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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS

Dirigenti pubblici, ora tocca alla seconda fascia

Per 30 giorni si potranno sostituire i capi delle direzioni. Ancora incerto il numero dei rimossi nella prima fascia

Il Messaggero – 9 ottobre 2002

di PIETRO PIOVANI

ROMA — Per i dirigenti di prima fascia, i dirigenti generali, la pratica è chiusa. Ieri è stato l’ultimo giorno valido per l’attribuzione degli incarichi: ora si sa chi si è salvato e chi no. Da oggi può cominciare la fase due del cosiddetto spoils system. Da oggi tocca ai dirigenti di seconda fascia, quelli non generali. Per i prossimi trenta giorni i dirigenti generali avranno il potere di rimuovere, se lo vorranno, i loro collaboratori di seconda fascia. Il principio sarà quello del silenzio assenso, per cui se al termine di questo mese il dirigente non è stato sostituito si intenderà automaticamente confermato.
Ma sarà un mese difficile per gli oltre 4 mila capiufficio di seconda fascia. Nei ministeri e negli enti l’aria è pesante, soprattutto in quelli dove da oggi si insedia un nuovo dirigente generale: un supercapo nuovo in genere porta con sé qualche uomo di fiducia.
Arcangelo D’Ambrosio, segretario della Dirstat (sindacato di funzionari e dirigenti) fu molto critico con lo spoils system al tempo del centrosinistra. Ora che i dirigenti vengono sostituiti dal governo centrodestra, D’Ambrosio si mantiene più cauto («in fondo è uno spoils system leggerissimo»). Ma poi aggiunge: «Negli uffici non c’è più serenità. I dirigenti non possono essere continuamente sottoposti a esami. Io dico: riconosciamo tutti di aver sbagliato e torniamo all’antico. Oppure, avanzo un’altra proposta. Cambiamo la legge e creiamo due diverse tipologie di dirigente: un conto sono i dirigenti “di programma", soggetti allo spoils system, un conto sono tutti gli altri. Un dirigente addetto al pagamento delle pensioni ha una funzione esclusivamente tecnica, il suo lavoro non ha niente di politico, perché deve essere legato al governo in carica?»
Naturalmente c’è chi fa notare che già la legge attuale prevede lo spoils system solo per una trentina di capi dipartimento (quelli che stanno sopra i dirigenti). Mentre per i dirigenti, sia in questa occasione che in precedenza, i governi hanno agito con appositi provvedimenti una tantum, validi una volta e mai più. Invece di cambiare la legge, dunque, basterebbe non farne più di nuove.

Quanto alla dimensione di questo assalto alla dirigenza, il giudizio della Cgil è molto più grave. Per il segretario generale della Funzione pubblica-Cgil, Laimer Armuzzi, «siamo di fronte alla più grande epurazione che mai sia stata fatta da quando esiste la Repubblica». E il segretario confederale Giampaolo Patta aggiunge: «Si ha notizia che dai primi provvedimenti di rimozione non sia stata adottata nessuna giustificazione, come prevede sia la legge sia il contratto dei dirigenti. I dirigenti vengono rimossi, quindi, a prescindere dai risultati del loro lavoro e dalle capacità professionali».
Vediamo le cifre. Quelle ufficiali, fornite ieri sera dal ministero della Funzione pubblica, sono ancora incomplete. Alla Funzione pubblica infatti non arrivano tutte le proposte di nomina, ma solo quelle dei ministeri (mancano gli enti parastatali e le agenzie): gli incarichi che vanno comunicati al dicastero di Frattini sono solo 380 su 457. Nella giornata di ieri l’ufficio competente (quello del Ruolo unico) è stato travolto dalle comunicazioni giunte all’ultimo momento da tutti i ministeri. A metà serata il bilancio era il seguente: su 260 proposte di nomina, le conferme sono 167. Per gli altri 93 incarichi, 43 sono i dirigenti generali spostati da una direzione all’altra; 24 sono i dirigenti di seconda fascia promossi alla guida di una direzione generale; 19 sono le direzioni affidati a “esterni" (professionisti privati o docenti universitari), 6 dei quali in realtà sono solo stati rinnovati; infine 7 sono i dirigenti che hanno ricevuto un “incarico di studio".
Quanti sono allora i dirigenti rimossi? Per ora è impossibile calcolarlo. Sono certamente rimossi i 7 incaricati di “studiare", ma anche tra i 43 trasferiti ad altro incarico ce ne sono probabilmente alcuni degradati a funzioni di minor rilievo.
Per il sottosegretario alla Funzione pubblica, Learco Saporito, l’allarme di questi giorni è «ingiustificato» e il governo «sta agendo con grande razionalità. Alla fine i dirigenti sostituiti non saranno più del 10-15%».

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