l'esercizio delle funzioni dell'istituzione oppure
• si è in presenza di una evidente e
sistematica inosservanza delle direttive impartite
da parte degli organi scolastici regionali e
nazionali.
Le
aree di attività, individuate in relazione alle
funzioni dirigenziali coperte e compiti e ai
poteri definiti dall'articolo 25 del D.Lgs.
165/2001 sono:
1.
Direzione e coordinamento dell'attività
formativa, organizzativa e amministrativa;
2.
Relazioni interne ed esterne, collaborazione con
le risorse culturali, professionali, sociali ed
economiche del territorio;
3.
Ricerca, sperimentazione e sviluppo, ampliamento
dell'offerta formativa;
4.
Valorizzazione delle risorse umane;
5.
Gestione risorse finanziarie e strumentali e
controllo di gestione;
6.
(eventuale) Area di ulteriori obiettivi assegnati
dalla Direzione Regionale, relativi a specifici
programmi di miglioramento legati alle politiche
regionali o alle azioni di perequazione
territoriali o di istituto.
Nel
procedimento di definizione degli obiettivi si
applicano le regole partecipative di cui alla
legge 8 agosto 1990 n. 241 e, in particolare, gli
artt. 7 e seguenti.
E'
prevista l'attivazione di percorsi per la
formazione del personale dirigenziale alle
tecniche di valutazione della dirigenza
scolastica.
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